anime d’Italia (7)
Nei giorni scorsi il Consiglio dei ministri, nella revisione del Testo Unico dei Servizi Media Audiovisivi (TUSMA), ha escluso le sottoquote di programmazione e d’investimento a favore dell’animazione italiana per le televisioni private e le piattaforme on demand.
Come si sa, le emittenti nazionali pubbliche (Rai ecc…) devono produrre cartoni animati in virtú di una legge, ricettiva di una normativa europea, che prevede lo stanziamento del 20% del 4% degli introiti derivanti dal canone.
Senza arrivare a tanto, si sperava, o speravano le società di produzione, che un qualche vincolo potesse essere esteso alle televisioni private e alle piattaforme, nella forma di “sottoquote” di prodotto italiano d’investimento e/o programmazione. “Sottoquote” che in Francia, ad esempio, sono previste normalmente.
Dal punto di vista degli editori, ovviamente, meno vincoli ci sono meglio è…
Qui di seguito, il comunicato di Cartoon Italia: (altro…)