Rai in autunno: un cielo di stelle

Aggiornamento 11 agosto 2016: il programma che Gianluca Semprini condurrà su Rai 3 dal 6 settembre, nella posizione storica di Ballarò, si chiamerà ‘Politics. Tutto è politica’, come annunciato dal promo del programma. Lo slogan di Semprini sembra essere: “A domande precise, risposte precise“.
Aggiornamento: dopo molte indiscrezioni, Pippo Baudo ha confermato che sarà conduttore e direttore artistico di ‘Domenica in’:

“Sarò conduttore e direttore artistico della prossima Domenica In. Quasi come un regalo per i miei 80 anni! Vivo questo rientro bene con felicità, allegria, sicurezza fisica e anche sentimentale. Il mio ruolo? Presento, scrivo, intervisto, suono e canto: quello che faccio sempre. La formula sarà quella classica di Domenica In, perché funziona sempre. Niente delitti, ci sono altri investigatori. Sarò solo ma stiamo cercando una partner. Mi piacerebbe trovare un’altra Cuccarini o una Parisi. Forse sono un po’ presuntuoso, ma sento che il pubblico mi vuole bene. Anche se un pizzico di emotività ci deve essere sempre”.

Il programma sarà realizzato a Cinecittà, per circa due ore di diretta. (< -Ansa)
Ha avuto luogo oggi a Milano la presentazione dei palinsesti autunnali delle quattro reti televisive generaliste: Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rai 4. Sarà difficile ad altri editori fare di meglio. Non impossibile, certo, ma difficile. Per soffitto un cielo di stelle, talvolta cadenti; il parterre formato da stelle in carne e ossa, da ritenere tutte viventi; alle spalle dei dirigenti che hanno condotto l’incontro, dei led wall con stelle virtuali, talvolta cadenti, icone di conduttrici e conduttori, tutti viventi.
Lo slogan della conferenza (prossima tag line editoriale?) è stato ‘Per te, per tutti’.
Le danze sono state aperte da una suggestiva intro, che si sarebbe potuto mandare in onda come contributo ma non lo si è fatto perché molto scenografica.
Annunciato dall’inconfondibile voce di Francesco Pannofino, che ha introdotto anche gli altri, ha fatto il suo ingresso Antonio Campo dall’Orto, che ha fatto alcune affermazioni di raro spessore: ‘Il mio approccio verso le televisioni non è finalistico, non è teleologico’ può essere un esempio. Ha parlato di Rai Play, anche se en passant, lasciando intendere che si tratterà di una piattaforma on line per la catch up tv, la personalizzazione dei contenuti, l’interazione del telespettatore. Ha però ribadito che Rai Play è nata internamente, senza ricorso a strutture esterne, la qual cosa, oltre a porre l’accento sulla valorizzazione delle risorse della Rai, potrebbe anche configurarsi come una stoccata verso qualcun altro.
Ha ricordato che la Rai, oltre al primato televisivo, detiene anche quello di primo editore italiano per posizionamento su Twitter, in un contesto in cui un po’ tutti “hanno perso pezzi di pubblico”. Ha parlato di gioco di squadra e altre belle cose. Sarà cambiato il 33% della programmazione delle generaliste, con trentasette programmi nuovi e cinque nuovi titoli di fiction. Ha parlato anche di radio, in un’ottica di gioco di squadra che ben vede Carlo Conti, oltre che conduttore su Rai 1, direttore di  Radio Rai, pur ammettendo che le radio di viale Mazzini sono al momento posizionate su un pubblico adulto maschile. È stato, poi, il turno dei responsabili delle reti, delle quattro citate generaliste; è sembrata oziosa la domanda di chi chiedeva per quale motivo non si parlasse anche delle tematiche, in una mattina cosí satura di contenuti.
Il primo, per storico privilegio è stato Andrea Fabiano, alla guida di Rai 1. Ancor prima di parlare, ha agevolato un video con molte delle novità autunnali di Rai 1, tra le quali ci piace citare la messa in onda in prima visione televisiva di ‘Belle et Sébastien’, ‘Maleficent’, ‘Saving Mr. Banks’. (altro…)

spicchi d’arte tra baffi di storia

  • Congratulazioni a Gianfranco Rosi e al suo ‘Fuocoammare‘, premiati a Berlino con l’Orso d’oro. I baffi di storia sono, in questo caso, quelli di un dramma che si consuma sulle coste di Lampedusa e del Mediterraneo in generale, al quale si dovrà trovare una soluzione.
  • Umberto Eco ha scritto sicuramente alcune delle pagine piú importanti della nostra vita culturale, nella globalità del sistema e nel percorso intellettuale di ognuno. Non è possibile tacerne.
    Il nostro ricordo personale è fondamentalmente legato a letture quali ‘Il nome della rosa’, Il pendolo di Foucault’ e L’isola del giorno prima’, per quanto attiene ai romanzi. Tutt’altro che secondaria la sua attività di saggista, semiologo, docente universitario. Le bustine di Minerva. Il diario minimo’ e quella Fenomenologia di Mike Bongiorno’ da qualcuno definita snob, cosí come la sua manichea differenziazione tra “apocalittici” e “integrati”. Qualcuno ha scritto che Eco, scrivendo romanzi, si è rovinato. Non si saprà mai, in verità, in che misura l’erudizione arricchisse o appesantisse i suoi lavori.
  • United States of Love’, in concorso alla Berlinale, è il film che il polacco Tomasz Wasilewski dedica alla Polonia post-comunista: quattro donne di provincia nel 1990, qualche mese dopo la caduta del muro, in un Paese che, ormai fuori dal blocco sovietico, è alle prese con delle aspettative che tardano a concretizzarsi.
  • Esce il 31 marzo (altro…)

aspettando Venezia

Finalmente ufficiale l’elenco dei titoli italiani in lizza per la 68ma edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia:

  • Quando la notte, di Cristina Comencini, con Claudia Pandolfi e Filippo Timi, tratto da un omonimo romanzo della stessa Comencini;

  •  con Terraferma, di Emanuele Crialese, con Donatella Finocchiaro e Beppe Fiorello;

  •  L’ultimo terrestre,  del fumettista Gipi (al secolo Gianni Pacinotti) al suo esordio cinematografico (VEDI TRAILER).

 Fuori concorso:

  • Scossa, di Citto Maselli, Carlo Lizzani, Ugo Gregoretti e Nino Russo

  • Il villaggio di cartone di Ermanno Olmi

  • e Marco Bellocchio: Venezia 2011, cortometraggio di Pietro Marcello .

 Infine l’Evento Speciale Fuori Concorso Questa storia qua, documentario su Vasco Rossi di Alessandro Paris e Sibylle Righetti.

angeli del male

Non è questa la sede per riprendere la diatriba sull’ultimo film di Michele Placido, Vallanzasca – Gli angeli del male  (liberamente ispirato al libro Il fiore del male, di Carlo Bonini e interpretato da Kim Rossi Stuart, Filippo Timi, Valeria Solarino e Paz Vega).

Nell’intervista che Rossi Stuart, protagonista,  ha rilasciato a Panorama, l’attore italiano afferma: 

Renato Vallanzasca? Oggi è un uomo diverso dal pazzo assassino di un tempo. E se esiste la certezza della pena, lui ne è l’esempio: i suoi complici sono usciti di prigione molti anni fa, lui a sessant’anni sta ancora dentro“.

L’attore ha esplorato la psiche di Vallanzasca incontrandolo “quattro o cinque volte, mai in carcere, sempre in momenti di permesso” .

“Renatino” sarebbe oggi

 “un simpatico sessantenne sempre pronto alla battuta, socievole e bravissimo a instaurare un rapporto e una sintonia con tutti” .

Prosegue, inoltre:

ha una capacità di autoanalisi che non mi aspettavo (…) Se con il Renato Vallanzasca di un tempo non credo sarei entrato in buoni rapporti, con quello di oggi c’è questa possibilità”.

La pellicola arriverà nelle sale il 21 gennaio. Per adesso c’è il trailer:



la completezza dell’informazione

Per completare la notizia riportata ieri sul cartone di Frammartino, mi corre l’obbligo di gettare un pur rapido affresco sul Festival “La Primavera del Cinema Italiano – Premio Federico II”, che si tiene ogni anno a Cosenza.

A vincere l’edizione 2010 della manifestazione è stato il film di Ferzan OzpetekMine Vaganti“. A ritirare il premio, assegnato in virtù di democratica consultazione, è stato Alessandro Preziosi, che si è visto fregiare anche del riconoscimento come migliore attore non protagonista. Intervistato da Rai regione, ha confermato di avere un feeling molto positivo con la Calabria, anche in virtù delle performance teatrali che ha fatto a Rende (io aggiungerei il memorabile Amleto di Reggio).

Il red carpet della serata è stato di primissimo livello. 

Stefania Sandrelli, che festeggerà l’anno prossimo il mezzo secolo di carriera ed è stata accolta da una standing ovation, ha ritirato il premio come migliore attrice protagonista. 

Migliore attore protagonista Elio Germano per “La nostra vita” (ve l’ho detto, recita come Dio comanda…).

Il Germano ha portato bene anche ad alcuni suoi compagni d’avventura: Isabella Ragonese, di lui compagna in “La nostra vita” ha ottenuto il premio come migliore attrice non protagonista, Filippo Timi, che ha lavorato con lui in “Come Dio comanda” (appunto), ha ritirato il premio attore dell’anno.

A Isabella Ferrari è stato assegnato il Telesio d’argento. Riconoscimento come migliore regista a Sergio Rubini.

Ad Adriano Panatta è stato assegnato il premio speciale “Sport e Cinema”, ma il premio è stato ritirato dal regista Mimmo Calopresti, autore del documentario “La maglietta rossa” che racconta la vicenda di Panatta durante la finale della Coppa Davis del 1976 in Cile.

Infine Premio Giovani alle nuove promesse del cinema italiano Andrea Montovoli, Eros Galbiati, Chiara Mastalli e Chiara Martegiani.

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