ovidio al posto di plauto

Ovidio è stato uno degli autori latini piú letti e amati nella storia della cultura occidentale, ne andava matto anche Shakespeare. La lettura delle sue Metamorfosi consente una visione d’assieme su buona parte della mitologia antica, l’Ars amatoria o altri suoi scritti sono di sicura bellezza.
La domanda, pertanto, sorge spontanea: perché non mettere la lettura e lo studio di Ovidio come classico al posto di Plauto in terza liceo (i programmi delle altre scuole dove si fa latino al momento non mi sovvengono)?
Con tutto il rispetto per l’autore dei Menaechmi, sembra che le sue problematiche possano essere affrontate in modo esaustivo durante il primo anno di corso, con letture mirate, mentre lo studio del Miles gloriosus in terza liceo sottrae spazio ad argomenti piú interessanti e formativi, che sarebbero utili ad una migliore consapevolezza del mondo antico.

W la scuola! (2)

“La società nasce dalla scuola”

una prof

La preparazione dei cittadini di uno Stato dovrebbe essere la piú omogenea possibile, pur con le dovute specializzazioni. È inammissibile, infatti, che cittadini della stessa nazione sappiano scrivere, leggere, far di conto o ragionare in maniera diversa sol perché hanno frequentato istituti diversi nel ciclo della scuola media superiore.

Poiché, a dispetto della passione massmediale che copre, in effetti, la gran parte dei miei interessi, mi è sempre appartenuta una discreta sensibilità verso il mondo dell’istruzione, mi è riuscita la formulazione di una teoria che, a mio avviso, risolverebbe molti dei problemi che affliggono il mondo nella scuola e, a integrazione di quanto già scritto in W la scuola!, sarebbe articolata nel modo seguente:

  • ripotenziare le scuole elementari, con esami alquanto seri al termine delle tre classi finali;

  • far durare le medie cinque anni, assorbendo gli attuali bienni;

  • cominciare il latino in prima media, sacrificando solo un’oretta di educazione tecnica e di educazione musicale (fatte bene già alle elementari) e, opzionalmente, il greco in quarta media;

  • studiare all’ultimo triennio delle superiori Italiano, Storia, Matematica, Lingue, Economia politica e aziendale, Informatica, Diritto e materie d’indirizzo.

rileggi W la scuola!

e tre modeste proposte

tre modeste proposte

 Utilizzo questo post per formulare tre proposte ai sigg. ministri della Pubblica Istruzione e dell’Università:

  

  1. all’onorevole Mussi, responsabile del Dicastero dell’Università e della Ricerca scientifica e tecnologica vorrei chiedere per quale motivo non viene abolito il divieto di contemporanea iscrizione; è scontato il rispetto delle propedeuticità tra primo e secondo livello, ma per quale motivo, ad esempio, un ragazzo che voglia specializzarsi dopo la laurea deve necessariamente scegliere tra Dottorato e Scuola di abilitazione all’insegnamento? Per quale motivo un ragazzo appena uscito dalle superiori non può iscriversi contemporaneamente a Lettere e a Giurisprudenza, per poter tastare in modo consapevole quale dei due corsi gli è più vicino?
  2. all’onorevole Fioroni, rsponsabile del Dicastero della Pubblica Istruzione, vorrei chiedere per quale motivo non si introduce nella secondaria superiore lo studio delle lingue orientali. Ci pensate con quale forma mentis uscirebbe un ragazzo del liceo linguistico che avesse studiato per cinque anni, inglese, spagnolo e, ad esempio, cinese? Sarebbe senz’altro in  grado di decodificare la complessa società della globalizzazione con maggiore elasticità mentale! 
  3.  ancora al minstro Fioroni vorrei proporre di ridistribuire le ore di Storia dell’arte al Classico (o a quello che ne rimarrà dopo le riforme), facendo due ore al primo anno e una nei successivi. Questo consentirebbe ai professori di Storia dell’arte di trattare i medesimi periodi storici che i ragazzi studiano in Italiano, Storia e Filosofia! (Oddio, si potrebbe pure cominciare la storia dell’arte  in quinto ginnasio…) 
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