panel contro panel (3)

Non è chiaro se qualcuno, tra gli operatori televisivi, deve ancora venirlo a sapere ma Auditel, la società che raccoglie i dati della televisione italiana, ha commesso un errore tecnico: alcuni nominativi delle famiglie che fanno da campione sono usciti dall’anonimato. All’inizio si parlava di un pericoloso baco nel programma, qualcuno già prospettava una modifica sostanziale del panel, uno sconvolgimento geologico. Piú tardi, i vertici della società hanno comunicato che, a quanto loro risulta, si è trattato di un semplice errore in un messaggio di posta elettronica. È vero, quale che sia la spiegazione tecnica, il discorso è delicato perché, come si sa, è da quel campione di 5600 famiglie che dipende il destino dei programmi televisivi, dei professionisti, degli artisti, degli investimenti pubblicitari. Le famiglie campione, quelle che hanno in casa meter e pulsantiera, devono rimanere anonime e devono essere rappresentative di tutte le aree geografiche d’Italia, di tutte le classi socioeconomiche, di tutte le fasce d’età:

“Le famiglie incluse nel campione sono estratte in modo anonimo e casuale, e provengono dalle ricerche continuative di base. Il campione che ne deriva ha una composizione ed un sistema di ponderazione che permettono di rappresentare correttamente il collettivo di riferimento, più ampio, da cui è stato estratto. La rappresentatività si basa su:

  • un sistema di celle di reclutamento nelle quali si incrociano variabili geografiche (aree e dimensioni dei comuni), caratteristiche strutturali delle famiglie (età del capofamiglia e numero di componenti), dotazione di apparecchiature televisive.

  • un doppio sistema di espansione (uno per i dati familiari ed uno per quelli individuali) caratterizzato da una “pre-espansione” per celle e da una successiva “pesatura iterativa marginale”.

Il campione è allocato sulle 103 province italiane in modo proporzionale alla popolazione. La dispersione territoriale del panel consente di coprire circa 2.225 degli 8.100 comuni italiani. (…) Le famiglie del panel sono dotate di un’apparecchiatura elettronica denominata “people-meter” che rileva automaticamente il canale sintonizzato sul televisore. I meter sono giunti alla “terza generazione” attraverso una continua innovazione tecnologica. Si tratta di apparecchiature multiprocessore, molto facili da installare, non invasive, disposte per collegamento GSM e che possono essere dotate di sensori passivi di movimento. I meter UNITAM rappresentano una soluzione completamente basata sull’audio matching (comparazione delle tracce audio digitalizzate).Infatti sono concepiti per raccogliere, nelle famiglie campione, tutte le impronte audio digitalizzate prodotte dagli atti di ascolto. Queste confluiranno nell’immensa banca dati dei programmi irradiati sull’intero territorio nazionale, alimentata da speciali stazioni di rilevazione digitale (reference room).” (Auditel.it)

Neanche a dirlo, un simile incidente è stato pretesto tra i piú efficaci  per rinfocolare le perplessità e le polemiche che, storicamente, spesso hanno riguardato Auditel ed il suo sistema di rilevamento. Qualcuno ha parlato di possibile “Audi-gate”. Alcune realtà si sono sempre sentite sottostimate e Sky ha addirittura contrapposto un suo smart panel a quello già esistente (tant’è che quest’ultimo dovrà essere ulteriormente allargato proprio per reggere la sfida). Sembra che alcuni cognomi siano adesso noti e non si sa in quale misura; secondo il Corriere della Sera,

“Le conseguenze del «baco dello share» non sarebbero note nemmeno a chi governa l’Auditel, tanto che sempre ieri ci sarebbe stata una spaccatura all’interno della società tra chi voleva procedere con la sospensione della rilevazione fino a data da destinarsi e chi ha optato per la linea pragmatica dell’andare avanti. I tre «azionisti» forti sono Rai, Mediaset e l’Upa, l’associazione degli investitori pubblicitari.”

Come anticipato, la spiegazione di Auditel, i cui dirigenti intendono quotare in Borsa nel 2016, è quella di una semplice svista nell’invio di un’ e-mail, avvenuta due giorni fa:

“Il nostro Comitato Tecnico si è posto immediatamente al lavoro per individuare valutazioni e proposte che saranno esaminate dal consiglio di amministrazione della Società già convocato per mercoledì 14 ottobre. Auditel intende confermare la propria linea, trentennale, di serietà e trasparenza”.

Sky ed il commissario Agcom Antonio Nicita invocano «chiarimenti urgenti»; il Codacons comunica «Il sistema Auditel è superato e non è imparziale» (Ansa); in data 13 ottobre, ancora il Corriere riporta la confessione di una famiglia che ha dichiarato di essere tra quelle rilevate ma di non aver mai avuto la pulsantiera (lo speciale telecomando per interagire col meter) e di aver dovuto dare la disponibilità ai tecnici di entrare in casa per effettuare aggiornamenti dal lunedí al venerdí, la qual cosa sembra difficilmente compatibile con determinate situazioni. Utenti Pubblicitari Associati (Upa), in data 13 ottobre 2016, comunica:

In seguito all’errore che ha ‘svelato’ l’identità di gran parte delle famiglie del campione Auditel, l’Upa si riserva di prendere una posizione dopo aver preso visione di tutta la documentazione che la società di rilevazione produrrà sul piano tecnico e legale a difesa dell’autorevolezza del sistema raccolta dei dati  degli ascolti televisivi. Questo è quanto è emerso dalla riunione del Cda dell’Associazione degli utenti pubblicitari in vista del consiglio di amministrazione di Auditel in programma domani. L’Upa ribadisce di avere un ruolo super partes all’interno di Auditel e come tale ha il compito di verificare che la società di rilevazione rispetti il suo statuto. (<- Prima on line)

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