Paolini arrestato, quanto (non) mi dispiace

Non mi è stato possibile occuparmene prima perché in tutt’altre faccende affaccendato ma la notizia è delle piú ghiotte, di quelle che davvero ti mettono a posto col Sistema.

Gabriele Paolini, noto ai piú come il signore perennemente impegnato a disturbare i collegamenti dei telegiornali, l’uomo al quale sono state dedicate pagine Facebook che ne auspicavano il definitivo annullamento dalla faccia della Terra,

è stato arrestato per induzione, sfruttamento della prostituzione minorile e pedopornografia.

Pare, infatti, che il Paolini, che di recente manifestava perfino l’ambizione di scendere in politica con un improbabile ‘Movimento del Sesso’, sia stato immortalato in foto e video che lo vedevano impegnato in discutibili attività con minorenni, occupazione evidentemente alternativa alle iniziative di disturbo televisivo per le quali si era già guadagnato una popolarità superiore ai meriti.

Assicurato alle patrie galere, il detto signore avrà forse qualche difficoltà a interrompere gli inviati dei tg e molti professionisti potranno lavorare unendo la consueta abnegazione alla necessaria serenità.

2 Risposte a “Paolini arrestato, quanto (non) mi dispiace”

  1. Certo, fa un po’ specie che sia stato necessario un capo d’imputazione di tale portata, laddove anche l’interruzione di un servizio informativo dovrebbe essere reato

  2. I giudici della corte di Cassazione, con la sentenza 7384 relativa all’udienza svoltasi il 28 novembre, hanno confermato la condanna a quattro mesi di reclusione e al risarcimento delle parti civili per aver costretto all’interruzione un servizio su Calciopoli per il Tg1 del 26 giugno 2006 e uno per ‘Studio Sport’ del 21 settembre dello stesso anno. Per la manifesta infondatezza dei motivi di ricorso contro la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Roma, nel febbraio 2013, Paolini – attualmente agli arresti domiciliari per un’altra indagine aperta a suo carico – è stato condannato a versare mille euro alla Cassa delle ammende.

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