“e mannaggia al diavoletto…

…che ci ha fatto litiga’!”

si diceva una volta, a suggello di una pace faticosamente riconquistata dopo una lite tra amici o un dissapore di varia natura.

L’avranno utilizzata, forse, anche Paolo Ruffini e Lucia Annunziata, visto che la giornalista, dopo un ultimo chiarimento col suo direttore, avrebbe deciso di restare in Rai e rifare ‘In mezz’ora’.

Né sapremo mai quali filastrocche, più o meno riconducibili all’infanzia, stiano esclamando in queste ore Michele Santoro, definitivamente fuori dalla Concessionaria di Stato (possibile una collaborazione esterna) ma non approdato a La7, e Roberto Saviano, che dovrebbe rifare Vieni via con me in Rai nel 2012 o 2013, in concomitanza con il secondo e terzo anno contrattuale di Fabio Fazio (su La7 forse a maggio).

 

lune rosse

Mercoledì prossimo, 15 giugno, la Luna si tingerà di rosso, a causa di un’eclissi totale.

Si preannuncia come uno spettacolo di sicuro fascino perché avrà un posizionamento “in palinsesto” pressoché perfetto (h 21.22 -23.03) e ottime condizioni di visibilità.

Nel cielo autunnale della nostra televisione sembrano confermati Ballarò, Che tempo che fa e Report, nelle medesime collocazioni di quest’anno e con gli stessi conduttori.

Si dà invece per scontata l’emigrazione su La 7 di Michele Santoro.

gli antidoti a Sanremo

Durante la settimana sanremese Mediaset manderà in onda regolarmente Zelig, Paperissima e Corrida, il primo con una puntata nuova, gli altri due con puntate antologiche (“E non finisce qui…” nel caso de La Corrida, SuperPaperissima nell’altro).

L’anno scorso l’azienda si era chiamata fuori dal periodo di garanzia e non aveva controprogrammato, quest’anno ha ragionato diversamente.

La RAI manderà normalmente in onda puntate decisamente non antologiche di Ballarò, Chi l’ha visto? e Annozero.

Ciliegina sulla torta,  mercoledì 16 c’è la partita degli ottavi di finale della Champions League.

la tristezza

La tristezza regna sovrana.
I trentatré minatori cileni sono usciti tranquillamente dalla miniera, in fila per uno col resto di zero, mentre la popolazione, i parenti, gli amici, gli astanti che a vario titolo partecipavano all’evento attendevano pazienti e pregavano, cantavano, speravano.
Eppure nemmeno una notizia così bella è riuscita a generare sufficiente gioia, se paragonata allo squallore di molte news della settimana. 

C’è un caso, in particolare, in cui la tristezza deriva dall’opinabilità dei confini.

Dove finisce la difesa del ruolo istituzionale e dove comincia l’abuso di potere?

Dove finisce la libertà d’espressione e dove cominciano demagogia e divismo?

     In un contesto, peraltro, che è quello della TV di Stato.

DarkLight