manca solo che la fanno papa (2)

Ha avuto luogo mercoledí scorso, 3 dicembre 2014, nella suggestiva cornice dell’Auditorium del Massimo in Roma, la cerimonia di premiazione del Gran Premio internazionale del Doppiaggio.

“Giunta alla sua sesta edizione, l’iniziativa è stata organizzata e promossa dalla INCE MEDIA, con il contributo del MIBACT, della REGIONE LAZIO, il sostegno di NUOVO IMAIE e della SIAE, il patrocinio di ROMA CAPITALE, ANEC, AIDAC, ANAD e ANEM, e la collaborazione dell’ENCICLOPEDIA del DOPPIAGGIO, ACQUA FILETTE e 3D PRINT ROMA.

Presentato da Francesca Draghetti e da Pino Insegno, il Premio, che ha ottenuto una medaglia di rappresentanza
dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, si è svolto alla presenza del MINISTRO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA Sen. STEFANIA GIANNINI che ha consegnato IL PREMIO ALLA CARRIERA a GIANCARLO GIANNINI e a VITTORIA FEBBI.”

(dal sito ufficiale)

Il testé citato ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, onorevole Stefania Giannini, ha dato inoltre prova delle sue qualità paraministeriali giocando con Pino Insegno a ridoppiare una scena di Casablanca, nei panni e nelle corde vocali di Ingrid Bergman:

manca solo che la fanno papa

Stefania Giannini è veramente una forza della natura.

Chi scrive ha studiato a Perugia negli anni in cui l’auricrinita neoresponsabile del dicastero di viale Trastevere era presidente di corso di Tecnica pubblicitaria prima, di Comunicazione internazionale poi. Sarebbe successivamente diventata rettore, con una carriera fulminante, avendo conseguito il titolo di professore associato tredici anni prima. Vanta molte pubblicazioni e un’ottima attività di ricerca. È stata insignita d’incarichi presso la Commissione Europea, il Ministero degli Affari Esteri, il CRUI, il Comitato di orientamento strategico per le relazioni scientifiche e culturali fra Italia e Francia. È presidente della Società Italiana di Glottologia.

Entrata in politica nel 2013, è stata eletta senatore nelle file di Scelta civica ed è subentrata a Mario Monti lo scorso autunno.

Donna dal carattere forte e dalla dialettica quasi curatoliana, era solita a lezione sciogliere i capelli e parlare di universali linguistici e grammatica generativa con le bionde chiome che fluttuavano flessuose e sembravano echeggiare il petrarchesco sonetto “Erano i capei d’oro a l’aura sparsi”.

Se un ragazzo non frequentante le chiedeva delle precisazioni su argomenti alquanto specifici, ella era in grado di rispondergli in modo particolarmente mirato grazie ad alcuni studi di sociolinguistica seguiti personalmente negli Stati Uniti.

Se una ragazza discuteva una tesi sui sistemi di comunicazione nelle metropolitane, al termine della discussione lei la congedava dicendole: “Signorina, adesso come torna a casa, in metropolitana?”.

Quanto alla carica di ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il suo nome circolava da tempo come quello piú probabile.

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