per grandi e per piccini (21)

  • Aggiornamento 24 ottobre: auguri, Fantabosco! La Melevisione compie vent’anni dalla prima messa in onda, avvenuta nel 1999 su Rai 3, poi spostatasi su Rai YoYo. Per festeggiare il compleanno, Rai Ragazzi ed il Centro di Produzione Tv di Torino hanno organizzato una mostra, curata dai tirocinanti dei corsi di scenografia e costume dell’Accademia Albertina di Torino. Da sabato 26 ottobre fino a domenica 3 novembre saranno esposti elementi iconici come il Chiosco delle bibite squisite, principale scenario del programma, i costumi dei personaggi, fotografie. In una sala visione si potranno rivedere alcune delle puntate migliori, con Tonio Cartonio, Milo Cotogno, Lupo Lucio, Balia Bea, Fata Lina, Regina Odessa, Vermio, Lampo, Linfa e Principe Giglio.
  • Aggiornamenti del 23 ottobre:
    • Cristiano Ronaldo è il protagonista della serie ufficiale di graphic novel‘Striker Force 7’, creata dall’attaccante della Juventus FC e dall’ideatore di supereroi Sharad Devarajan, che sarà pubblicata in Italia da Magazzini Salani, un marchio di Adriano Salani Editore (Gruppo editoriale Mauri Spagnol). Il primo volume, Striker Force 7. Un gioco di squadra’ (128 pagine – 14,90 euro), uscirà l’11 novembre 2019 e sarà disponibile, per due mesi, anche in edicola, in distribuzione esclusiva con La Gazzetta dello Sport, a 12.99€ oltre al prezzo del quotidiano. In passato s’era anche parlato di una serie a cartoni animati.
    • è disponibile sul sito www.giffonifilmfestival.it il regolamento per candidarsi alla giuria del Giffoni Film Festival, che l’anno prossimo sarà #Giffoni50. Sarà possibile candidarsi dall’11 novembre.
    • Si chiama ‘Altan. Pimpa, Cipputi e altri pensatori’ la mostra allestita al Maxxi di Roma da oggi, 23 ottobre, fino al 12 gennaio 2020. A cura di Anne Palopoli e Luca Raffaelli, la mostra ospita tutte le le creature nate dalla fantasia di Francesco Tullio Altan: la cagnolina Pimpa, il maldestro dio Trino, l’implacabile metalmeccanico Cipputi e una miriade di altri volti.
  • È in corso a Roma, al Palazzo delle Esposizioni, fino al 6 gennaio 2020, l’esposizione ‘La meccanica dei mostri’, dedicata al tre volte premio Oscar® Carlo Rambaldi. Non solo ‘E.T.’ e produzioni hollywoodiane ma anche ‘Profondo rosso’ di Dario Argento e ‘Odissea’ di Franco Rossi.
  • Il 2020, oltre a rappresentare il centenario dalla nascita di Fellini, il cinquecentenario dalla morte di Raffaello ed il ventesimo genetliaco di un mio nipote, segnerà il secolo dalla nascita di Gianni Rodari. Domani, 23 ottobre 2019, esattamente un anno prima dell’effettivo centenario, ed esattamente nel giorno del genetliaco di un altro mio parente che non cito perché non ci credereste, parte il conto alla rovescia delle celebrazioni, su sito (altro…)

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Pollon combinaguai era uno dei cartoni animati piú belli e piú seguiti degli anni Ottanta ed è gradevole riguardarlo ancora oggi, quando riproposto. Ogni episodio consentiva ai piccoli telespettatori d’incontrare un mito dell’antica Grecia in modo ameno e gradevole lasciando loro la possibilità, se lo avessero desiderato, di approfondirlo in altra sede, verificando analogie e differenze.

L’unico episodio che mi ha lasciato perplesso riguardava l’arrivo di un certo “Dupon”, definito “dio della tempesta”, considerato cosí pericoloso da far temere il peggio allo stesso Zeus (pronto, però, ad affrontarlo, sebbene la fabbrica di fulmini, nel cartone, fosse ormai sommersa dall’acqua).

Chi era ‘sto Dupon? Perché i libri di scuola non lo citavano? Perché finanche l’affidabile enciclopedia taceva il suo nome?

Dopo anni d’affannose indagini e concitate elucubrazioni, la risposta è forse arrivata:

errore filologico ci fu!

Nella mitologia si parla di un certo Tifone (Typhon, in greco), un mostro che attaccò l’Olimpo e costrinse gli dèi alla fuga (donde l’origine di alcune costellazioni); è possibile che in Giappone, dove il cartone di Pollon era realizzato, il nome di Typhon sia diventato Dupòn nella traduzione dal greco (si sa, Paese che vai, fonetica che trovi).

Una volta in Italia, non sarà stato possibile ricostruire l’accaduto e sarà evidentemente rimasta la forma “nipponica” del personaggio.

Dupon (o Typhon -> Tifone) nel cartone animato di Pollon combinaguai
Dupon (o Typhon -> Tifone) nel cartone animato di Pollon combinaguai

Sarebbe solo uno dei tanti errori di traduzione che hanno caratterizzato il corso della storia, certo meno grave di quello relativo al passo della Bibbia dove si racconta la nascita di Eva (pare fosse “dalla metà dell’uomo”, non “dalla costola”), al passaggio del cammello nell’ago (pare fosse un camallo, che è una fune da marinaio) o alle fiamme che splendevano sulla fronte di Mosè, considerate “corna” fino al XVIII secolo per la confusione di due parole ebraiche molto simili.

Per non parlare, poi, dei faux amis

il canto del cigno

Era convinzione degli antichi che i cigni cantassero con voce aggraziata e che, in punto di morte, eseguissero un ultimo canto, dall’inesprimibile bellezza.

Era convinzione erronea perché i cigni non solo non cantano ma pare abbiano anche una voce alquanto sgraziata, un verso simile a quello delle oche, per intenderci.

È però rimasta la locuzione “il canto del cigno” per esprimere il senso di un qualcosa di particolarmente alto, che suggella l’uscita di scena di un divo, un artista, un’esperienza (in questo blog si è a suo tempo affermato che “Eyes wide shut” fu il canto del cigno di Stanley Kubrik perché sua ultima, grande opera prima della morte).

Il brutto anatroccolo dell’omonima favola di Andersen scopre alla fine delle sue peripezie di essere un cigno e “Il cigno nero”, vincitore di un premio Oscar, è in questo periodo nelle sale (trailer alla fine del post). (altro…)

il primo di febbraio…

Dagli Appennini alle Ande” era uno dei racconti mensili ospitati dal libro Cuore, immortale capolavoro di Edmondo de Amicis (ricordate? Enrico Bottini interrompeva il diario dei giorni di scuola e proponeva storie edificanti e piene di valori, come La piccola vedetta lombarda, Il piccolo scrivano fiorentino, Ferruccio, ecc…).
L’anime “Marco – Dagli Appennini alle Ande” da bambino non sono mai riuscito a vederlo ed è rimasta mia grave lacuna fino a questa mattina, quando Italia 1 lo ha mandato nuovamente in onda. È la storia vera di un ragazzino di dieci anni, che va da solo in Argentina per ritrovare la mamma che era emigrata per lavoro e che da tempo non gli scrive più.
Dopo, mi sono gustato anche la prima puntata della mitica, in tutti i sensi, Pollon. La bambina ha commesso qualche errore nei suoi primi passi verso la divinità. Che non succeda piú, Pollon!

DarkLight