le nuvole

È difficile parlare di televisione in televisione. Ci riusciva ‘Cara TV’, che andava in onda su Canale 5 il sabato mattina, e si occupava soprattutto degli aspetti tecnici.
Nel lontano 1989, Maurizio Costanzo lanciò un talk show che avrebbe dovuto parlare proprio del piccolo schermo, consentendo la parola anche agli spettatori; si chiamava (altro…)

Rai in autunno: un cielo di stelle

Aggiornamento 11 agosto 2016: il programma che Gianluca Semprini condurrà su Rai 3 dal 6 settembre, nella posizione storica di Ballarò, si chiamerà ‘Politics. Tutto è politica’, come annunciato dal promo del programma. Lo slogan di Semprini sembra essere: “A domande precise, risposte precise“.
Aggiornamento: dopo molte indiscrezioni, Pippo Baudo ha confermato che sarà conduttore e direttore artistico di ‘Domenica in’:

“Sarò conduttore e direttore artistico della prossima Domenica In. Quasi come un regalo per i miei 80 anni! Vivo questo rientro bene con felicità, allegria, sicurezza fisica e anche sentimentale. Il mio ruolo? Presento, scrivo, intervisto, suono e canto: quello che faccio sempre. La formula sarà quella classica di Domenica In, perché funziona sempre. Niente delitti, ci sono altri investigatori. Sarò solo ma stiamo cercando una partner. Mi piacerebbe trovare un’altra Cuccarini o una Parisi. Forse sono un po’ presuntuoso, ma sento che il pubblico mi vuole bene. Anche se un pizzico di emotività ci deve essere sempre”.

Il programma sarà realizzato a Cinecittà, per circa due ore di diretta. (< -Ansa)
Ha avuto luogo oggi a Milano la presentazione dei palinsesti autunnali delle quattro reti televisive generaliste: Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rai 4. Sarà difficile ad altri editori fare di meglio. Non impossibile, certo, ma difficile. Per soffitto un cielo di stelle, talvolta cadenti; il parterre formato da stelle in carne e ossa, da ritenere tutte viventi; alle spalle dei dirigenti che hanno condotto l’incontro, dei led wall con stelle virtuali, talvolta cadenti, icone di conduttrici e conduttori, tutti viventi.
Lo slogan della conferenza (prossima tag line editoriale?) è stato ‘Per te, per tutti’.
Le danze sono state aperte da una suggestiva intro, che si sarebbe potuto mandare in onda come contributo ma non lo si è fatto perché molto scenografica.
Annunciato dall’inconfondibile voce di Francesco Pannofino, che ha introdotto anche gli altri, ha fatto il suo ingresso Antonio Campo dall’Orto, che ha fatto alcune affermazioni di raro spessore: ‘Il mio approccio verso le televisioni non è finalistico, non è teleologico’ può essere un esempio. Ha parlato di Rai Play, anche se en passant, lasciando intendere che si tratterà di una piattaforma on line per la catch up tv, la personalizzazione dei contenuti, l’interazione del telespettatore. Ha però ribadito che Rai Play è nata internamente, senza ricorso a strutture esterne, la qual cosa, oltre a porre l’accento sulla valorizzazione delle risorse della Rai, potrebbe anche configurarsi come una stoccata verso qualcun altro.
Ha ricordato che la Rai, oltre al primato televisivo, detiene anche quello di primo editore italiano per posizionamento su Twitter, in un contesto in cui un po’ tutti “hanno perso pezzi di pubblico”. Ha parlato di gioco di squadra e altre belle cose. Sarà cambiato il 33% della programmazione delle generaliste, con trentasette programmi nuovi e cinque nuovi titoli di fiction. Ha parlato anche di radio, in un’ottica di gioco di squadra che ben vede Carlo Conti, oltre che conduttore su Rai 1, direttore di  Radio Rai, pur ammettendo che le radio di viale Mazzini sono al momento posizionate su un pubblico adulto maschile. È stato, poi, il turno dei responsabili delle reti, delle quattro citate generaliste; è sembrata oziosa la domanda di chi chiedeva per quale motivo non si parlasse anche delle tematiche, in una mattina cosí satura di contenuti.
Il primo, per storico privilegio è stato Andrea Fabiano, alla guida di Rai 1. Ancor prima di parlare, ha agevolato un video con molte delle novità autunnali di Rai 1, tra le quali ci piace citare la messa in onda in prima visione televisiva di ‘Belle et Sébastien’, ‘Maleficent’, ‘Saving Mr. Banks’. (altro…)

premio regia televisiva 2013: i vincitori

La diretta della cerimonia di consegna dei Premi TV 2013 (53° Premio Regia Televisiva) è stata annullata per l’elezione del sommo pontefice e la serata è stata registrata per essere poi trasmessa il  15 27 marzo prossimo venturo.

In attesa di gustare lo spettacolo nella sua integrità, ci si può forse accontentare dell’elenco dei vincitori:

Personaggio Femminile: Luciana Littizzetto;
Personaggio Maschile: Fabio Fazio;
Personaggio Rivelazione: Virginia Raffaele;
Miglior Fiction: Volare;
Miglior TG: Tg La7;
Evento Straordinario Tv dell’Anno: La piú bella del Mondo;
Oscar Speciale: Concerto per l’Emilia; 

63^ Festival di Sanremo – Rai 1; 

Avanti un AltroCanale 5;

Domenica In… l’ArenaRai 1;
Italia’s Got Talent
Canale 5;
Le Iene Show
Italia 1;
L’Eredità
Rai 1;
Striscia la Notizia
Canale 5;
Tale e Quale Show –
Rai 1;
Tv Talk
Rai 3/ Rai Educational;
X Factor
Sky 1

talking of Tv Talk…

Tv Talk è la guardabile trasmissione di Rai Tre che si occupa di televisione con la forma del talk show corroborato da interventi di specialisti o di persone che aspirano a diventarlo.

L’eccesso di messaggi subliminali delle varie reti televisive, cui facevo riferimento in un post di settembre, mi ha creato una forma di diffidenza nei confronti di tutti gli operatori del mezzo, mi rende difficile guardare troppa televisione e garantire quella che, in altri tempi, sarebbe stata sicura attenzione.

C’è qualche riflessione – suggerimento, tuttavia, che mi va di esprimere.

Tv Talk è un programma che parla degli altrui programmi con alcuni professionisti, ospiti invitati secondo la bisogna, qualche professore universitario e un gruppo di giovani promesse del piccolo schermo definite “analisti”. Si tratta di ragazzi laureati o laureandi in Scienze della comunicazione, che esprimono pensieri su ciò che va in onda e che è oggetto di dibattito nella puntata.

In un contesto, però, in cui essi sono chiamati “analisti”, i professionisti che fanno televisione lavorando giorno e notte negli studi e nelle redazioni, come dovrebbero essere chiamati?

Gli stessi coadiutori del conduttore, che lo affiancano con i dati Auditel o col web, sono forse meno “analisti” di loro?

Se poi si vuol dare spazio ai detti giovani, d’altra parte, perché costoro non sono truccati, non hanno il sottopancia né un pur banale cartellino con il nome?

Capita anche che qualcuno si esprima in modo greve, facendo affermazioni che i professori universitari presenti in studio mai si azzarderebbero a proferire (ché, se lo facessero, sarebbero trattenuti dal buon conduttore). Considerando che è una trasmissione registrata, come giusto, perché ciò che è in eccesso non è tagliato, come è stato fatto con l’intervento, che in eccesso non era, di Enzo Iacchetti su una sua iniziativa umanitaria? Perché, almeno, qualcuno non si dissocia?

Per analizzare davvero la televisione bisogna essere addentro ai sistemi, non basta l’infarinatura accademica o lo snobismo che decodifica i media sulla scorta di categorie nate per altri scopi (ed è un limite che hanno anche alcuni critici). Aria fritta, sesso degli angeli, ovvietà in agguato.

Un professionista serio, inoltre, sa che il suo pensiero entra nelle case e nelle teste delle persone secondo le regole specifiche della comunicazione di massa, che deve conoscere, né può far passare per amore della verità quello che è solo ambizione personale o desiderio di dire qualcosa.

I migliori auguri, comunque, per una stagione ricca di successi!

emozioni d’estate

L’arrivo della stagione estiva porta oggi Studio Aperto a inaugurare la nuova veste, in uno studio diverso e con più raffinate tecnologie (Italia 1, h 12.25).
Per il resto, l’estate televisiva vive quasi sempre come un momento di stand by, in attesa della nuova stagione e dello schierarsi delle catodiche truppe sui fronti (rileggi verso l’autunno e lune rosse) .
Un’emozione inaspettata è avvenuta alla presentazione dei palinsesti RAI e un fremito stava per scuotere i piú:

In mezz’ora (in 1/2h), di Lucia Annunziata, non era citato nelle cartelle e nei press -kit!

Il direttore della terza rete ha raggiunto la giornalista*, che stava abbandonando la convention, e ha precisato trattarsi di una svista, di una pagina mancante.
Quello che ci inquieta è che in quella medesima pagina, erano riportati anche Racconti di vita, Tv talk e Per un pugno di libri, tre delle trasmissioni più da emittente di Stato che l’emittente di Stato abbia mai trasmesso (si rilegga l’autunno di Rai Tre).

La speranza su tali programmi, dunque, si cela in quella pagina saltata…

* La scena non avrà mancato

di un certo romanticismo: 

lei che fugge, lui la insegue…

caravaggi a confronto

Alessio Boni è stato il riuscito Caravaggio dell’ultima fiction che Rai 1 ha dedicato al genio della pittura. Sabato mattina, ospite di TV Talk, l’attore ha riepilogato le inquietanti (nel senso ameno del termine) analogie che legano, a distanza di secoli, il pittore seicentesco e l’attore di oggi:

  1. Michelangelo Merisi, il Caravaggio, proveniva da un paesino vicino Bergamo ;

  2. Caravaggio aveva tre fratelli, di cui uno prete;

  3. Caravaggio era legato professionalmente a tale Orazio Costa ;

  4. Caravaggio andava matto per i carciofi ;

  5. altre, che l’attore non è riuscito a elencare;

  1. Alessio Boni viene da un paesino vicino Bergamo;              

  2. Boni ha tre fratelli, di cui uno prete;

  3. il Boni ha studiato alla ‘Orazio Costa’, scuola di recitazione;      

  4. anche Alessio adora tale ortaggio

La domanda nasce spontanea:

quello raffigurato sulle vecchie centomila lire era Caravaggio o Alessio Boni?

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