(non) è il cappello che fa l’attore

Ci sono dei copricapo che s’indossano come tratto di stile, per esprimere personalità, originalità, ricercatezza. A volte soltanto gusto. Se il buon vecchio Fabris aveva coniato il concetto di style symbol in alternativa a quello, forse piú conosciuto, di status symbol, un motivo c’era.
Ci sono, poi, dei copricapo che hanno caratterizzato e magari ancora caratterizzano l’Italia, il made in Italy e la storia del cinema: un caso è, ad esempio, il Borsalino. Pare sia nato ad Alessandria, il 4 aprile del 1857, nella fabbrica di cappelli fondata da Giuseppe Borsalino.
Da quella fabbrica ne ha poi fatta, di strada, il copricapo! È stato sulla testa di Humphrey Bogart in ‘Casablanca’, su quella di Marcello Mastroianni in ‘8 ½’ , di Jean-Paul Belmondo in ‘Fino all’ultimo respiro’, di altri attori in dozzine d’altre pellicole, fino ad arrivare a quella intitolata, giustappunto, ‘Borsalino’, con Alain Delon ed il già citato Belmondo.
È una nota Ansa a comunicarci, che al Borsalino è dedicato anche un docufilm girato da Enrica Viola: ‘Borsalino City’, applaudito all’ultimo Torino Film Festival e distribuito nelle sale da Luce Cinecittà.
Un altro famoso copricapo sarebbe il Panama, ma se n’è già occupato Cecchi Paone.

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