spicchi d’arte tra baffi di storia (8)

Io non ho preso il vaccino antinfluenzale una sola volta in vita mia e non mi sono mai ammalato.
Quest’anno mi hanno convinto, l’ho preso e mi sono ammalato!”
Mike Bongiorno negli anni Novanta, in una puntata di TeleMike

Sembrano due, fondamentalmente, le interessanti agorà in cui si è parlato di audiovisivo in Italia, di recente: la puntata di ‘Report’ di lunedí 17 e la riunione del nuovo fronte unitario del Cinema e dell’Audiovisivo italiano, tenutasi il 12 aprile presso la Casa del Cinema di Roma.
Nell’ambito di quest’ultima, autori, registi, produttori, distributori, critici, festival, maestranze tecniche, produttori e distributori si sono riuniti d’urgenza per esaminare le prime bozze di alcuni tra i decreti attuativi della nuova legge cinema e del primo incontro con il neo insediato consiglio Superiore del cinema e dell’Audiovisivo; si è parlato, tra l’altro, della definizione di “Produttore indipendente”. ANAC, 100autori, WGI, AGPCI, CNA PMI, SNCCI e AFIC hanno chiesto all’unisono, con la massima urgenza, un incontro al ministro Dario Franceschini.
Quanto a Report, si sono toccati temi quali la produzione, la distribuzione, i finanziamenti pubblici e privati, lo strumento del tax credit.
Roberto Benigni, chiamato in causa in qualità di proprietario e fondatore degli studi di Papigno, ha querelato la trasmissione; Sigfrido Ranucci, conduttore della stessa, ha replicato: “Non abbiamo mai detto che Benigni ha usufruito di finanziamenti pubblici per ristrutturare gli studi di Papigno. I dieci milioni di fondi pubblici, citati dal sindaco di Terni, sono serviti per bonificare e sistemare il contesto intorno all’operazione. (…) Cinecittà Studios ha di fatto ‘rilevato’ i 5 milioni investiti da Benigni nella società, pur pagandone solo 3,9 milioni, come ha precisato una nota del legale di Benigni che abbiamo letto. Abbiamo poi sostenuto che quel debito rischiamo di pagarlo noi, se dovesse andare in porto la trattativa per riportare Cinecittà sotto l’egida dello Stato”. I legali di Benigni avevano parlato di notizie “false e gravemente diffamatorie”.
È interessante notare come, nella medesima puntata di Report, si sia anche trattato un argomento come quello dei vaccini, facile agli equivoci e al malinteso. Fatti salvi quelli della prima infanzia, quanto sono indispensabili gli altri?

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