“Se lo stomaco sta male,
è difficile stiano bene gli altri organi”
Victor Hugo, L’uomo che ride
“Un uomo affamato è un uomo arrabbiato”
James Joyce, Ulisse
“Il nozionista: ha fame il suo cervello
come ha fame il suo stomaco”
una vecchia insegnante
La fame, finché è legata al corretto apporto nutrizionale, ha una sua ineludibile utilità; la corretta alimentazione è importante.
È un problema quando diventa eccessiva, ed è un problema tanto dei poveri quanto dei ricchi. In un caso è forse spiegabile, nell’altro di meno.
Dante rappresenta la cupidigia come una lupa “che di tutte brame/sembiava carca ne la sua magrezza, e molte genti fe’ già viver grame” e ci ricorda inoltre che “molte son le bestie a cui s’ammoglia“.
Né si può affermare che la Fame, nella storia, sia stata una Musa al modo di Calliope o Tersicore. Non ha ispirato poemi agli aedi o danze ai coreografi. Né tragedie, o carmi o sonetti.
Tornando a Dante, troppo spesso, nella storia, “piú che la pietà poté il digiuno“.
Da Fame nascono spesso Invidia e Cattiveria.
Qualche volta Tristezza, talvolta Arrivismo.
Antidoto alla Fame eccessiva è il Contenimento.
NB: “Siate affamati!“, di Steve Jobs, voleva essere un nobile anelito a migliorare sé stessi e il mondo.