bilancio Mia e cortometraggi 2014

La Festa del Cinema di Roma si è conclusa ieri ed in questa sede si vuol riflettere su alcuni aspetti relativi al marketing e al management dell’audiovisivo piuttosto che sull’arte per l’arte.

È stata l’edizione che ha lanciato MIA, il Mercato Internazionale dell’Audiovisivo, che sicuramente sarà realizzato anche l’anno prossimo ed è stata anche la seconda edizione con l’Italian Film Boutique.

MIA. Il bilancio tracciato dal direttore Lucia Milazzotto è lusinghiero, definito come superiore alle aspettative:

“1.317 accreditati, 270 visitatori (di cui oltre la metà dai 58 Paesi rappresentati, tra i 546 produttori, 310 buyers, 118 international sales agent e 50 commissioning editor. Forte anche la presenza delle delegazioni istituzionali nazionali e straniere, con 172 rappresentanti. 100 gli audiovisivi proposti sul mercato internazionale, di cui 92 film e 8 serie tv, con 35 anteprime mondiali di mercato. Nel corso degli 82 incontri più di 300 ospiti, scelti tra i protagonisti della scena internazionale dell’audiovisivo, si sono confrontati sul futuro del settore. Abbiamo voluto dare al mercato una sua identità precisa, ci siamo concentrati sulle relazioni tra i diversi operatori, abbiamo tolto gli stand e qualsiasi barriera tra di loro, volevamo dare il più possibile opportunità di business. Abbiamo presentato un’Italia compatta, con le istituzioni presenti e parti attive dei nostri lavori. Abbiamo cominciato un importante processo e speriamo che i 1.300 visitatori riescano a portare il nostro marchio nel mondo. Non ci sentiamo di essere arrivati, abbiamo appena cominciato, ma siamo pronti per il 2016”.

Altrettanto entusiasti Riccardo Tozzi, presidente di Anica (ma anche di Cattleya), Marco Follini, Presidente dell’Associazione produttori televisivi, Piera Detassis, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, Andrea Occhipinti, presidente dei distributori ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali) e Amministratore Delegato di Circuito Cinema. Trattative aperte e accordi chiusi di distribuzione e co-produzione durante gli affollati giorni di mercato. Tra i titoli italiani, televisivi e cinematografici, oggetto di particolare interesse nell’ambito di MIA, vogliamo ricordare ‘Non Essere Cattivo’ di Claudio Caligari, in corsa per la nomination come miglior film straniero agli Oscar 2016, ‘Le Confessioni’, di Roberto Andò, ‘Io e Lei’, di da Maria Sole Tognazzi, ‘La Felicità è un Sistema Complesso’ di Gianni Zanasi, ‘Happy Winter’, due film del commissario Montalbano, la nuova stagione dell’Ispettore Coliandro, il documentario di Claudio Canepari e Paolo Santolini Camilleri ‘Maestro Senza Regole’ e la serie tv in formato “mockumentary” ‘Crazy Dreamers’, di Filippo Macelloni e Lorenzo Garzella. Alcuni di questi prodotti raggiungeranno gli Stati Uniti.

Italian Film Boutique. Dedicata alla compravendita dei film italiani piú recenti (purché prodotti, girati, post prodotti o venduti da agenti nel Lazio), organizzata per conto della Regione Lazio da Ass.For.Seo, in collaborazione con Roma Lazio Film Commission, MIA e Istituto Luce Cinecittà.  Vanessa Tonnini, curatrice di festival e ideatrice dell’iniziativa, si è cosi espressa:

 “Abbiamo aumentato i titoli, oltre trenta, che rappresentano un focus di recentissima produzione prodotti presentati a partire da giugno scorso con un paio di progetti addirittura non finiti. (…) Abbiamo stretto una partnership con la più importante istituzione per la promozione all’estero di film italiani, FilmItalia di Luce Cinecittà, e con loro abbiamo ricercato quegli operatori più giusti per il mercato nostrano: più attenti ai nostri seller o non più attivi da noi da qualche tempo, penso agli statunitensi di Magnolia. Italian Film Boutique non ha un comitato selezionatore di tecnici, non si tratta di una selezione classica ma di un’individuazione di titoli da parte nostra e della possibilità di iscriversi naturalmente da parte di chi detiene i diritti. I requisiti minimi sono il legame con il Lazio e il completamento recente. Come curatrice del progetto ho mirato ad una vetrina più ampia possibile in grado di rappresentare la varietà del nostro cinema da Suburra, che dopo Toronto ho richiesto personalmente a Indie Sales, fino al cartoon Iqbal: bambini senza paura e al documentario Porno & Libertà, prodotti con un pubblico più piccolo ma che comunque esiste e che richiedono un lavoro capillare. In questo senso sono state fatte migliorie alla comunicazione e divisi i film in generi per comodità degli operatori. L’obiettivo era ricordare ai seller che ci siamo e li possiamo supportare perciò abbiamo investito la maggior parte del budget negli screening. Ci siamo allineati regalando gadget utili e fornendo il servizio risciò brandizzato, reso possibile da una cooperativa che si occupa del reinserimento di ex detenuti, che ha fatto la spola dall’Hotel Boscolo Exedra al Cinema Quattro Fontane dove si tenevano alcune proiezioni. Abbiamo messo a disposizione il nostro spazio sulla terrazza del Boscolo agli operatori affinché potessero avere una postazione per lavorare anche lontani dall’ufficio e rilanciato la riunione dello scorso anno al Majestic: una cena con amici, operatori, attori e le delegazioni internazionali presenti al mercato (duecento invitati in tutto) in una location che richiama i fasti della Dolce Vita ma senza solennità, come il nostro logo del resto”.

È stato inoltre presentato, a Casa Alice, il saggio ‘L’industria del cortometraggio italiano – Report 2014’, curato da Jacopo Chessa, edito da Fondazione Ente dello Spettacolo nella collana I Quaderni di Cineconomy, col contributo del MiBACT Direzione Generale Cinema (nelle migliori librerie, in italiano e inglese, € 12,90).

Ricerca tra le piú scrupolose, il Report elenca, sciorina, evidenzia, mette in luce cifre e statistiche su un comparto che, nel solo 2014, ha previsto duecento festival oltre mille film; citando testualmente Jacopo Chessa:

“Il cinema nasce corto ma è l’unico formato che va rispiegato ogni volta. Ad esempio il 69% dei corti costano meno di 3.000 €, il 15% da 3.000 a 10.000 e solo il 4% più di 50mila”.

Fonti: Sole24ore, Cinecittà News

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