il Collegio

Con la puntata di lunedí 23 gennaio 2017*, si può definire conclusa l’avventura de ‘il Collegio’, riuscito docu – reality di Rai 2 che ha messo a confronti alcuni adolescenti d’oggi con i sistemi educativi degli anni Sessanta. Se i nostri figli e nipoti sono spesso smidollati, debosciati, neghittosi e riottosi, è colpa della società o della scuola? In che misura quest’ultima è messa davvero nelle condizioni di funzionare? Essa stessa crede ancora in sé?
Erano questi, d’altra parte, gli obiettivi del format inglese ‘That’ll Teach ‘Em’, adattato e mandato in onda in molti Paesi prima che in Italia?
Dubbio non v’è che i giovani concorrenti, tutti, abbiano dimostrato simpatia e ci siano entrati nel cuore; strano, anzi, che non siano in circolazione figurine, gadget e (altro…)

che ve ne farete del latinorum? (2)

Il latino ed il greco per come li abbiamo studiati fino ad oggi non interessano a nessuno
una classicista che ho ascoltato di recente

‘Il mio professore di greco pretendeva che conoscessi il greco’
Luca Laurenti

Lo studio del latino e del greco antico è indispensabile. Esso ci consente di uscire dai nostri ambiti professionali per ribadire l’importanza di alcune chiavi di lettura necessarie a comprendere la lingua, la cultura, la simbologia. La cultura classica deve essere finalizzata alla consapevolezza nell’uso della terminologia scientifica e filosofica, alla conoscenza delle categorie mentali che sono nate nel mondo greco-romano (la democrazia, il teatro ecc.), alla consapevolezza delle tecniche e buone prassi che a noi sono pervenute attraverso un processo di stratificazione durato secoli. La stessa mitologia è fondamentale, per capire le metafore usate nel linguaggio quotidiano, la letteratura, la storia dell’arte, l’astronomia, i simboli.
Ad aprile 2017 avrà luogo un seminario, (altro…)

Internet e Infernet: due facce della stessa medaglia

Era il 30 aprile 1986: dal Centro universitario per il calcolo elettronico (CNUCE) di Pisa partiva un segnale diretto a Roaring Creek, in Pennsylvania. In Italia s’accendeva Internet.
Il 29 aprile 2016, a trent’anni quasi esatti, tutto il Paese festeggia l’“Italian Internet Day” e, a fine post, si rende esaustiva disamina di tutti gli eventi previsti.
Neanche a farlo apposta, il giorno prima, giovedí 28, esce nei cinema, per la precisione in quaranta cinema, il film ‘Infernet’, di Giuseppe Ferlito, con Roberto Farnesi, Ricky Tognazzi, Remo Girone, Daniela Poggi, Andrea Montovoli. Pellicola tra le piú attuali, intende indagare il rapporto che intercorre tra la rete e alcuni problemi d’oggi, come la pedopornografia, il cyber-bullismo, la dipendenza dal gioco on line, alcune forme di prostituzione. Il regista Ferlito, autore del soggetto insieme con Farnesi, dichiara:

“I giovani spesso non distinguono tra reale e virtuale e pensano di essere sempre in un videogioco. Il web non va demonizzato ma nelle mani di una persona cattiva può diventare letale”.

Adesso, come anticipato, gli eventi dell’Italian Internet Day: (altro…)

spicchi d’arte tra baffi di storia (2)

  • Un primo pensiero va al grande Riccardo Garrone, uomo sensibile e colto, protagonista in Teatro, in Televisione, al Cinema, nel Doppiaggio. Il grande pubblico lo ricorda con particolare immediatezza nei panni richiesti da una nota campagna pubblicitaria ma la semplicità non sarà mai un difetto, anzi, ennesima conferma di grandezza.
  • Nell’appropinquarsi del 23 aprile 2016, quattrocentesimo anniversario della morte di William Shakespeare, Sky Arte HD (canali 120 e 400) propone, già da stasera, ‘Inseguendo Shakespeare’, nuova serie della BBC in cui, in sei emozionanti puntate, artisti quali Joely Richardson, Ethan Hawke, David Tennant, Derek Jacobi, Trevor Nunn e Jeremy Irons tenteranno di scoprire i segreti che si celano in alcune delle opere piú conosciute del Bardo, come La Tempesta, l’Amleto, il Riccardo II, quel Macbeth che, citato da Curatola, può solo portare fortuna. La prima puntata, in onda questa sera, è per la verità dedicata a due commedie: ‘La Dodicesima Notte‘ e (altro…)

il primo (digitale) giorno di scuola

Oggi è stato il primo giorno di scuola per molti bambini italiani. Le tecnologie digitali, come avviene con sempre maggiore frequenza, hanno consentito ai discenti di presentarsi a scuola equipaggiati in modo avveniristico e ai genitori d’improvvisarsi cinematografari e documentaristi da Istituto Luce o Luce Cinecittà che dir si voglia; par di sentire il ritmico e nostalgico cantilenare dello speaker dei citati documentari, mentre declama:

«Ecco i freschi germogli, nuove promesse della società, fare il loro ingresso negli istituti dove dovranno compiere il loro dovere per diventare i cittadini e le cittadine che il mondo s’attende. Ehi, tu, piccolo, hai acquistato penna e calamaio? Lei, signora, tale vezzoso grembiulino lo ha confezionato da sé o lo ha acquistato presso un fornitore?»

L’occasione ci è gradita, in realtà, per tornare alle tecnologie che viepiú affiancano la didattica tradizionale; in una puntata di SuperQuark andata in onda poche settimane fa, si è parlato di una scuola in cui le lezioni dei professori vengono caricate su internet come video e a scuola si va per esercitarsi e fare i compiti.

Sembra innovazione tra le piú interessanti, per i seguenti motivi:

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santi, poeti, navigatori, analfabeti

“L’unico pericolo sociale è l’ignoranza.”

Victor Hugo

Quattro italiani su dieci sono privi di titoli di studio o hanno conseguito la sola licenza elementare, tre su dieci soltanto la media inferiore. Ad essere precisi, è analfabeta o semianalfabeta il 39, 2% degli italiani, corrispondente a ventidue milioni e mezzo di persone; alcune regioni del Paese sono particolarmente a rischio, soprattutto al Sud, dove la percentuale si arrotonda ad un inquietante 40%. La Calabria, pur figurando tra le regioni “a rischio”, vanta un numero di laureati superiore a quello del Veneto e della Valle d’Aosta, praticamente pari al Piemonte (5,1% contro 5, 4,2 e 5,5).

Rispetto ad altri trenta Paesi del mondo civilizzato, (altro…)

Dante, i fumetti e la Russia

Nel 2015 ricorre, come si ricordava in un precedente post, anche  il 750° anniversario della nascita di Dante Alighieri. Anche a prescindere da questo, mi è particolarmente gradito segnalare una lodevole iniziativa, un concorso per ricordare Dante, la sua importanza nella cultura italiana e in quella mondiale, con particolare riguardo a quella russa. Il tutto, però, con il linguaggio dei fumetti.

Ecco il testo del comunicato, da Orizzonte Scuola: (altro…)

Asinelli dietro la lavagna. Multimediale.

La scuola, secondo molti, deve fare uso massiccio, forse anche esclusivo delle tecnologie digitali. Bando a quaderni, astucci e libri cartacei, benvenuto a tablet, lavagne interattive e cloud.

È in corso una disputa tra operatori della scuola proprio su questo punto e non pochi sono i docenti che già si rivolgono spocchiosamente ai propri allievi dicendo che non vogliono vedere carta in classe ma solo tecnologie digitali. Lezione da imparare? Sul tablet! Assenze da registrare? Sulla lavagna multimediale!

A me sembrano piú i rischi. Pur non essendo un operatore della scuola, mi è sempre appartenuta una discreta sensibilità verso il mondo dell’insegnamento perché ad esso attiene una responsabilità immensa, quella di formare le nuove generazioni. Proprio in virtú di tale sensibilità, forse anche a dispetto delle specializzazioni professionali, a me sembra rischioso allontanare i ragazzi dall’approccio al cartaceo fondamentalmente per due ordini di ragioni:

  1. l’approccio al testo scritto e allo scrivere mette in funzione ed educa una serie di funzioni che la tecnologia digitale non prevede;

  2. prima i poi i ragazzi un testo scritto complesso dovranno leggerlo comunque e, in assenza di un’adeguata educazione al suo approccio, potrebbero incontrare gravi difficoltà.

La scuola deve aprirsi alla realtà e le tecnologie ne costituiscono parte integrante (per non parlare del risparmio economico, dei libri che devono diventare gratuiti e del vantaggio ecologico).

L’italiano e la matematica, però,  si possono imparare solo in un modo. Secondo me.

Lettera di Abramo Lincoln al maestro di suo figlio il primo giorno di scuola

“Il mio figlioletto inizia oggi la scuola: per lui, tutto sarà strano e nuovo per un po’ e desidero che sia trattato con delicatezza. È un’avventura che potrebbe portarlo ad attraversare continenti, un’avventura che, probabilmente, comprenderà guerre, tragedie e dolore.

Vivere questa vita richiederà Fede, Amore e Coraggio.

Quindi, maestro caro, la prego di prenderlo per mano e di insegnargli le cose che dovrà conoscere. Gli trasferisca l’insegnamento, ma con dolcezza, se può. Gli insegni che, per ogni nemico c’è un amico. Dovrà sapere che non tutti gli uomini sono giusti, che non tutti gli uomini sono sinceri.

Gli faccia però anche comprendere che, per ogni farabutto c’è un eroe, che per ogni politico disonesto, c’è un capo pieno di dedizione.

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essere in Carrozza

La password per aprire i plichi elettronici con le tracce dei temi per la maturità non poteva essere piú semplice:

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In bocca al lupo a tutti!

Tracce:

Tema generale: «La vita non è solo lotta di competizione ma anche trionfo di cooperazione e creatività»;
Tema letterario: relazione tra individuo e società di massa attraverso testi di Pasolini, Canetti, Montale, ecc…;
Tema storico: i Paesi emergenti nell’economia internazionale, i “Brics” (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica);
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ovidio al posto di plauto

Ovidio è stato uno degli autori latini piú letti e amati nella storia della cultura occidentale, ne andava matto anche Shakespeare. La lettura delle sue Metamorfosi consente una visione d’assieme su buona parte della mitologia antica, l’Ars amatoria o altri suoi scritti sono di sicura bellezza.
La domanda, pertanto, sorge spontanea: perché non mettere la lettura e lo studio di Ovidio come classico al posto di Plauto in terza liceo (i programmi delle altre scuole dove si fa latino al momento non mi sovvengono)?
Con tutto il rispetto per l’autore dei Menaechmi, sembra che le sue problematiche possano essere affrontate in modo esaustivo durante il primo anno di corso, con letture mirate, mentre lo studio del Miles gloriosus in terza liceo sottrae spazio ad argomenti piú interessanti e formativi, che sarebbero utili ad una migliore consapevolezza del mondo antico.
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