le parole che (non) ho

La parola mafia deriva, secondo molti, da un termine arabo che significa “millanteria”.

La parola ‘ndrangheta deriverebbe dalla voce locale “’ndrànghiti” (brigante), oppure sarebbe connessa alle parole greche anèr, andròs (uomo) e agathòs (buono), nell’accezione di chi debba fare “giustizia” al di fuori delle istituzioni.

Camorra deriverebbe da una delle seguenti ipotesi:

  • secondo l’enciclopedia Treccani e il linguista Pittau, dall’antica città biblica di Gomorra;

  • dalla malavita della Napoli del 1600, la quale veniva chiamata già “camorra”, in riferimento ad un’omonima bisca in cui si radunavano elementi poco raccomandabili;

  • da un grossolano indumento utilizzato dai lazzaroni napoletani simile alla chamarra spagnola;

  • da gamurra, citata in un documento medievale, ed indicava una compagnia di mercenari sardi al soldo di Pisa;

  • da una connessione con “morra”, “raggruppamento di malfattori” inteso come “frotta”, per cui una persona inserita in un gruppo solidale “sta c’a morra” (con la banda), mentre una persona non difesa da un gruppo è “fore morra” (fuori banda) ma può significare anche “rissa”;

  • da una tassa sul gioco che bisognava pagare a chi proteggeva i locali per il gioco d’azzardo, dal rischio di liti e di risse. Con questo significato compare in un documento ufficiale del Regno di Napoli nel 1735;

  • secondo qualche autore campano, da “ca murra” e cioè “capo della murra”, nella Napoli settecentesca il “guappo” di quartiere doveva risolvere le dispute tra i giocatori della murra (tipico gioco di strada);

L’avventura 2012 di Fazio & Saviano andrà in onda stasera, domani e dopodomani su La 7 e, da quanto è sembrato capire, attribuirà grande importanza alla Parola, nella sua valenza di definire la precisione delle cose e la loro origine.

Non si sa se lo strepitoso successo di ‘Vieni via con me’ sarà ripetuto da ‘Quello che (non) ho’ ma l’augurio è che la Parola possa davvero migliorare le cose.

DarkLight