la Memoria e l’Impegno. Anche in tv. (2022)

  • Ricorre oggi, 21 marzo 2022, la XXVII edizione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera e Avviso Pubblico.
    Dalle ore 10 alle 13, “Ossigeno per l’informazione” (Osservatorio sui giornalisti minacciati e le notizie oscurate con violenza) ricorderà la giornalista RAI Ilaria Alpi, uccisa in Somalia il 20 marzo 1994 insieme con il cine-operatore Milan Hrovatin, e le vittime innocenti delle mafie. La commemorazione si terrà presso la Casa del Jazz (viale di Porta Ardeatina, 55), davanti alla lapide in memoria di novecento vittime innocenti della mafia e al Pannello murale che ricorda 30 giornalisti italiani uccisi perché “cercavano la verità”. Parteciperanno autorità, giornalisti, studenti. L’iniziativa è promossa da Ossigeno per l’informazione in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti del Lazio, l’Associazione Stampa Romana, la Fondazione Musica per Roma, la Casa del Jazz e il Comune di Roma. Per informazioni si può visitare il sito ossigeno.info o scrivere a [email protected]
  • Piú in generale, il sito di Libera ci ricorda che il 21 marzo nasce “dal dolore di una mamma”:

Una giornata estiva. Il sole splende sulla autostrada tra Punta Raisi e Palermo. Magistrati, rappresentanti delle istituzioni e delle forze di polizia, cittadini e studenti commemorano il primo anniversario della strage di Capaci. C’è anche don Luigi Ciotti sul luogo del dolore. Prega, in silenzio. Quando, all’improvviso, si avvicina una donna minuta: si chiama Carmela, è vestita di nero e piange. La donna prende le mani di don Luigi e gli dice: «Sono la mamma di Antonino Montinaro, il caposcorta di Giovanni Falcone. Perché il nome di mio figlio non lo dicono mai? È morto come gli altri». Soffre, Carmela: in quel primo anniversario della strage la memoria di suo figlio Antonio, e dei suoi colleghi Rocco e Vito, veniva liquidata sotto l’espressione “i ragazzi della scorta”. Da questo grido di identità negata nasce, il 21 marzo, primo giorno di primavera, la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Nasce dal dolore di una mamma che ha perso il figlio nella strage di Capaci e non sente pronunciare da nessuno il suo nome. Nessuno. Un dolore che diventa insopportabile se alla vittima viene negato anche il diritto di essere ricordata con il proprio nome. Ogni anno una città diversa, ogni anno un lungo elenco di nomi scandisce la memoria che si fa impegno quotidiano. Recitare i nomi e i cognomi come un interminabile rosario civile, per farli vivere ancora, per non farli morire mai. Per farli esistere nella loro dignità. Il 21 marzo: perché in quel giorno di risveglio della natura si rinnovi la primavera della verità e della giustizia sociale, perché solo facendo memoria si getta il seme di una nuova speranza. Il 21 marzo 1996 a Roma, piazza del Campidoglio, la prima edizione. E poi Niscemi (Cl), Reggio Calabria, Corleone (Pa), Casarano (Le), Torre Annunziata (Na), Núoro, Modena, Gela (Cl), Roma, Torino, Polistena (Rc), Bari, Napoli, Milano, Potenza, Genova, Firenze, Latina, Bologna, Messina, Locri, Foggia, Roma. Ogni piazza, il valore e la testimonianza dell’esserci. Ogni città, un ricordo e una denuncia. Anni di memoria e impegno. Anni di verità e giustizia. Per le stragi e le vittime delle guerre di mafie. Oltre il settanta per cento delle famiglie delle vittime non conosce la verità sulla morte dei propri cari. E quel giorno – e per tutti gli altri 364 giorni dell’anno – insieme ai familiari tutti diventiamo cercatori di verità. La manifestazione nazionale si svolgerà a Napoli, luogo di cultura e di accoglienza, capace di rispondere all’emergenza criminale con iniziative sociali di ogni tipo, città generatrice di speranza. Replicando la “formula” adottata negli ultimi anni a causa dell’emergenza, Napoli sarà la “piazza” principale, ma simultaneamente, in centinaia di luoghi in Italia, Europa, Africa e America Latina, la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie verrà vissuta attraverso la lettura dei nomi delle vittime, saranno ascoltate le testimonianze dei familiari e approfonditi le questioni relative alle mafie e corruzione , nel segno di una memoria che non vuole essere celebrazioni ma strumento di verità e giustizia. L’obiettivo è un coinvolgimento ampio di tutto il territorio nazionale con collegamenti internazionali: per le istituzioni e per la società civile sarà occasione per lanciare un segnale concreto di impegno comune contro le mafie e la corruzione.(…).

SCARICA L’ELENCO AGGIORNATO DELLE VITTIME INNOCENTI DELLE MAFIE

Si svolgerà a Napoli ma, simultaneamente, in centinaia di luoghi in Italia, Europa, Africa e America Latina.

Lo slogan Terra mia. Coltura I Cultura. È uno slogan che vuole unire due dimensioni di impegno, oggi fondamentali, dalle quali ripartire.

Terra mia: per prendersi cura della nostra comunità locale e reinterpretare il nostro essere cittadini globale a partire dall’attenzione al contesto nel quale viviamo, alla nostra quotidianità.

Quanto a Mamma Rai, ecco quanto comunicato: (altro…)

le parole che (non) ho

La parola mafia deriva, secondo molti, da un termine arabo che significa “millanteria”.

La parola ‘ndrangheta deriverebbe dalla voce locale “’ndrànghiti” (brigante), oppure sarebbe connessa alle parole greche anèr, andròs (uomo) e agathòs (buono), nell’accezione di chi debba fare “giustizia” al di fuori delle istituzioni.

Camorra deriverebbe da una delle seguenti ipotesi:

  • secondo l’enciclopedia Treccani e il linguista Pittau, dall’antica città biblica di Gomorra;

  • dalla malavita della Napoli del 1600, la quale veniva chiamata già “camorra”, in riferimento ad un’omonima bisca in cui si radunavano elementi poco raccomandabili;

  • da un grossolano indumento utilizzato dai lazzaroni napoletani simile alla chamarra spagnola;

  • da gamurra, citata in un documento medievale, ed indicava una compagnia di mercenari sardi al soldo di Pisa;

  • da una connessione con “morra”, “raggruppamento di malfattori” inteso come “frotta”, per cui una persona inserita in un gruppo solidale “sta c’a morra” (con la banda), mentre una persona non difesa da un gruppo è “fore morra” (fuori banda) ma può significare anche “rissa”;

  • da una tassa sul gioco che bisognava pagare a chi proteggeva i locali per il gioco d’azzardo, dal rischio di liti e di risse. Con questo significato compare in un documento ufficiale del Regno di Napoli nel 1735;

  • secondo qualche autore campano, da “ca murra” e cioè “capo della murra”, nella Napoli settecentesca il “guappo” di quartiere doveva risolvere le dispute tra i giocatori della murra (tipico gioco di strada);

L’avventura 2012 di Fazio & Saviano andrà in onda stasera, domani e dopodomani su La 7 e, da quanto è sembrato capire, attribuirà grande importanza alla Parola, nella sua valenza di definire la precisione delle cose e la loro origine.

Non si sa se lo strepitoso successo di ‘Vieni via con me’ sarà ripetuto da ‘Quello che (non) ho’ ma l’augurio è che la Parola possa davvero migliorare le cose.

si mafia licet…

Due progetti di fiction, targati rispettivamente Sky e Mediaset, sono in cantiere.

Il primo prevede la realizzazione, con la consulenza di Roberto Saviano, di una serie tv (spin off?) di Gomorra coprodotta da Cattleya, Fandango e Sky Cinema,  ora in fase di scrittura.

Mediaset risponde con una serie di otto puntate sul Clan dei Casalesi, realizzata da Taodue per Canale 5. Stefano Accorsi vestirà la toga di un magistrato senza macchia e senza paura e sarà diretto da Alessandro Angelini.

Il set si apre proprio in queste ore, a Roma.

 

lauree di mia invenzione (2)

leggere con accompagnamento di scacciapensieri e forte accento siciliano:

LAUREA IN SCIENZE DELLA MAFIA     (180 CFU)

PRIMO ANNO

Storia delle organizzazioni criminali            

Sociologia della ‘ndrina    

Semiologia dei linguaggi mafiosi

Economia del racket           

Sociologia dell’omertà    

Linguistica    mafiosa

Informatica minatoria       

Dialetto calabrese (con lettorati)     

SECONDO ANNO

Tecniche della collusione politica

Metodologia e tecniche della lupara               

Dialetto siciliano (con lettorati)      

Geografia del traffico di stupefacenti e armi

Teoria e tecniche dell’intimidazione              

Teorie e tecniche del riciclaggio del denaro sporco     

Sistemi criminali comparati

TERZO ANNO

Laboratorio di preparazione ordigni               

Esercitazioni con la lupara               

English for mafious management (esercitazioni con native speakers)

Antropologia della mafia   

Attentatistica       

Sistemi e tecniche della turbativa di appalti

Teorie e tecniche dell’eliminazione dei pentiti

Etica criminale

Tecniche di latitanza     

PROVA FINALE (ESEMPIO CONCRETO DI ATTO CRIMINOSO)

Ovviamente si scherza! La prossima volta sarà il turno di Scienze della nettezza urbana. A presto!

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