uno smart per guardare, visori per sognare…

Ci sono alcune innovazioni tecnologiche, in fase di lancio in questo periodo, che sembrano di particolare interesse: le possibilità di usare lo smartphone (anche) come telecomando e gli occhiali per la realtà virtuale. Zia Cecilia, come si ricorderà, tentava già negli anni Novanta di cambiare canale con il modesto telefonino del nipote, pigiando i tasti a caso e riuscendo, piuttosto, a contattare improbabili empori del Nebraska; oggi, invece,  ci sono bluetooth, wi-fi, infrarossi, app dedicate… gli smartphone dotati di porta IR o che possano essere adattati alla tecnologia infrarossi possono tranquillamente diventare telecomandi, al piú installando qualche nuova applicazione. Mediaset Premium vanta da un pezzo, d’altra parte, l’app Premium Play per smartphone e tablet.
Una prospettiva di questo genere può e potrà viepiú in futuro consentirci, con un unico dispositivo, di regolare il volume del televisore, cambiare canale, usare le forme di social networking ma anche di alzare e abbassare le tapparelle o gestire il riscaldamento. #interattività, #convergenzatecnologica, #domotica.
Che dire, poi, dei dispositivi che, già adesso, sembrano in grado di offrirci la realtà virtuale chiedendoci la stessa fatica che si usa nell’inforcare un paio d’occhiali? Oltre ai Google glass, che prospettano la possibilità di visualizzare pagine web, usare i social network, controllare mappe e indicazioni stradali, fare videoconferenze, fotografie e video, esistono diversi tipi di visori e alcuni modelli arriveranno nelle nostre case a marzo. Ieri, per esempio, sono partiti i pre – ordini per il modello che sarà di Facebook e al CES di Las Vegas la realtà virtuale è trend tra i piú seguiti.
In stile curatoliano, tuttavia, ci piace ricordare che zio Paperone aveva previsto la realtà virtuale molto tempo fa, nella storia Zio Paperone e i viaggi immaginari’, scritta da Giorgio Pezzin, disegnata da Francesco Bargadà e dal suo gruppo (prima pubblicazione ottobre 1995, n°184 di Paperino Mese).
Tutto comincia con i sogni. Paperino sogna di corteggiare Paperina nello spazio interstellare, Paperone di sconfiggere i Bassotti con risibile facilità ed economico cerotto al deposito, gli automobilisti di Paperopoli di poter miniaturizzare le proprie macchine a piacimento per eludere il traffico ecc… ecc… ecc…
Poi c’è una ehm… gita culturale… I nipotini e Paperino vengono costretti da Paperone a salire su un pullmino che li condurrà agli stabilimenti di Rockerduck, dove i futuri piloti degli aerei vengono addestrati con dei simulatori virtuali. Obiettivo del vecchio cilindro, come intuibile, è lo spionaggio industriale, verificare quali tecnologie l’odiato nemico ha a disposizione per le sue attività (né, per tale scopo, si perita a spacciarsi da insegnante d’asilo, presentare Paperino come bidello, Qui, Quo e Qua come alunni ripetenti…).
Appurato quanto necessario, il vecchio papero si reca da Archimede, che gli progetta un casco “generatore di realtà virtuale”: basta indossarlo, caricare i programmi e vivere le fantasie che piú aggradano. Volare sopra al (piccolissimo) deposito di Rockerduck, fare shopping selvaggio acquistando sei pellicce al prezzo di una, scalare innumerevoli e altissime montagne senza muoversi da casa, passare una romantica serata con Kevin Krostner e Sciam Ponnery, ecc… ecc… ecc…
È un successo. I caschi – visori per la realtà virtuale vanno a ruba, tanto che Rockerduck, invidioso come al solito, tenta di sabotarli con dei programmi virus. Non tutti i virus vengono per nuocere, tuttavia e le pieghe dell’animo papero sono quasi sempre in linea con quelle dell’animo umano.
Il numero 184 di Paperino Mese, dell’ottobre 1995, aveva come chiave di lettura le insidie della tecnologia e contemplava, tra le altre, un’altra interessante storia su questo argomento: ‘Paperino e la realtà virtuale’, scritta e disegnata da Giulio Chierchini con tanto di computer grafica a cura di Valerio Oss.
Questa, però, è davvero un’altra storia…

Fonti:

  • www.webnews.it/speciale/google-glass/;
  • Zio Paperone e i viaggi immaginari’, scritta da Giorgio Pezzin, disegnata da Francesco Bargadà staff, Paperino Mese 184, ottobre 1995;
  • www.datamanager.it/2016/01/gli-oculus-realta-virtuale-699-euro/

Una risposta a “uno smart per guardare, visori per sognare…”

  1. Un ritorno in una versione ‘commerciale’ dei Google Glass sembra ormai un’ipotesi che appartiene al passato. Secondo quanto riporta Ansa, Google ha da poco chiuso anche gli account ufficiali sui social network relativi ai Glass, dove venivano condivise esperienze e novità. Non c’è più traccia degli occhiali intelligenti su Twitter, Instagram e Facebook, mentre su Google Plus è apparso un post di congedo a tutti gli sviluppatori che li avevano provati con tanto di nuovi riferimenti per contattare il team di sviluppo. Come riportava il sito 9to5google già a dicembre, la compagnia sembra essersi ormai focalizzata sulla cosiddetta ‘Enterprise Edition’ del dispositivo, pensata per il mondo del lavoro, dove starebbero cominciando ad avere una maggiore adozione.
    Dell’eventuale ‘successore’ dei Glass si occupa Project Aura, su cui le prime indiscrezioni sono circolate lo scorso autunno. Il team – guidato da Tony Fadell e Ivy Ross – sarebbe al lavoro non solo sui Glass Enterprise Edition ma anche su altri due dispositivi indossabili, sul capo, senza ‘schermo’ e con funzioni audio particolari.

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