il lavoro nobilita l’uomo

Il Jobs Act è appena entrato a regime, con le sue tutele crescenti e le opportune perplessità ma, almeno in questa sede, si vuol parlare delle responsabilità eccessive delle quali vengono talvolta oberate le agenzie per il lavoro.

Una volta, nel 2004, mi ha fatto (sor)ridere la ragazzetta di un’agenzia per il lavoro che cercava, nel giro di una settimana, il responsabile marketing di un’azienda cinematografica.
I motivi del ridere non sfuggono ad alcuno: si tratta di un ruolo delicatissimo, la persona giusta potrebbe non essere ancora a conoscenza dell’annuncio, potrebbe essere la ragazzetta d’agenzia a non avere abbastanza competenza per selezionare, ecc…
All’estero le aziende pubblicano le offerte di lavoro, almeno per i ruoli piú delicati, con margini temporali flessibili, per almeno tre motivi: (altro…)

the birthday torches

12 fires Saint Seiya
12 fires of the Sanctuary (Saint Seiya)

39…

Someone believes that life begins at forty.

Waiting for verifying for himself,

hopes, the undersigned,

that the twelve torches turning on today,

to switch off in twelve months,

contextually to the important target,

burn as slow as possible.

He was assured the transition from 30 to 40 changes many things…

Qualcuno ritiene che la vita cominci a quarant’anni.

In attesa di verificarlo di persona, auspica, il sottoscritto,

che le dodici fiaccole che si accendono oggi e si spegneranno tra dodici mesi,

contestualmente all’importante traguardo,

ardano con la maggiore lentezza possibile…

Gli è stato assicurato che il passaggio dai trenta ai quaranta cambia molte cose…

la leggenda (velocizzata) del santuario

Saint Seiya – the Legend of Sanctuary’ va guardato di sicuro ma chi ha apprezzato la serie televisiva degli anni ’90 non può fare a meno di costatare la mancanza di almeno uno dei valori che la caratterizzavano:

l’importanza della lentezza e dell’attesa.

Parrebbe un’osservazione oziosa, visto che si è dovuto sincopare in un unico film il racconto di un’intera serie ma, usciti dalla sala, si ha come l’impressione di una ricchezza svuotata. Mancano le dodici fiaccole accese, l’angosciosa e trepidante attesa dell’esito, il tempo necessario alla riuscita… Soprattutto, gli insegnamenti che scaturiscono dai dialoghi tra i duellanti, laddove ad essere a confronto sono visioni del mondo piú che qualità d’addestramento.

E sia, qualcosa è sembrato anche piú logico, ad esempio il fatto che i Cavalieri d’oro già ”illuminati” si attivino fin da subito per aiutare quelli di bronzo, diversamente da come avveniva nella serie, con un Mur fermo tutto il tempo e Ioria che si limitava a seppellire Cassios. Si vuol tacere riguardo al ruolo di Virgo, spostato su opposto binario, e di Aquarius.

Tutto questo, si badi, al netto dell’apprezzabile estetica baroccheggiante delle Case dello Zodiaco, del Grande Tempio sospeso tra le nubi (perché non nello spazio, a questo punto?) e delle armature portate a rinnovellato e avveniristico splendore.

Al netto, anche, di un Mylock e di una Isabel di Thule disegnati in modo perfettibile, a prescindere dall’assenza di Shingo Araki.

Un caro saluto ai doppiatori.

Turbo: va sano e va lontano!

Chi va piano va sano e va lontano. In piú, può sempre mettere il… Turbo!

Già, perché Turbo è il nome di una simpatica lumaca (o chiocciola?) con una passione che, per un mollusco gasteropode, è affatto originale: le corse di automobilismo! Sogna, il visionario, di partecipare alla mitica ‘Indy 500’, gara che si svolge negli Stati Uniti per il Memorial Day!

Può sembrare il classico sogno impossibile ma, come spesso avviene nei film della DreamWorks, anche il sogno piú ambizioso può diventare realtà, se perseguito con nobile cuore e purezza d’intenti.

Turbo’, il film che racconta le gesta di questa simpatica lumachina, uscirà in 3D nelle sale americane il 19 luglio, in quelle italiane il 21 agosto.

Netflix, un portale che all’estero ha un ruolo di primo piano nello streaming, ha inoltre concluso un accordo con la DreamWorks per la realizzazione di un’intera serie tv su questo gasteropode insolitamente veloce; s’intitolerà ‘Turbo: F.A.S.T. (Fast Action Stunt Team)’ e uscirà il prossimo dicembre. I film d’animazione della DreamWorks, peraltro, passeranno in toto a Netflix e non saranno piú trasmessi dalla HBO.

Turbo Dreamworks
Turbo, gasteropode tra i piú visionari, con alcuni Turbo friends

chi va piano…

Oggi è la Giornata Mondiale della Lentezza.

Giunta alla sesta edizione, la manifestazione intende rappresentare “un attimo di riflessione collettiva sui danni economici, ambientali e sociali del vivere a folle velocità, in un momento difficile di grandi trasformazioni, confusione e incertezza”.

In questa sede si vuole solo offrire qualche spunto personale, derivato dalle proprie riflessioni.

Muoversi lentamente è utile e bello: fa bene alla circolazione e alla respirazione (secondo i beduini del deserto, peraltro, camminare lentamente, a piedi, guardando l’orizzonte, tiene allenata la creatività, ed è abitudine che il sottoscritto non disdegna, quando possibile).

Mangiare lentamente è una buona abitudine: lo slow food è largamente da preferirsi alla mania di molti di ingurgitare frettolosi spuntini, togliendo spazio, oltre al gusto del cibo, al valore della vita.

Parlare lentamente (e ascoltare con attenzione!) può aiutarci nella comprensione reciproca.

Agire con la giusta lentezza rende piú consapevoli delle scelte che si fanno.

La lentezza è importante nella lettura e nello studio, per assaporare i contenuti nella loro autentica essenza, coglierne tutte le sfumature e capire cosa va approfondito.

Si ricordi sempre, inoltre, la Bibbia: “c’è un tempo per tutte le cose“.

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