Venezia 2015

L’edizione numero 72 della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia prende il via domani, 2 settembre 2015, per concludersi sabato 12. La prevista proiezione di ‘The Audition’, il cortometraggio diretto da Martin Scorsese e interpretato da Robert De Niro, Leonardo DiCaprio e Brad Pitt, non avrà luogo “per ragioni tecniche”; se il buon Dio ne darà la possibilità, sarà questo blog a farlo vedere ed il vostro blogger preferito potrà esclamare: “the Audition l’ho proiettato io, l’ho proiettato io, l’ho proiettato io!”.
Scherzi a parte, molti saranno gli esordi, molti i talenti da scoprire; a voler trovare un ingrediente aureo comune a tutto il festival di Venezia 2015, anche soltanto per le diciassette pellicole in corsa per il Leone d’Oro, sembra di poterne citare uno ben preciso: la realtà. Tra i titoli piú attesi, ‘Heart of a Dog’ di Laurie Anderson, ‘Equals’ di Drake Doremus, ‘Marguerite’ di Xavier Giannoli (sul soprano peggiore del mondo), ‘The Danish Girl’ di Tom Hooper, con Eddie Redmayne (il primo intervento di cambiamento di sesso), ‘Rabin, the last day’ di Amos Gitai (sull’uccisione dell’importante uomo politico) nonché gli italiani ‘Sangue del mio sangue‘, di Marco Bellocchio, ‘A bigger splash’, di Luca Guadagnino, con Corrado Guzzanti che torna a Venezia dodici anni dopo ‘Fascisti su Marte’, ‘Per amor vostro’ di Giuseppe Gaudino e ‘L’attesa’, di Piero Messina, con Juliette Binoche.
Beasts of No Nation’, di Cary Fukunaga, dopo Venezia sarà anche a Toronto, per approdare su Netflix il 16 ottobre; vincitore degli Emmy Awards, è basato sul romanzo del nigeriano Uzodinma Iweala e sulla storia del piccolo Agu, strappato alla sua famiglia per combattere la guerra civile in Africa.

I film fuori concorso spaziano, se non dall’Alpi alle Piramidi, comunque dalla Cina all’Everest; sono, infatti la Cina contemporanea e la conquista della montagna piú alta del pianeta alcuni degli argomenti trattati. Ma non solo.

Antesignano del povero archeologo Khaled al Asaad, trucidato dall’Isis, omologo dei Monuments Men dei quali ci siamo occupati a tempo debito, il direttore del Louvre Jacques Jaujard che, durante la Seconda Guerra Mondiale, fece portare in salvo oltre 3500 dipinti e statue, tra cui la Gioconda e la Nike di Samotracia, i Delacroix e i Rubens; il regista russo Alexander Sokurov ne parla in ‘Francofonia’.
La sezione ‘Venezia Classici’
sembra dominata dalla passione, nel senso piú aulico, per l’arte; ‘Dietro gli occhiali bianchi’, di Valerio Ruzi, racconta Lina Wertmüller, ‘Simone Isola’ è dedicato ad Alfredo Bini, ‘Ospite Inatteso’, altre opere su Toshiro Mifune, l’Afghanistan, Bollywood, Helmut Berger, Guy Maddin, Jacques Tourneur.

Al regista statunitense Brian De Palma sarà consegnato il premio ‘Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker 2015’ della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica; a seguire la presentazione in prima mondiale, fuori concorso, del documentario ‘De Palma’ (109′), di Noah Baumbach e Jake Paltrow; all’altrettanto regista e altrettanto statunitense Jonathan Demme sarà invece conferito il ‘Persol Tribute to Visionary Talent Award’.
Sarà presentato nell’ambito di questa Mostra, cosí come a Toronto, ‘The Fighter’, di Michael Mann, con Christian Bale nel ruolo di Enzo Ferrari, fondatore della nota casa automobilistica.
Nel suo piccolo, Antonello Sarno ha realizzato il documentario ‘Venezia Pop. L’arte in Bianco e Nero’, prodotto da Luce Cinecittà e da Agnus Dei Tiziana Rocca Production; il film, che sarà presentato il 9 settembre al Teatrino di Palazzo Grassi e il 10 in TV su Sky Arte HD, ripercorre le tappe salienti della Biennale d’Arte attraverso le immagini dei cinegiornali dell’Archivio Storico Luce.
Ingrid Bergman, che avrebbe festeggiato cent’anni lo scorso 29 agosto, sarà ricordata con il film breve ‘Viva Ingrid!’.
Che dire del debutto alla regia di Roberto Bolle, con ‘La Fabbrica dei sogni’, uno dei sei episodi del docu- film Milano 2015, proiettato l’11 settembre per le Giornate degli Autori? Intervistato da Repubblica, il primo ballerino del Teatro alla Scala, nel film solo per un breve cameo, ha dichiarato: “Ho raccontato la Scala che non si vede, la cittadella che vive dietro le quinte, fatta di artigiani, macchinisti, sarte, tecnici, falegnami, fabbri che concorrono alla creazione di un sogno “.
Anche i bar, nel loro piccolo, svolgono una funzione, nel cinema ed è il caso, tra gli altri, dell’ormai ultraottuagenario Harry’s Bar di Venezia, frequentato da Hemingway, Montale, Frank Sinatra, Agnelli, De Chirico, Onassis, Woody Allen, Orson Welles. Al bar è dedicato il film-documentario, ‘Harry’s Bar‘, in programma alle Giornate degli Autori; a Orson Welles, di cui ricorre quest’anno il centenario dalla nascita, sono dedicate alcune proiezioni e iniziative. Le proiezioni, in Preapertura, riguardano due suoi capolavori d’ispirazione shakespeariana, recuperati e restaurati: ‘Il mercante di Venezia’ (1969, considerato perduto) e ‘Otello’ (1951). Prevista anche l’esecuzione dal vivo della partitura originale inedita del Mercante, composta da Angelo Francesco Lavagnino (1909-1987), appositamente trascritta dall’unica esecuzione registrata e mai eseguita in pubblico ed eseguita dall’Orchestra Classica di Alessandria. Allestiva al Lido, inoltre, l’originale Mostra ‘Shakespeare & sigari. 12 studi per personaggi shakespeariani dipinti da Orson Welles’: dodici tavolette di legno, retro delle scatole dei sigari preferiti da Orson, che lui stesso aveva dipinto a olio negli anni ’60 con una serie di personaggi shakespeariani: Macbeth. Otello, Falstaff, Shylock.
Dulcis in fundo, prima mondiale, sabato 5 settembre, per la copia restaurata di ‘Amarcord‘, di Federico Fellini, a 40 anni dall’Oscar; prima proiezione nel pomeriggio, nella Sala Volpi, la seconda in serata nel giardino dell’ex Palazzo del Casinò, alla presenza di Giuseppe Tornatore. Al restauro della pellicola hanno contribuito la Cineteca di Bologna, Yoox, Warner Bros., Cristaldi Film ed il Comune di Rimini.
La Giuria è presieduta da Alfonso Cuarón ed è altresí composta dai registi Pawel Pawlikowski (Polonia), Nuri Bilge Ceylan (Turchia), Emmanuel Carrère (Francia), Hou Hsiao-hsien (Taiwan), Francesco Munzi (Italia), l’attrice tedesca Diane Kruger, la sceneggiatrice britannica Lynne Ramsay, l’attrice americana Elizabeth Banks.
Madrina della rassegna, l’attrice Elisa Sednaoui.
Chi, poi, per motivi vari, al festival non può recarsi di persona, non deve disperare: la Sala Web della Biennale si affida a MyMoviesLive – Nuovo Cinema Repubblica che, in contemporanea con le proiezioni ufficiali, trasmetterà on line quindici titoli in prima mondiale, dodici di Orizzonti e tre di Biennale College, al costo di €17,90.

Fonti: Ansa; Repubblica.it

Una risposta a “Venezia 2015”

  1. il ‘Decalogo di Vasco’, docufilm prodotto da Rai 3 e diretto da Fabio Masi, che racconta Vasco Rossi, doveva essere presentato l’11 settembre ma, secondo quanto comunica l’Agi, “il trailer è stato pubblicato dal Blasco sul profilo Facebook seguito dai fan del cantante, raccogliendo migliaia di condivisioni e centinaia di commenti.Il reale protagonista del film è l’avatar di Vasco, sigaretta (elettronica) in bocca e sguardo azzurro”.

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