les choristes

Una cara amica di Roma, della quale non posso dire di più per evitarle il linciaggio da parte dei parrocchiani, mi confidava alcune problematiche nell’ambito della preparazione dei canti per la messa di Natale.

A quanto ho capito il loro coro, nonostante la direzione di un’inclita maestra di conservatorio, è formato da persone di estrazione ed età estremamente disomogenea, si va dai 28 agli oltre 50.
Provare Adeste Fideles in tali condizioni è difficoltoso.
Qualcuno arriva addirittura a pronunciare involatum nel punto in cui si dovrebbe dire in pannis involutum!
Quasi che la Santa Vergine avesse cosparso il bimbo di una crema protettiva e che, proprio in virtù della viscosità di tale unguento, il bimbo fosse sgusciato fuori dalle fasce!
Miserere nobis, Domine!

Oltretutto, quand’anche si volesse avvalorare tale accezione, si dovrebbe casomai cantare ” e pannis involatum“…

Quando facevamo le prove del coro in Calabria, si incontrava talvolta qualche difficoltà a cantare in lingue diverse dall’italiano, per esempio nel trovare gli accenti o armonizzare le pronunce di tutti, ma gli esiti erano sempre decorosi.
A tale proposito, vogliate gradire tre canti della tradizione natalizia, forse meno ascoltati di altri ma estremamente suggestivi:

QUEM PASTORES LAUDAVERE

HARK! THE HERALD ANGELS SING!                                                                            

OH HOLY NIGHT!

Una risposta a “les choristes”

  1. per tacere di “Deus…infantem” con sibili sfrigolanti di esse che si mescolano a meste emme rassegnate allo svilimento del latinorum al quale non viene riconosciuta più neanche la dignità della distinzione tra nominativo ed accusativo…forse per questo il santo Bambino si INVOLA con tutti i suoi poveri panni!!!!

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