Ulisse, History Channel, il cavallo di Troia

Ulisse (Odisseo per i Greci) è sempre attuale; History Channel (canali 118 e 409 di Sky) gli dedica una programmazione speciale questa sera, mercoledí 21, e mercoledí prossimo, 28 febbraio, alle 21.50.
Si comincia con il documentario in prima visione ‘Alla ricerca di Ulisse’, storia di Makis Metaxas, uomo nato e cresciuto a Cefalonia, isola vicina a Itaca; questi, dopo anni di ricerche condotte da solo e con archeologi greci e statunitensi, è convinto che sia proprio la sua Cefalonia, non Itaca, la vera patria di Ulisse e dagli anni ’90 si batte per essere ascoltato dalla comunità scientifica.
Si prosegue il mercoledí successivo, 28 febbraio, con (altro…)

maestri a confronto (12)

  • Aggiornamenti 8 febbraio: ‘È stata la mano di Dio’, di Paolo Sorrentino, è ufficialmente in corsa per il premio Oscar al miglior film internazionale.
  • Happy birthday, John Williams!
  • Sebbene in pochi vi abbiano riflettuto, trentacinque anni fa, proprio un 7 di febbraio, ci lasciava Claudio Villa, il “Reuccio”, voce tra le piú potenti e carismatiche della canzone italiana. Cantante made in Italy per eccellenza, negli anni Cinquanta e dopo, fu in grado d’esportare la nostra musica all’estero (Argentina, Australia, Cina, Giappone, Stati Uniti, Unione Sovietica) e conquistò, in quel di Sanremo, ben quattro vittorie, ottenendo un record eguagliato dal solo Domenico Modugno.
    Dalle accuse, forse affettuose, di “abuso di stecche, eccessiva immodestia, illecito dispotismo”, cosí come da alcune altre, seppe sempre difendersi, anche aiutato da dei referendum aperti ai lettori di Tv, Sorrisi e Canzoni, che lo “assolsero” con formula piena.
    Pier Paolo Pasolini lo difese a spada tratta, scrivendo:

«Mi piace il repertorio delle canzoni melodiche di Claudio Villa perché mi piace il pubblico che ama questo stile popolare e verace. Approvo che Villa scriva, musichi e interpreti le sue canzoni. Lui lo fa nel suo piccolo come Charlot ha fatto nel suo grande».

In quarant’anni di carriera, girò trenta film, incise 3.200 canzoni, vendette quarantadue milioni di dischi. Sappiamo da attendibile fonte che, se i Duran Duran, incontrati ad una manifestazione internazionale, spocchiosamente gli dicevano: «We are Duran Duran!» Quegli, senza scomporsi, rispondeva: «I am Claudio Villa!».
Fu Pippo Baudo ad annunciarne la morte, durante la serata finale del 37° festival di Sanremo. Ne scaturí una standing ovation a tutt’oggi insuperata.

  • Sebbene in pochissimi vi abbiano riflettuto, anche ‘Ulysses’, di James Joyce,

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Ulisse e altri demoni

“Ἄνδρα μοι ἔννεπε, Μοῦσα, πολύτροπον, ὃς μάλα πολλὰ
πλάγχθη, ἐπεὶ Τροίης ἱερὸν πτολίεθρον ἔπερσε
πολλῶν δ’ ἀνθρώπων ἴδεν ἄστεα καὶ νόον ἔγνω,
πολλὰ δ’ ὅ γ’ ἐν πόντῳ πάθεν ἄλγεα ὃν κατὰ θυμόν,
ἀρνύμενος ἥν τε ψυχὴν καὶ νόστον ἑταίρων”.*

È superfluo ribadire l’importanza ed il fascino che la figura di Odisseo, latinizzato in Ulisse, ha meritato nella cultura occidentale. Quale che fosse l’etimo del suo nome (l’odioso? l’odiato? il viaggiatore? ‘Nessuno’?), egli seppe coltivare la Ragione e l’amore per la conoscenza, protetto da Athena ma sottoposto a grandi prove dal Fato.
Cinquant’anni fa cominciava la messa in onda dell’Odissea di Franco Rossi, sceneggiato in otto puntate, coproduzione italo-tedesca, con Bekim Fehmiu, 
Irene Papas, Marina Berti, Leonard Manzella, Katia Moguy, Orso Maria Guerrini, Fausto Tozzi, Renaud Verley, Scilla Gabel, Barbara Bach.

Nel suo piccolo, anche l’‘Ulisse’ di Alberto Angela venera la conoscenza, viaggia e consente il viaggio ai seguaci:

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il destino di Ulisse

‘Il ritorno di Ulisse’, di Stéphane Giusti, ideato da Jean Pierre Guerin e Matthieu Viala, creato da Frédéric Azémar, con Alessio Boni nel ruolo del re di Itaca,  Caterina Murino in quello di Penelope, Niels Schneider nei panni di Telemaco comincia questa sera, finalmente. Su Rai 1, per quattro puntate.

Che cosa sarà passato nella testa di un eroe condannato dagli dèi a un’odissea apparentemente interminabile? Quali pensieri e quali dubbi avranno agitato un uomo cui sembrava promesso il migliore dei Fati, che si vede invece continuamente alla prova? (altro…)

tra Scilla e Cariddi…

Scylla and Charibdis, Scilla e Cariddi,

Le acque dello Stretto di Messina sono caratterizzate da particolari movimenti, che si verificano quando cambia la direzione delle correnti che dallo Ionio vanno verso il Tirreno e viceversa, creando potenziale pericolo per le imbarcazioni leggere. Gli  antichi Greci, che erano soliti affrontare i pericoli dello Stretto ogni giorno, usarono la loro fantasia per dare una spiegazione al fenomeno e crearono un mito tra i piú famosi dell’antichità.

Glauco, un tempo, era stato pescatore; si era accorto che alcuni pesci, dopo essere stati catturati e aver mangiato una particolare erba, tornavano in vita e si buttavano in mare e, avendone assaggiata anch’egli, si era trasformato in dio marino.

Non poteva piú uscire dall’acqua ma gli era consentito innamorarsi, tant’è che cadde infatuato di tale Scilla, deliziosa ninfetta che viveva nello stretto di Messina.

Le si dichiarò, espresse i suoi sentimenti quanto piú sublime gli era possibile ma quella proprio non voleva saperne di andare in sposa a un dio che passava tutto il tempo in acqua.

Cosí Glauco prese una decisione che piú scellerata non poteva essere: chiedere aiuto alla maga Circe, potente fattucchiera, la stessa che avrebbe poi mutato in maiali i compagni di Ulisse.
Si lasciò alle spalle lo stretto di Messina, i muraglioni di Reggio (confronta Ovidio, Le Metamorfosi) e, forte della sua abilità natatoria, arrivò al Circeo in men che non si dica.

A Circe, però, Glauco non dispiaceva proprio. Le dispiaceva, al contrario che un dio marino tanto gradevole le stesse chiedendo un filtro d’amore per una donna diversa da lei, che pure era figlia del Sole e maga di rara potenza. Andati a vuoto i tentativi di muovere il cuore di Glauco a favore suo, fece finta di acconsentire alla richiesta e promise di preparare un filtro in grado di far innamorare anche le pietre.
Glauco tornò a casa soddisfatto. Circe preparò in realtà un filtro velenoso chiedendo aiuto agli spiriti maligni e alle forze degli inferi, e si recò di soppiatto nelle vicinanze dello Stretto.

Mentre Scilla faceva il bagno in mare, Circe versò il veleno. La povera bagnante, d’un tratto, vide con terrore sei teste di cane che la guardavano ringhiando minacciose. Tentò di fuggire a quei mostri (riconfronta Ovidio, op. cit.) ma, quanto piú tentava di allontanarsene, tanto piú quelli le erano dappresso, fino a quando la fanciulla non ebbe a realizzare che quelle sei teste mostruose non erano altro che quanto era rimasto della parte inferiore del suo corpo, mutata in tal guisa dal sortilegio della fattucchiera.

Da allora Scilla è colà, sulla punta della Calabria, dove una mia amica ha un monolocale, ed esprime il suo dolore ingurgitando i flutti e le onde del mare.

Cariddi, invece, era una figlia di Poseidone e venne mutata da Zeus in gorgo marino per punizione dei suoi delitti.

 

l’Alessiea

Alessio Boni sarà Ulisse in un prossimo rifacimento televisivo dell’Odissea. Sembra d’uopo un proemio…

Musa, dell’attor di multiforme ingegno

dimmi, Alessio Bon, ei, ch’ebbe in Rai

vestite del Chiar le sacre vesti;

che fictiòn fece molte, de’ dirigenti

l’indol conobbe; poich’esso amaro

fe’ de le reti avverse lo riscontro,

se a guardar li dati e curve intendon,

gli ascolti a ricondur: ma indarno

ricondur desïavan gli inimici,

ché dell’opre sue tutti perÎro!

Stolti! che osÂro programmar

contro l’Alessio vincitor squallidi giochi

con empia mente, ed irritâro il Nume,

che del successo il dato non addusse.

Deh! Del Caravaggio novel le grandi cose

narra anco a noi, di Giove figlia e diva!

Alessio Boni nei panni d'Ulisse
Alessio Boni nei panni d’Ulisse                        (abile fotomontaggio tra Alessio Boni e Kirk Douglas…)

Aggiornamento: la serie è sembrata molto originale nella sua interpretazione del messaggio omerico; quanto ad Alessio, lo abbiamo poi visto a ‘Ulisse – il piacere della scoperta’, a disposizione di Alberto Angela come custode del Museo Egizio di Torino. Ci riserviamo di aggiornare le nostre strategie comunicative…

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