i numeri (del cinema italiano)

Sono stati presentati al cinema Barberini di Roma i dati del rapporto “Tutti i dati del cinema italiano – Anno 2014”, commissionato da Anica e MiBACT. L’anno solare che ci ha lasciati ha visto la realizzazione di 201 pellicole (34 piú del 2013) e ben 194 di iniziativa italiana; gli investimenti sono passati dai 257,82 milioni del 2013 ai 270 del 2014 ma con minore incidenza di capitali esteri (solo 55 milioni a fronte dei 77 del 2013); le produzioni con budget al di sotto degli 800 mila euro sono passate da 80 a 112. Le coproduzioni, poi, sono scese da 29 a 21. Negli ultimi tre mesi del 2014 i nostri cinema hanno contato dieci milioni di presenze, tre- quattro tra maggio e luglio; il calo d’incassi al botteghino è stato del 7,1% e, secondo l’Osservatorio europeo dell’Audiovisivo, questo è sufficiente a rendere l’Italia la nazione in cui il decremento è stato piú grave (nei primi tre mesi di quest’anno la flessione è dell’8%).

In cauda venenum, non aiuta la programmazione televisiva. Nell’anno solare 2014, Rai 1 ha trasmesso in prima serata solo sette film italiani, Canale 5 sessantasei, Italia 1 otto, Rai 2 nessuno. Il presidente dei distributori Anica Andrea Occhipinti ha dichiarato:

«Rai Cinema si conferma colonna portante per gli investimenti nel settore della settima arte ma la casa madre non crea altrettanti appuntamenti che possano suscitare affezione tra il pubblico. Bisogna intervenire perché il cinema italiano è legato anche ad altri canali e la pirateria resta in agguato, con i piú giovani orientati a consumare film su pc e tablet in modo illegale, senza alcun contributo per la filiera».

Altrettanto interessante il pensiero di Riccardo Tozzi, presidente Anica:

«la nuova sfida è sulle fiction perché, se quelle generaliste vengono viste da quella parte del pubblico che non va al cinema, le nuove, piú accattivanti e dai diversi stilemi, saziano la richiesta di cinema anche della controparte. Ogni film deve essere un caso piccolo o grande, altrimenti non ha seguito: bisogna ricercare innovazione, recuperare il cinema di genere distrutto negli anni Settanta e non insistere sulla commedia, riflettendo invece sulla modernità».

L’anno scorso, in data 15 aprile, l’ufficio stampa del Ministero dei Beni Culturali si era cosí espresso:

I dati sull’andamento del cinema italiano elaborati dal MiBACT e dall’ANICA evidenziano quanto la produzione di film di nazionalità italiana si mantenga stabile registrando un lieve aumento, nonostante il calo del 27% degli investimenti nel settore, scesi a 358 milioni di euro. In diminuzione anche il costo medio delle produzioni: i film 100% italiani hanno un budget medio di 1,7 milioni mentre quelli di iniziativa italiana di 1,8 milioni. Diminuiscono soprattutto i film ad alto budget mentre aumentano soprattutto i film a bassissimo budget. Per quanto riguarda le fonti di investimento, la più importante è quella degli apporti degli investitori esterni, pari a 42 milioni di euro, 9 milioni in meno rispetto al 2012. Anche le altri componenti “storiche” – FUS e credito d’imposta – sono in calo. Positivo l’aumento dei fondi sovranazionali e dei fondi regionali, questi ultimi evidenziati per la prima volta e giunti a circa 7 milioni di euro. Il valore del credito d’imposta richiesto, in particolare, si contrae da 60 a 53 milioni, calo giustificato in parte dalla riduzione dei budget di produzione di cui il credito è una percentuale, e diminuisce anche il numero dei film per cui esso è richiesto. Unico dato in controtendenza, l’aumento del tax credit distribuzione, da 4 a 5 milioni. Anche il numero dei passaggi televisivi di film  è in lieve calo, così come il numero dei titoli. Il numero dei film italiani programmati dalle tv generaliste in prima serata aumenta da 140 a 164: migliorano Rai1, Rai3, Canale5 e Italia1. Cala invece La7. Spicca Canale5 per il numero di titoli italiani recenti programmati in prima serata (oltre la metà): 36 film su 60 totali vs 11 di Rai3 (valore più alto per Rai). Sull’intera giornata, sono solo 86 i passaggi di film italiani prodotti dopo il 2010 programmati dalle reti generaliste. Oltre la metà dei passaggi si riferisce a titoli italiani di catalogo (1950-1979). La fascia oraria più utilizzata per i film italiani è quella notturna (dopo le 23). Tra le top10 di film in tv, 5 sono titoli italiani. Maggiori successi su Canale5 per titoli recenti, Per Rai1 solo titoli Usa tranne “La vita è bella” (1997). Per quanto riguarda le reti tematiche e satellitari, nel 2013 anche su Sky sono diminuiti passaggi e titoli unici. Per i titoli italiani prevale di gran lunga Mediaset (1073 titoli su 2081, pari al 62% dei titoli italiani programmati), con la parte del leone fatta da Iris. La Rai si ferma a 584 titoli italiani su 1917. Sul fronte della distribuzione il primo trimestre del 2014 indica un aumento di presenze per i film italiani rispetto al 2013 e al 2012, a parità di quota di mercato del 33%, circa 10 su 30 milioni di biglietti venduti. La distribuzione per mesi nel 2013 ha visto numeri migliori rispetto al 2012 in quasi tutti i mesi, escluso gennaio. Particolarmente positivo novembre. Da segnalare i risultati dei mesi estivi. Infine la digitalizzazione degli schermi è arrivata al 75%, anche qui con una discreta differenza tra territori.

Roma, 15 aprile 2014

Ufficio Stampa MiBACT Tel. 06.67232261

Ufficio stampa ANICA Tel. 380 7565792

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