le frontiere dello Spirito (13)

La messa virtuale, con prete virtuale. Qualche avvisaglia c’era già stata, durante la pandemia. Forse sarebbe successo comunque, come segno dei tempi.
Risale allo scorso giugno il primo sermone recitato da ChatGPT, nella cittadina bavarese di Fürth, nella chiesa di san Paolo.
Si è trattato di un esperimento condotto e preparato da tale Jonas Simmerlein; teologo e filosofo dell’Università di Vienna, ha installato, con l’ausilio di alcuni collaboratori, uno schermo al centro della chiesa, sul quale sono state proiettate le immagini di vari avatar che hanno intonato i canti per la comunità protestante.
Uno degli avatar in questione ha fatto anche da pastore e ha officiato un servizio di circa quaranta minuti, con preghiere, musica e omelia.
Parlando con i giornalisti, Simmerlein ha specificato che il 98% dei contenuti è stato generato dall’intelligenza artificiale di OpenAI, lui ha fornito a ChatGPT solo alcuni elementi, “dall’essere in chiesa al dover impersonare un predicatore”.
È in corso la Giornata mondiale della Gioventú, d’altra parte, nel cui contesto si è tenuto il primo “Festival degli influencer cattolici”, promosso dal Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede.
Ed è di oggi, 6 agosto, un lancio dell’agenzia Ansa nel quale si riprende il pensiero di Heriberto García Arias, grazioso prete messicano, forte di due milioni di seguaci su Tik Tok, YouTube e Instagram, numero uno degli influencer cattolici:
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tra cinema e archeologia (2): Indiana Jones e il greco antico

Ho visto ‘Indiana Jones e il Quadrante del Destino’, di James Mangold, sabato scorso,
lo raccomando a chiunque.

Non rivelo alcunché sulla trama ma, in un determinato momento, Indiana (Harrison Ford) e la sua figlioccia Helena (Phoebe Waller-Bridge) parlano in greco antico, in modo affatto verosimile.
Non vorrei sbagliare ma al mio orecchio, almeno dall’eloquio di Helena, sono arrivati anche alcuni suoni palatali, e fricativi palatali.
Ma… a scuola non ci dicevano (altro…)

Cavalieri dello Zodiaco e stelle (troppo) cadenti

Non amiamo dissetarci alla sorgente comune né maramaldeggiare su un film (‘Cavalieri dello Zodiaco’ live action) che è già stato massacrato da critici e pubblico.
Il film ‘Cavalieri dello Zodiaco’ non è la versione dal vero del prodotto d’animazione da cui è tratto; non è, per intenderci qualcosa di simile alle versioni live action del Re Leone, di Aladdin o della Sirenetta. Gli sceneggiatori hanno sciolto e coagulato gli ingredienti iniziali e, al posto di un sommo sacerdote dal cosmo doppio, hanno immaginato una matrigna dalla mente contorta. È, dunque, piú un reboot che un remake.
Ha un minimo d’efficacia qualche scena, i combattimenti o l’addestramento con Castalia, ma è l’estetica dell’insieme che fa crollare ogni proposito.
Dispiace per l’attore Mackenyu (Seiya), che si sarà fregato le mani il giorno della convocazione e ha tentato di dare il meglio di sé; la sua prova è passabile ma si smarrisce in un contesto d’assoluta mediocrità.
È vero,”Seiya” significa “stella cadente” ma chi conosce la saga originale di Kurumada sa che quell’angelo, sceso dal cielo, meritava tutt’altro trattamento. Vien quasi da rivalutare, mutatis mutandis, ‘La leggenda del Santuario’…
Quanto all’attrice scelta per interpretare lady Isabel/ Athena,

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purezze a confronto

Tutto è puro per i puri. Ma nulla è puro per i corrotti e i senza fede: la loro mente e la loro coscienza sono corrotte.
lettera di san Paolo a Tito, 1,15

Accanto a lui, stava un altro cappuccino, ed era il laico sagrestano, ch’egli, con preghiere e con ragioni, aveva persuaso a vegliar con lui, (…) per accogliere que’ poveri minacciati (…). Entrati che furono, il padre Cristoforo riaccostò la porta adagio adagio. Allora il sagrestano non poté più reggere e, chiamato il padre da una parte, gli andava sussurrando all’orecchio: “ma padre, padre! di notte… in chiesa… con donne… chiudere… la regola… ma padre!” E tentennava la testa. Mentre diceva stentatamente quelle parole, -vedete un poco!- pensava il padre Cristoforo, -se fosse un masnadiero inseguito, fra Fazio non gli farebbe una difficoltà al mondo; e una povera innocente, che scappa dagli artigli del lupo… – “Omnia munda mundis,” – disse poi, voltandosi tutt’a un tratto a fra Fazio, e dimenticando che questo non intendeva il latino.
Alessandro Manzoni, I promessi sposi, cap. VIII

Tutto è puro per i puri”: cosí dice il volgo. Ma io vi dico: (altro…)

le Muse, queste innumerabili…

Le Muse erano le divinità protettrici delle arti, delle scienze e delle lettere. Il loro numero variò diverse volte nel corso dell’antichità, per fissarsi in nove, con definitivi titoli e attributi, in epoca relativamente tarda (v. oltre*).
A scuola ci hanno sempre raccontato che, ai tempi d’Omero, la Musa era ancora una, e una soltanto, come evidente nei proemi dell’Iliade e dell’Odissea:

“Cantami, o Diva, del Pelíde Achille
l’ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei, molte anzi tempo all’Orco
generose travolse alme d’eroi, (…)”
Iliade, Canto I, traduzione di Vincenzo Monti

Musa, quell’uom di multiforme ingegno
dimmi, che molto errò, poich’ebbe a terra
gittate d’Ilïòn le sacre torri; (…)”
Odissea, canto I, traduzione d’Ippolito Pindemonte

Ci capitava ieri, tuttavia, di rileggere il libro XXIV dell’Odissea e d’incappare nei seguenti versi:
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to Guy Ritchie with love

Update on January 18, 2024: according to Daniel RPK, and some other sources, live-action Hercules will be not directed by Guy Ritchie, whose agenda is actually too full to deal with such an ambitious project.
Dear Guy Ritchie,
almost nothing is known as for your ‘Hercules’ in live action, going to be directed by you and produced by the Russo brothers.
The cast is actually rumoured, of course, and a lot of notable actors and actresses are caught up in people’s speculation.
My humble request is:
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Pippo e le Moire

Aggiornamento 5 marzo: SuperPippo è stato ospite di Paola Perego e Simona Ventura a ‘Citofonare Rai 2’, quantunque in telefonico collegamento. Secondo alcuni, nei confronti del mitologico si sarebbe creata vera e propria preoccupazione per una frase di Pippo Balistreri (“Mi emoziono perché lui sta male”) e per la sua assenza ai funerali di Maurizio Costanzo.
Pippo Baudo (al secolo Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo) è l’unico, tra i giganti della televisione italiana della prima generazione, cui Atropo non abbia ancora reciso il filo della vita.
Sarebbe bello che facesse qualcosa, per esempio una rubrica sulla storia della televisione, un talk show
Qualche annetto fa, a margine della presentazione del ‘Sistina Story’, ha dichiarato: (altro…)

Astérix et Obélix et l’Empire du Milieu

On a vu ‘Astérix et Obélix et l’Empire du Milieu’ vendredi dernier, pour notre anniversaire, évidemment dans un cinéma italien, et on a envie d’en parler. ‘Astérix et Obélix et l’Empire du Milieu’, réalisé par Guillaume Canet, écrit par ce dernier sous l’inspiration des histoires comiques de René Goscinny et Albert Uderzo, a été interpreté par Guillaume Canet, Gilles Lellouche, Vincent Cassel, Jonathan Cohen, Marion Cotillard, Julie Chen, Leanna Chea, Zlatan Ibrahimovic. Très attendu, il a été présenté comme le film qui devait relancer la cinématographie française, en effet un peu en demi-teinte depuis l’époque de la Nouvelle Vague, de Godard, de Leos Carax, Olivier Assayas, Patrice Leconte, Jean-Pierre Jeunet, Matthieu Kassovitz, François Ozon, Xavier Giannoli, Michel Gondry, Bertand Tavernier.
A notre humble avis,
We saw ‘Asterix & Obelix: The Middle Kingdom’ last Friday, for our anniversary, obviously in an Italian theatre, and we want to talk about it. ‘Asterix & Obelix: The Middle Kingdom’, directed by Guillaume Canet, written by him under the inspiration of the comic stories of René Goscinny and Albert Uderzo, has been starred by Guillaume Canet, Gilles Lellouche, Vincent Cassel, Jonathan Cohen, Marion Cotillard, Julie Chen, Leanna Chea, Zlatan Ibrahimovic. Highly awaited, it was presented as the film that was to relaunch French cinematography, indeed a little lackluster since the days of the Nouvelle Vague, of Godard, of Leos Carax, Olivier Assayas, Patrice Leconte, Jean-Pierre Jeunet, Matthieu Kassovitz, François Ozon, Xavier Giannoli, Michel Gondry, Bertand Tavernier.
In our humble opinion,

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la Santità del Cupolone. E altri demoni…

Aggiornamento 7 febbraio: alcune fotografie hanno attribuito alla cupola della scenografia piú rilevanza di quanta, al momento, sembra averne. A livello d’inquadrature molto è giocato sulla scalinata. Bello il meccanismo in grado d’abbassarsi e sollevarsi. Led incastonati in modo sapiente nella struttura.
Non so se avete saputo ma martedí prossimo, 7 febbraio, prenderà il via la LXXIII edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo. Vogliamo riflettere sulla scenografia, già ampiamente divulgata, firmata da Gaetano Castelli. Per la prima volta, dopo tanti anni, se proprio non si torna, si vira verso una scenografia strutturata, che non dipende più, almeno in gran parte, dai led-wall o dagli switch glasses. È una scelta coraggiosa. A noi è capitato spesso di riflettere, nel nostro piccolo, sulla “obbligatorietà” dei led nelle scenografie che si vedono oggi; per carità, nella civiltà frammentaria e frenetica in cui viviamo, soprattutto nella fruizione dei media, la fluidità sembra dover essere la massima possibile ma il valore aggiunto del Maestro scenografo dove affiora?
Un secondo spunto di riflessione riguarda la scelta di Mediaset di non interrompere, come quasi sempre s’è fatto, la normale programmazione. Gli spazi pubblicitari saranno venduti a prezzo pieno ma gli ascolti dei vari programmi saranno piú bassi; Pier Silvio Berlusconi, nell’ambito dell’ennesima presentazione di Media for Europe, ha dichiarato*:

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un Tripadvisor per gli spettacoli (o qualcosa del genere)

“Sarebbe ora che qualcuno creasse (a meno che non ci sia già, e allora fate pubblicità) una sorta di Tripadvisor per gli spettacoli teatrali. Soprattutto quelli che costano un botto di soldi.”

©Rocco Andrea Barone, 28/01/’23, regolarmente registrata

I signori sviluppatori, usi alla realizzazione d’applicazioni informatiche, possono contattare l’amico Rocco Andrea per (altro…)

spunti di riflessione (12)

  • perché nei corsi di laurea che attengono al mondo della Comunicazione e dello Spettacolo non sono previsti insegnamenti specifici d’Ortoepia e Dizione?
  • perché formare un chirurgo oppure un ingegnere presuppone un numero decisamente maggiore di anni (ed esami!) rispetto a quelli necessari per formare un insegnante? Qualche insegnamento in piú di psicologia, pedagogia e didattica sarebbe forse opportuno?
  • le previste “lauree per l’insegnamento” che fine hanno fatto?
  • perché alcuni indirizzi di studio sono strutturati su due livelli (3+2) e solo alcuni possono, o devono, (altro…)
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