influenze celesti

Le influenze celesti’, di Rodney Collin, è uno dei libri che in questo periodo sono oggetto delle mie attenzioni. Lettura tra le piú edificanti, consente a chi le si accosta di sentirsi parte del Tutto e di cogliere le innumerevoli e simmetriche armonie del Creato.

Si prenda la massa del Sole e la si divida per quella dei pianeti del Sistema solare: si avrà 80.

Si prenda la massa della Terra e la si divida per quella della Luna: si avrà 80.

Sono solo alcune delle coincidenze rilevanti (o armonie cosmiche) presentate nel libro. È possibile legarle anche all’attualità, forse anche alla politica.

Si perdoni, inoltre, la deformazione professionale  ma c’è un’altra possibile coincidenza che vale la pena di riportare.

In questo periodo è in onda, in contemporanea mondiale, ‘Saint Seya: Soul of Gold’, nuovo capitolo della saga dei Cavalieri dello Zodiaco; i cavalieri d’oro, che avevano pagato l’estremo prezzo della vita per aprire la porta dei Campi Elisi nella saga di Hades, si ritrovano ad Asgard, mitica terra d’Odino, per compiere nuove epiche gesta. È parte integrante dei progetti che commemorano i quarant’anni di carriera di Masami Kurumada, è prodotta da Toei Animation ed è disponibile sottotitolata in varie lingue e diverse piattaforme, unitamente ad una campagna di merchandising sulle nuove armature, divine, dei cavalieri d’oro. ‘Saint Seiya Omega’ è invece la narrazione delle gesta compiute dai cavalieri appartenenti alla generazione successiva a Pegasus & Co.  tra cui il figlio di Shiriu del Dragone (Sirio) ed è andata in onda in Giappone dal 2012 al 2014.

Bene, forse il buon Collin è in grado di fornirci una chiave di lettura di raro interesse per capire il motivo per cui il cavaliere dei Gemelli e quello del Sagittario, fin dall’inizio della saga dei Cavalieri dello Zodiaco, si sono trovati diametralmente opposti:

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Enneagramma, questo sconosciuto (2)

Ho scoperto, con un solo libro:

  • da dove deriva il “centro di gravità permanente” di una nota canzone;

  • quanto è importante la musica come chiave di lettura del cosmo;

  • che la chimica può avere una dimensione esoterica;

  • chi ha chiarito per primo la distinzione tra sapere, fare ed essere;

  • che cos’è l’Enneagramma, al di là delle applicazioni, talvolta banali, che se ne sono ricavate.

Petr D. Uspenskij

Frammenti di un insegnamento sconosciutoPetr D. Uspenskij Frammenti di un insegnamento sconosciuto

Enneagramma, questo sconosciuto

Sebbene il contesto fosse perfettibile, nella mia vita è entrato l’Enneagramma, per opera di un bravo giovine.

L’etimologia di “enneagramma” viene dal greco e porta al significato di simbolo caratterizzato da nove elementi; si tratta, infatti, di una circonferenza in cui nove punti sono collegati tra loro da rette.

È utilizzato in ambito esoterico, psicologico, medico e addirittura aziendalistico, quando i selettori del personale piú aggiornati lo preferiscono a sistemi ormai ritenuti preistorici.

La sua origine si perde nella notte dei tempi (Babilonesi?) ma pare che i sufi medievali lo avessero già portato a un buon livello di strutturazione; la comparsa nel mondo moderno risale agli anni Sessanta del Novecento e si deve al filosofo armeno Georges Ivanovic Gurdjeff e al suo discepolo Pëtr Dem’janovič Uspenskij.

Applicato in ambito psicologico, si è configurato in Occidente come una mappa psicologica delle personalità e delle strutture caratteriali; rielaborato da autori quali Oscar Ichazo e Claudio Naranjo, è diventato uno strumento profondissimo ed efficace di autoconoscenza e indagine psicologica, integrandosi anche con la PNL, le mappe dei tipi psicologici di Jung, perfino i fiori di Bach.

Non mi è possibile andare molto oltre ma il consiglio spassionato è davvero quello di approfondirlo, per conoscere meglio se stessi e gli altri. Può dare tantissimo, piú di molti manuali accademici o pretenziose terapie.

È opportuno fare il test, anche scaricandolo da internet, verificare come si è posizionati rispetto ai  nove enneatipi e da lí cominciare lo studio personale. 

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