CambieRai? (3)

Aggiornamento 4 agosto: con sei voti favorevoli e tre contrari (Freccero, Diaconale, Mazzuca), il consiglio d’amministrazione della Rai ha approvato le nomine proposte ieri da Campo Dall’Orto.  In una nota congiunta, UsigRai e Fnsi commentano:

“È ormai evidente che non esiste nessun piano. Così come è chiaro che esisteva solo la necessità di occupare nuove poltrone. Non cadremo certo nella trappola di parlare di questo o quel direttore. Quello che ci interessa è che si chiamino le cose con il loro nome: occupazione di posti e pura lottizzazione. Questo è stato deciso dal Direttore generale e votato oggi, per di più a maggioranza, dal CdA della Rai (…) La scelta di interni, più volte da noi chiesta, non ci fa cambiare idea. (…) Noi abbiamo sempre detto che volevamo prima un progetto, per poi individuare i profili adatti.  (…) Da oggi perlomeno è svelato pubblicamente il bluff di chi, al vertice dell’azienda come in consiglio di amministrazione, è arrivato come sedicente innovatore e si è rivelato per quello che è: conservatore, reazionario, come nei momenti più bui della Prima Repubblica”.(⇐ Prima on line)

Aggiornamento 3 agosto: Il consiglio d’amministrazione della Rai, riunitosi sotto la presidenza di Monica Maggioni e alla presenza del direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, ha ascoltato la relazione del primo semestre 2016 del responsabile dell’Audit interno Gianfranco Cariola sui principali risultati delle attività svolte. L’istruttoria relativa alle acquisizioni esterne dovrebbe concludersi entro settembre. Secondo quanto riportato dalle agenzie, inoltre, Antonio Campo dall’Orto ha proposto Ida Colucci, attualmente vicedirettore del Tg2, alla direzione del medesimo, Luca Mazzà, vicedirettore di Rai 3, alla direzione del Tg3, Andrea Montanari, vicedirettore del Tg1, a Radio1 e Nicoletta Manzione, corrispondente Rai da Berlino, a Rai Parlamento. Sono queste le proposte di nomina, secondo quanto riportano le agenzie, formulate dal direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto, al Cda di viale Mazzini nella riunione in corso questa mattina. Alla guida del Tg1 rimarrebbe Mario Orfeo, come pronosticato, Vincenzo Morgante alle testate regionali. Le nomine saranno formalizzate domattina, con voto obbligatorio del Cda. Stasera, alle 20.30, è prevista l’audizione in Commissione di Vigilanza, presieduta da Roberto Fico, della presidente Rai Monica Maggioni e del dg Antonio Campo Dall’Orto. Maurizio Gasparri e Renato Brunetta hanno richiesto la convocazione di tutti i componenti del consiglio d’amministrazione. (⇐ Prima on line)
Domani, mercoledí 3 agosto 2016, avrà luogo il consiglio d’amministrazione della Rai; molto si è discusso, in queste ore, sugli argomenti all’ordine del giorno, in merito a quanto ufficialmente comunicato e a quanto ufficiosamente ipotizzato. Ufficialmente, secondo le indicazioni di Antonio Campo Dall’Orto, si tratterà il piano per l’informazione progettato da Carlo Verdelli, oltre ad alcuni argomenti rimasti in sospeso, come la relazione dell’Internal Auditing, quella sul piano anticorruzione, lo stato finanziario dell’azienda e l’esame della situazione immobiliare.
Inoltre, ed è questo il vero punctum dolens, Campo Dall’Orto, in accordo con la presidente Monica Maggioni, potrebbe sottoporre al Consiglio i nominativi dei nuovi direttori dei telegiornali e di Rai Digital. Lo farà, secondo le ultime notizie, dopodomani, giovedí, con una riunione ad hoc che non sarà un semplice aggiornamento della seduta di domani perché lo statuto prevede la presentazione dei curricula quarantotto, al massimo ventiquattr’ore prima del cda. Giovedí potrebbe avvenire, a quel punto, l’ufficializzazione.
Il presidente della Commissione di Vigilanza, quel figo di Roberto Fico, ha dichiarato su Facebook:

“Il cda della Rai si appresta ad esaminare mercoledì il piano editoriale per l’informazione. Chiediamo dunque che i vertici del servizio pubblico illustrino il progetto al Parlamento e ai cittadini attraverso un’audizione in commissione di Vigilanza, considerata la competenza che quest’ultima ha proprio in materia di offerta informativa. C’è da augurarsi che quello che verrà illustrato nei prossimi giorni sia un piano compiuto e definito che contribuisca complessivamente a migliorare l’offerta informativa della televisione pubblica. Non vorremmo che l’accelerazione dei tempi di presentazione si fosse resa necessaria per la Rai per giustificare le nomine alla guida dei tg che potrebbero essere proposte in occasione dello stesso cda”.

L’audizione p in Commissione di Vigilanza per la presidente Maggioni e il dg Campo Dall’Orto è prevista sempre per domani alle 20,30.
A Roberto Fico, nella sua veste di Presidente della Commissione di Vigilanza della Rai, si è rivolto un indignato Carlo Freccero, che, scrivendo al ‘Fatto Quotidiano’, Freccero ha dichiarato:

“Un fatto senza precedenti: un attentato alla tv. È in atto un blitz, un colpo di mano estremamente pericoloso da parte del direttore generale della Rai: il 3 agosto, rinviando il consiglio d’amministrazione che era previsto il giorno prima, verranno nominati i nuovi direttori dei telegiornali. Degli attuali, rimarrà solo Mario Orfeo al Tg1. Al Tg2 andrà Ida Colucci e al Tg3 tornerà Antonio Di Bella. Una scelta surreale quest’ultima, visto che era stato nominato appena pochi mesi fa a Rainews. (…) Con questi direttori Renzi ha la certezza di controllare definitivamente i tre telegiornali, che saranno schierati tutti sul Sì nel referendum costituzionale. Questi nomi rispondono a una duplice strategia: oltre al referendum, l’obiettivo è spegnere l’incendio divampato con l’operazione trasparenza sugli stipendi dei dirigenti Rai. È un autentico regalo al presidente del Consiglio, che è rimasto molto turbato dalla questione stipendi e da come è deflagrata sulla stampa (…) Ho informato Fico che la situazione sta assumendo contorni molto gravi. Che ritengo queste nomine completamente fuori luogo. Anzi: che le trovo scandalose. L’ho invitato a riunire immediatamente la commissione”

Interessante anche quanto dichiarato dall’Usigrai, sindacato dei giornalisti, in una nota stampa ufficiale:

“Il Direttore generale aveva annunciato in pompa magna: prima il progetto, dopo le nomine. E solo pochi giorni fa aveva detto che non era il momento di intervenire sulle direzioni. Se i nomi sono già noti e i curricula già presentati, evidentemente il Dg smentisce se stesso: contano i nomi, contano le poltrone, il piano può arrivare dopo. A meno che non si voglia spacciare per un progetto serio e compiuto una passerella di poche ore in CdA e in Vigilanza”. A dichiararlo l’esecutivo Usigrai, a proposito delle voci sugli imminenti cambi alla direzione di alcune testate Rai, principalmente Tg2 e Tg3, ma anche Radio1 Rai e Rai Parlamento. Ricordiamo che la legge afferma che le linee editoriali, i piani e le direttive sono definite, formulate e adottate dal CdA, che però ad oggi non conosce neanche i contenuti di un presunto piano che dovrebbe però approvare in poche ore, così come ricordiamo che il piano 15 dicembre fu discusso per mesi, anche in Vigilanza, con tanto di audizioni. Perché oggi si accetta una passerella? L’Usigrai invece resta coerente: come ieri chiedemmo e pretendemmo il confronto, non vediamo motivo oggi per non chiedere lo stesso confronto, anche contrattualmente dovuto! Infine Dg e Presidente spieghino alla Vigilanza perché hanno disatteso l’impegno a procedure pubbliche e trasparenti per la nomina dei direttori, previsto al punto 15 del parere approvato a febbraio 2015 all’unanimità dalla Vigilanza stessa”.

Quanto al Codacons, esso, nel suo piccolo, si è cosí espresso:

“La Rai è un ente privato che tuttavia svolge un servizio pubblico”, ha spiegato il presidente Carlo Rienzi. “Questo significa che, in base all’articolo 97 della Costituzione Italiana, secondo cui agli impieghi pubblici si accede attraverso concorso, i direttori delle reti e dei tg non possono essere scelti dalla politica, ma devono essere individuati attraverso una selezione pubblica. Gli utenti sono stanchi di assistere al solito balletto delle lottizzazioni Rai e a poltrone assegnate con criteri clientelari, e pretendono scelte che premino il merito. Per tale motivo il Codacons non accetterà alcuna nomina che non sia preceduta da una valida, imparziale e obiettiva selezione, e impugnerà al Tar del Lazio qualsiasi decisione che assegni la direzione dei tg senza tenere conto di questi requisiti”.

Pochi giorni fa, intanto, sono stati divulgati i risultati del sondaggio “CambieRai“. In cauda venenum, proprio in questi giorni arrivano le bollette della luce gravate di canone…

Fonti: Prima on line, Fatto Quotidiano

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