Pupi Avati e il bambino cattivo

Ricorre oggi la Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza  e Rai 1 ha ben pensato di programmare’Il bambino cattivo‘, fiction diretta da Pupi Avati; strategia tra le più opportune, voluta dal direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta per esprimere sensibilità verso le tematiche dell’infanzia e dell’adolescenza).

Prodotta dalla citata Rai Fiction e Duea Film, ‘Il bambino cattivo‘ , sembra rendere perfetta giustizia alla sensibilità del Maestro bolognese, che ha dichiarato d’essersi profondamente commosso per i fatti di Cittadella, di quel bambino bistrattato dai genitori e dai mezzi di comunicazione di massa, portato via da scuola dai poliziotti. È la storia di Brando, figlio dodicenne di una madre alcolizzata e di un padre che va dietro alle giovanette, nipote per parte di madre di due persone che odiano suo padre e, per parte di padre, dell’unica persona che sembra costituire un’ancora di salvezza, la nonna. Nessuno sembra curarsi di lui e finisce in una casa famiglia dove cercherà di trovare un po’ di serenità e amore.

Nel ruolo del fanciullo si è impegnato Leonardo Della Bianca, figlio di due affermati doppiatori; i genitori sono interpretati da Donatella Finocchiaro e Luigi Lo Cascio, mentre la nonna – ancora è Erica Blanc.

Avati ha dichiarato di avere scritto il film in pochi giorni e di essersi commosso perché, a settantacinque anni, “tornano disponibili tutte le età (…) Bambini e vecchi comunicano in modo straordinario, perché sono entrambi vulnerabili”. È il film – il regista non ama dire fiction – per il quale ha inventato di meno, cercando, man mano che lavorava, “un margine di verosimiglianza sempre maggiore”.

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