a volte ritornano (54)
Apprendiamo con gioia che la versione in rete del DOP, il mitico Dizionario Rai d’ortografia e pronunzia della lingua italiana, è tornata attiva! Aggiornata, anche!
Si rilegga Chi ha incastrato il Dop online?
Apprendiamo con gioia che la versione in rete del DOP, il mitico Dizionario Rai d’ortografia e pronunzia della lingua italiana, è tornata attiva! Aggiornata, anche!
Si rilegga Chi ha incastrato il Dop online?
È il tempo della Befana, amabile figura femminile che, sebbene attempata, vola in cielo con sicurezza e porta ai bambini cose belle e buone. Un’altra figura femminile in grado di volare, legata al mondo del sogno e della fanciullezza, è senz’altro Mary Poppins. Proprio riguardo a quest’ultima, ci sovviene d’avervi meditato nell’ambito di uno dei laboratori teatrali cui facevamo riferimento qualche post addietro focalizzato, questo, su ‘Casa di bambole’, di Henrik Ibsen.
Esercizio:
‘Nora ha lasciato Helmer. Un anno dopo…’
Svolgimento del sottoscritto:
“Nora… (altro…)
Non potevamo lasciar morire il 2022 senza gettare un pur rapido affresco su un’attività che negli ultimi dodici mesi ci ha molto arricchiti: la teatroterapia. Si vorrebbe scrivere TEATRO ma tale è la stima che nutriamo nei confronti di Dioniso, il dio nato due volte, forse tre, che preferiamo peccare per difetto piuttosto che per eccesso. Nei confronti del Dio del Teatro, d’altra parte, s’è sempre in debito.
Abbiamo frequentato sei diversi laboratori, su classici quali Sofocle, Ibsen, Cechov, Strindberg, Williams.
Abbiamo atteso ad un laboratorio di scrittura, con esibizione finale, sulle figure d’Edipo e Giocasta, e su quella saga in generale *.
Abbiamo preso parte ad una residenza artistica, con esibizione finale, basata su ‘Stato d’assedio’, di Albert Camus, riletto e attualizzato da Matteo Tarasco.
Il tutto a integrazione di un corso da attore cine-televisivo già frequentato e ad implementazione di un curriculum artistico che, pur parallelo a quello manageriale, circola con minore frequenza. Che si faccia il manager o l’artista, d’altra parte,
È in scena questa sera, 17 dicembre, al teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria, l’‘Adriana Lecouvreur’ di Francesco Cilea, composta su libretto di Arturo Colautti*. Fiore di particolare pregio nell’interessante produzione del compositore calabrese, nonché di tutto il teatro dell’opera, è proposta a centovent’anni quasi esatti dalla prima rappresentazione, avvenuta al Teatro Lirico di Milano, per la direzione di Cleofonte Campanini e l’interpretazione di Angelica Pandolfini, Enrico Caruso, Giuseppe De Luca.
Poco da invidiare ha il cast che si esibirà questa sera: (altro…)
Sebbene in pochi vi abbiano riflettuto, l’opera teatrale ‘Stato d’assedio’ (L’État de siège) di Albert Camus può ispirare degli spunti incredibilmente interessanti. Il vostro blogger preferito ha avuto modo di conoscerla di recente, grazie ad un laboratorio d’alta formazione, una residenza creativa gestita dal regista Matteo Tarasco, di cui parleremo diffusamente tra qualche tempo. In attesa di piú approfonditi sviluppi, in questa sede ci limitiamo a riportare qualche citazione dal testo di Camus*:
(altro…)
SIAE pubblica (ha pubblicato, nota del blogger) un’analisi del sistema dello spettacolo e dello sport in Italia nel 2021 nell’economia del triennio 2019-2021, fornendo una fotografia censuaria del “crash” Covid, in una veste rinnovata, sia dal punto di vista sociologico-statistico sia dal punto di vista dell’architettura grafica.
“Lo Spettacolo e lo Sport nel sistema culturale italiano: il rapporto annuale SIAE 2021” si caratterizza dunque per una nuova impostazione, con l’obiettivo di una maggiore diffusione dei dati statistici e una migliore disseminazione delle analisi sull’andamento dello spettacolo e dello sport.
I dati definitivi relativi all’anno 2021 confermano le gravi conseguenze della pandemia, con un numero totale di spettatori calato dai 306 milioni del 2019 agli 84 milioni del 2021 e con la spesa al botteghino crollata dai 2,7 miliardi di euro del 2019 agli (altro…)
Non nuovo ai film biografici (‘Jackie’, ‘Spencer’…), il regista Pablo Larraín dedicherà i suoi prossimi sforzi alla divina Maria Callas, che farà interpretare ad Angelina Jolie. Si chiamerà ‘MARIA’, il film, sarà scritto da Steven Knight (‘Spencer’, ‘Peaky Blinders’) è prodotto da Lorenzo Mieli per The Apartment Pictures, società del gruppo Fremantle, Juan de Dios Larraín per Fabula Pictures, Jonas Dornbach per Komlizen Film; sarà il racconto della vita di Maria Callas nella Parigi degli anni Settanta. Come riportato dalla testata digitale The Wrap, poi ripresa da numerose altre, Angelina Jolie ha dichiarato: (altro…)
Aggiornamento 2 ottobre: ricorre oggi il quarantacinquesimo anniversario della prima puntata di ‘Domenica In’ trasmessa a colori. Era il 2 ottobre 1977, infatti, quando un emozionato Corrado Mantoni faceva accendere progressivamente le luci dello studio e dava delle spiegazioni sui cambiamenti che i telespettatori avrebbero apprezzato sui televisori di casa. Da grande mattatore qual era –che Dio l’abbia in gloria!– esclamò: «Io a colori… io! A dir la verità non mi sono mai visto a colori… Come sto?» (rileggi Cinquant’anni di colori – l’annuncio)
Il mondo occidentale ha purtroppo smarrito, tra le altre, la tragedia ‘Laio’, di Eschilo, nella quale il drammaturgo di Eleusi trattava la complessa figura del papà biologico di Edipo, nell’ambito del cosiddetto “ciclo tebano” e della ben nota “saga dei Labdacidi”; era, peraltro, la prima parte della “trilogia tebana” formata anche dall’‘Edipo’ (perduta anch’essa) e dai ‘Sette contro Tebe’ (pervenuta). Nel medesimo pacchetto figurava anche, com’era uso, il dramma satiresco ‘Sphynx’ (perduto).
Galeotto un laboratorio teatrale di recente frequentato, basato per la verità sull’‘Edipo Re’ di Sofocle, il vostro blogger preferito (io) s’è dovuto domandare cosa passasse per la testa di Laio quando, circa quindici anni dopo la nascita di Edipo, dovette recarsi nuovamente a Delfi per consultare l’Oracolo.
La nascita di Edipo non era avvenuta sotto i migliori presagi; pendevano sulle sue sorti sia un precedente responso dell’Oracolo di Delfi, sia la maledizione lanciata a Laio da Pelope, il cui figlio, Crisippo, lo stesso Laio aveva “deflorato”. Di piú, pare che Laio preferisse le frequentazioni maschili a quelle femminili e che la moglie Giocasta, pur di rimanere incinta, si sia dovuta travestire da uomo e, ad una festa, profittare dell’ubriachezza del coniuge.
Alla nascita, per scongiurare l’avverarsi delle profezie e degli anatemi, il piccolo fu legato ai piedi, forse finanche trafitto alle caviglie da uno spillone affatto analogo, forse il medesimo, che avrebbe usato qualche tempo dopo per accecarsi. Esposto sul monte Citerone, il neonato non avrebbe avuto la minima possibilità di sopravvivere e a Tebe, pertanto, la sua morte si dava per scontata.
Quindici anni dopo, come anticipavamo, Laio dovette partire nuovamente verso Delfi; questa volta il pericolo era rappresentato dalla Sfinge, la ‘Sphynx’ di cui sopra, il mostro che poneva un enigma ai viandanti diretti verso Tebe e li uccideva se non rispondevano correttamente.
Ed ecco il punto: cosa pensava Laio mentre, sul cocchio, muoveva verso Delfi? (altro…)
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