le metamorfosi

Non mi ha stupito affatto l’indiscrezione secondo la quale Colorado, fresco di festeggiamenti per le cento puntate, potrebbe passare su Canale 5 dalla prossima stagione, in tempi di palinsesti come materia viva e scenari sempre più complessi.
Né sembrano esserci, d’altro canto, differenze sostanziali tra Colorado e
Zelig, tradizionale roccaforte umoristica del Biscione e transfuga, a suo tempo, anch’essa.
I cambiamenti della televisione, però, non si limitano solo alla programmazione.
Uno specialista di metamorfosi era sicuramente  
Manimal, il miliardario che, in una fortunata serie degli anni ’80, era in grado di trasformarsi in pantera, falco, serpente, cavallo. Secondo la bisogna.
La morte a soli 58 anni dell’attore che lo impersonava (Simon MacCorckindale
*) è passata pressoché inosservata, a dispetto dello spazio, forse discreto, che la serie occupa nei nostri ricordi infantili (per quanto riguarda la mia generazione, almeno). 
La sigla del telefilm chiariva che il protagonista era a conoscenza “dei segreti che separano l’uomo dall’animale e l’animale dall’uomo ma la serie era di un’ingenuità mostruosa, non solo per il dato scientifico ma anche per alcune imperdonabili distrazioni (basti pensare che il personaggio si traformava strappando i vestiti ma, una volta tornato umano, se li ritrovava addosso perfettamente integri).
Ancora vivi e vegeti, sembra, i protagonisti degli altrettanto ingenui
Supercar, Automan e Street Hawk. Da bambino li guardavi affascinato, vittima di un ultrapositivismo marketing oriented, e ti chiedevi in che misura quelle tecnologie potessero essere raggiungibili.

A chiudere il post, la sigla storica di Manimal:

* va detto che il MacCorckindale ha lavorato anche in produzioni di rango più elevato, al cinema in “Assassinio sul Nilo” accanto a Peter Ustinov, “Lo Squalo 3” e “Poltergeist”, in televisione, oltre a Manimal, in Hazzard, Dynasty, Falcon Crest e Nikita.

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