gentiluomo od ufficiale (uomo o caporale?)
È stata creata una nuova figura mitologica, affatto originale:
per metà esercente o ristoratore,
per metà pubblico ufficiale,
addetto al controllo di green pass e dati sensibili.
È stata creata una nuova figura mitologica, affatto originale:
per metà esercente o ristoratore,
per metà pubblico ufficiale,
addetto al controllo di green pass e dati sensibili.
Mi sono spesso domandato quali strumenti abbia a disposizione il singolo cittadino per monitorare la gestione statale delle finanze, derivanti dalle tasse pagate.
In attesa di esaustiva risposta, per la verità tentata da quale parlamentare all’uopo consultato, riprendo quanto comunicato dalla Presidenza del Consiglio e dal Ministero dell’Economia riguardo a “Italia Domani”, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: (altro…)
In qualsiasi sistema, il potere deve fare gli interessi degli individui che fanno parte del sistema stesso.
La Repubblica democratica, se rettamente intesa, è considerata forma costituzionale preferibile a tutte le altre proprio perché sono gli elementi del sistema a decidere la distribuzione del potere.
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Solidarietà Digitale. È bello quando due parole ricche di significato s’incontrano e ci piace, da sensibili blogger, riportare l’iniziativa che il Ministero per l’innovazione digitale e l’Agenzia per l’innovazione digitale hanno posto in essere per venire incontro ad aziende. professionisti, semplici cittadini, “per migliorare la gestione del lavoro e delle normali attività quotidiane”: (altro…)
“il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale, con la matita in mano“
Paolo Borsellino*
Si svolgono in data 26 gennaio 2020 le elezioni per il rinnovo dei consigli regionali dell’Emilia Romagna e della Calabria.
Secondo fonti autorevoli, rilanciate da tutte le testate italiane, il magistrato Nicola Gratteri è in pericolo di vita, si starebbe organizzando un attentato a suo danno.
È opportuno come non mai votare secondo coscienza, nella speranza che il cambiamento porti con sé le migliorie opportune alle strutture economiche ed amministrative ma, soprattutto, maggiore legalità.
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Che sia Prima, Seconda o Terza, è sempre una gran bella Repubblica…
La Libertà è il bene piú prezioso, la vita merita d’essere vissuta per come si merita e, pur non essendo i primi, vogliamo anche noi difendere le ragioni di Fabiano Antoniani, ormai noto come dj Fabo, e di Marco Cappato. La lettera del dj, che riproduciamo a fine post, è pregna di dignità e la sua storia induce ognuno di noi a riflessioni doverose, che si scontrano con le incrostature di Medioevo che ancora ottenebrano questo Paese. (altro…)
The upcoming opening of European stock exchanges will be very interesting and no one needs to be especially well versed in finance to understand why. An Armageddon? A positive reaction, as opposed to what happened in these days?
Stock Exchanges aside, different thoughts passed through my mind, please get them as ended in themselves: (altro…)
Il prossimo 2 giugno non sarà un 2 giugno qualsiasi: saranno settant’anni precisi, infatti, da quando il nostro Paese, con lo strumento del referendum, ha scelto la forma repubblicana. La Repubblica, pur con i suoi limiti, è universalmente considerata forma di governo piú liberale della Monarchia ed il nostro Paese volle preferirla il 2 giugno 1946; tutti ricordiamo, peraltro, l’immortale scena del film ‘Una vita difficile’, di Dino Risi, quando i risultati del referendum vengono comunicati dalla radio ad un’aristocratica famiglia, ad un’aristocratica vecchietta e a due loro ospiti, dalla diversa Weltanschauung (per la cronaca: Monarchia, 10.718.502, 45,73%; Repubblica, 12.718.641, 54,27%).
Mamma Rai non poteva dimenticare tale importante momento e, già da qualche tempo, ha arricchito i suoi palinsesti di appuntamenti all’uopo concepiti. Dal 22 aprile ultimo scorso è in onda, su Rai Storia, ‘L’Italia della Repubblica’, venti documentari introdotti da Paolo Mieli, con la consulenza storica di Giovanni Sabbatucci e la partecipazione di Michele Astori. Venerdí il tradizionale appuntamento di Rai 3 con ‘La grande Storia’ è stato dedicato proprio al settantesimo compleanno della Repubblica italiana. Questa sera, 29 maggio, è prevista la messa in onda di uno speciale del TG1, il documentario ‘Signora Libertà – 70 anni di Repubblica’, di Amedeo Martorelli: la ricostruzione, il miracolo economico, la contestazione, gli anni di piombo, le stragi, mani pulite, la seconda repubblica, le lacrime dei risanatori.
Su Rai 2, la rubrica ‘Sorgente di Vita’, in onda alle 00.50, dedica all’argomento numerosi servizi, tra cui ‘le ragazze del ‘46”, una riflessione sul fatto che in quell’occasione, il 2 giugno 1946, le donne italiane votavano per la prima volta.
Canale 5, nel suo piccolo, manda in onda alle 23.15 uno Speciale TG5.
Da domani, 30 maggio, fino a venerdí 3 giugno, su Rai 3, alle 20.10 va in onda ‘Le ragazze del ’46’; prodotto dalla casa di produzione Pesci Combattenti, diretto da Alessandro Capitani, scritto da Cristiana e Riccardo Mastropietro, il programma nasce dall’intento di ricordare il 2 giugno del 1946 come primo appuntamento della storia in cui venne consentito alle donne di esprimere il voto:
“Erano contadine o insegnanti, casalinghe o impiegate, artiste o con una carriera politica, (…) diverse tra loro per provenienza, estrazione sociale, istruzione e opinioni, ma tutte ricordano ancora con emozione il primo voto e la sua importanza. Ognuna di queste donne ha partecipato con la sua vita, il suo lavoro e la sua forza al progresso e alla crescita dell’Italia. (…) Oggi la televisione le incontra e le porta nelle nostre case. (…)cinque puntate da 24 minuti dedicate ai 70 anni dalla conquista del diritto di voto da parte della donne in Italia, un programma costruito intorno ai racconti di 10 “ragazze” che nel 1946 avevano tra 21 (la maggiore età di allora) e 31 anni. Oggi la più giovane è 91enne, la decana ne ha 101 e tutte hanno ancora molto da dire, come donne e come italiane.” (Ufficio Stampa Rai)
Giovedí 2 giugno: (altro…)
La scuola è il “meccanismo” che il Sistema prevede per formare i suoi cittadini. Potrà essere “sano” e “ben funzionante”, dunque, nella stessa misura in cui sarà “sano” e “ben funzionante” il Sistema di cui è parte.
Alcuni hanno parlato di “fine dell’utopia della scuola pubblica”, altri paventano che siano la società e le famiglie a non credere piú nell’istituzione.
Sarebbe bello creare (altro…)
“Lei ha detto Presidente ma… Presidente di cosa?”
il regista e presidente di Cinecittà Holding Pupi Avati, a un tizio,
durante una serata milanese (2009)
L’Italia, a differenza di Francia e Stati Uniti, non è una repubblica presidenziale ma parlamentare; la nomina del Capo dello Stato compete, pertanto, al Parlamento, inteso come istituzione nominata dai cittadini in propria rappresentanza, a seguito di democratiche e regolari consultazioni.
È affermazione potente, si badi, che dà per scontata la maturità che il singolo cittadino esprime nel voto e l’altrettanta maturità delle competenti istituzioni nel prenderne atto.
Si è spesso osservato che alcuni meccanismi istituzionali nel nostro Paese sembrano aver perso trasparenza se non addirittura efficacia, tanto da far ritenere ormai inesistenti o di relativa importanza alcune categorie di base della democrazia e della democrazia parlamentare in particolare.
Riguardo alla nomina del futuro Presidente degli italiani, alcune forze politiche sembrano avere le idee chiare, sia sul nome sia sulle tempistiche dell’elezione.
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