paperino attore

Il mondo Disney ha sempre dialogato in modo proficuo con il cinema. Niente di cui stupirsi, dunque, se questo è avvenuto anche nei fumetti.

Storie disneyane, di paperi e di topi, ispirate dalla decima Musa ce ne sono a iosa ed il sottoscritto è in grado di ricordarne alcune, tra quelle che, durante l’infanzia e l’adolescenza, gli hanno sollevato il mondo.

In questa sede si vuol ricordare ‘Paperino divo dello schermo’, scritta da Osvaldo Pavese e disegnata da Giulio Chierchini, pubblicata su Topolino n°332 dell’8 aprile 1962 (recuperata grazie ad una seconda pubblicazione su Paperino del 1995).

La prima scena vede Paperino preso a fantasticare sui compensi e sulla bella vita delle star di Hollywood:

“Marcon Blando ha incassato 5 milioni di dollari (…) Pecori Teck 1 milione (…) Lina Collorigida ricevuta dal re di Svezia…”

Qui, Quo e Qua lo interrompono perché è arrivata, per posta, una lezione dall’accademia di recitazione che Paperino frequenta per corrispondenza. Senza alcun indugio, anzi con rinnovato entusiasmo, il papero si dedica allo studio della settima arte:

“Atteggiamento sprezzante: alzare il sopracciglio sinistro di cm 1, 38, storcere le labbra sulla destra, dilatando al contempo le narici…”.

Non basta. Tale è la passione che il nostro eroe dedica allo studio della recitazione che si allena anche dal vero, indossando i panni degli eroi western o dell’immaginario collettivo che gli piacerebbe interpretare, scoccando vere frecce, sparando veri proiettili, in una parola recando gravi danni alla casa dove vive con i nipotini, alla serenità di questi e al fondoschiena del cagnolone di casa.

Arriva, infine, l’agognato momento: Paperino, previo questionario finale e dieci dollari di tassa, riceve il diploma da Attore drammatico, cinematografico, teatrale e televisivo.

Perché indugiare oltre? Precipitatosi in camera, apre le valigie e comincia a riempirle di maglioni e ricambi per partire alla volta di Hollywood.

I nipotini provano a fermarlo:

“Zio, a Hollywood, se non si ha qualche appoggio (…) nessuno ti prende in considerazione!”

Risponde quello:

“Ma io un appoggio ce l’ho! Lo zio Paperone! È proprietario della Maramount, una delle più grandi società cinematografiche di Hollywood!”.

Ottenuto un provino grazie allo zio, con un regista fornito di licenza media che nemmeno sapeva dell’esistenza delle scuole di recitazione, Paperino ottiene, anche in virtú della mediazione di agenti validi quali possono essere i nipotini, la parte del Papero Nero, aiutante del grande Bobby Turtis ne ‘Lo Sparviero Nero’, “supercolosso in supertecnicircolorama a colori”, il cui primo ciak avrà luogo a breve.

Purtroppo, Paperino tende a strafare e a peccare di un protagonismo eccessivo, che lo porta a modificare le scene e a turbare la serenità delle riprese. Il regista, disperato, prende una decisione:

“Sob! La mia carriera è finita! Stroncata da un papero folle! (…) Ma se io perisco, devo trascinare anche lui nella mia rovina! Non metterà più piede in un teatro di posa! Eh, eh! Inserirò nel film anche le scene dei suoi disastri!”.

Arriva il giorno della prima mondiale. Paperino, neanche a dirlo, si è montato la testa e sogna gli Oscar, le interviste, le ville, le auto spettacolari che un attore di Hollywood, a quanto gli risulta, normalmente possiede.

Il pubblico in sala si spancia dalle risate. Paperone, produttore di una pellicola costata tre milioni di dollari dell’epoca, rompe il bastone sulla testa di Paperino e lo minaccia di farlo lavorare a paga sindacale per almeno seimila anni e sette giorni come venditore di caramelle nei suoi cinema:

“Piuttosto che farti fare un altro film, regalerei un miliardo alla società per la protezione delle formiche rosse del Labrador! Sul mio onore!”

Che dire, poi, dei mezzi di comunicazione? Ecco quanto riportato dai giornali sulle dichiarazioni rilasciate dal regista dello ‘Sparviero Nero’:

“Avendo subito compreso la vis comica di Paperino, ha voluto realizzare un connubio drammatico- farsesco da cui far risaltare i valori artistico- sociali dello spirito umano nel particolare momento storico…”

Paperino, infine, straccia il diploma…

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