Sandy – Bell

La gambalunga, grossatesta Sandybell cela un messaggio già nel suo nome di battesimo.
La prima parte, Sandy, risale all’Uomo della Sabbia (Sandman), colui il quale, nella cultura popolare germanica e anglosassone, sparge la sua magica polvere sugli occhi dei bimbi e regala il Sonno*.
Bell è, con ogni evidenza, la campana, che ha tra le sue funzioni quella di accendere l’attenzione, di “destare”.
“Sandybell”, dunque, non è che un chiaro invito a riaprire gli occhi, a tenerli aperti, a svegliarsi!
Nel suo giardino personale, che la fanciulla chiama “giardino della Mamma”, signoreggia un grande narciso.
Il riferimento a uno dei miti piú celebri dell’antichità è ovvio ma si ricaverà una sorpresa analizzando il nome stesso del fiore.
“Narciso”, infatti, contiene la radice di “narkè” che, in greco antico, significa “sonno, torpore” (donde l’italiano “narcotico”).
In una versione alternativa a quella di Ovidio, era un narciso il fiore che Persefone stava cogliendo prima del noto rapimento da parte di Ade; in tale prospettiva, il “giardino della mamma” sarebbe tale in quanto “giardino di Demetra”.
 * l’Uomo della Sabbia è legato anche alla letteratura horror, in un romanzo tedesco è una sorta di spauracchio per i bambini, come l’Uomo nero o il Babau. Da questo punto di vista, Sandy – Bell può significare anche “svegliati (esci) dalle tue paure!” Quanto alla parola narke, essa può significare anche miniera.

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