spunti di riflessione (12)

  • perché nei corsi di laurea che attengono al mondo della Comunicazione e dello Spettacolo non sono previsti insegnamenti specifici d’Ortoepia e Dizione?
  • perché formare un chirurgo oppure un ingegnere presuppone un numero decisamente maggiore di anni (ed esami!) rispetto a quelli necessari per formare un insegnante? Qualche insegnamento in piú di psicologia, pedagogia e didattica sarebbe forse opportuno?
  • le previste “lauree per l’insegnamento” che fine hanno fatto?
  • perché alcuni indirizzi di studio sono strutturati su due livelli (3+2) e solo alcuni possono, o devono, (altro…)

lauree di mia invenzione (5)

Creare una laurea magistrale a ciclo unico anche in ambiti prettamente umanistici, di cinque oppure, modificando la legge, quattro anni, è davvero cosí difficile? Si potrebbe istituire ‘Studi umanistici’, con vari percorsi, ‘Studi umanistici per l’insegnamento’, magari riciclando una mia vecchia intuizione
Interpretariato, pur su diversi indirizzi, Psicologia, Sociologia, la stessa Filosofia… perché lasciarle spezzate su due livelli? Con obbligo di doppia tesi…
Si pensi a quello che è successo ai corsi di laurea in Giurisprudenza, passati dal corso quadriennale del vecchio ordinamento a (altro…)

piccolo dubbio accademico

Aggiornamento: riflettendoci un attimo, eccessivo sarebbe il rischio di non avere un numero sufficiente di medici di base. Proprio di recente, se n’è riscontrata la penuria… Con riguardo ad alcune specializzazioni, peraltro, mi è stato assicurato che il corpo umano è un po’ piú interconnesso di quanto si possa ritenere…

Una volta i futuri dentisti si laureavano in Medicina e Chirurgia e si specializzavano poi in Odontoiatria e protesi dentaria. A un certo punto, la laurea in Odontoiatria è diventata autonoma ed è diventato possibile conseguirla senza far prima i sei anni di Medicina.
Il vostro blogger preferito di tutto si è occupato fuorché di ambiti medici ma una domanda gli è sorta spontanea: cosí com’è autonoma Odontoiatria, non potrebbero esserlo, ad esempio,

* Oculistica,
* Psichiatria,
* Otorinolaringoiatria, (altro…)

sapere & potere

In Germania, Finlandia e altri Paesi del nord Europa le università sono gratuite oppure prevedono, in ogni caso, costi molto inferiori a quelle italiane,

È negli interessi di un sistema sano che i suoi elementi siano preparati quanto piú è possibile.

aggiornamento: in data 21 ottobre è stato pubblicato il rapporto di Eurydice: il nostro Paese al 3° posto per le rette universitarie e solo l’8% degli studenti ha diritto a una borsa di studio:

tasse universitarie in Europa
                                                                                   tasse universitarie in Europa

problemi di lingue (e di pensiero)

A mio avviso le lauree in Lingue, anche nelle piú recenti denominazioni, sono un po’ antiquate. Si presuppone lo studio di due idiomi (al massimo è consentita un’annualità di un terzo, e non in tutti gli atenei), unitamente alla letteratura di quelle due lingue e a alle relative filologie.

Perché non considerare la possibilità di scindere i diversi aspetti? Non si può, ad esempio, essere interessati ad una lingua solo a fini professionali o voler recuperare la sola letteratura di un idioma del quale già si conoscono (provandolo) sintassi, vocabolario e grammatica? Perché lasciare una differenziazione forte tra Lingue, Mediazione e Interpretariato? Davvero è necessario che esista una classe a sé in Lingue per la comunicazione e la cooperazione tra i popoli? Se sí, perché non creare anche Lingue per il turismo, Lingue per l’insegnamento, eccetera, aumentando all’inverosimile la babele già esistente? Non basterebbe consentire agli studenti di personalizzare i piani di studio in modo piú flessibile?

Perché, in alternativa, non considerare le lingue come un sapere che deve essere trasversale a tutte le specializzazioni e, fatta salva la presenza di dipartimenti specializzati, consentire a tutti gli studenti di studiare quali e quante lingue desiderano?

A prescindere da questo, si dovrebbero rendere omogenee le modalità d’esame; in alcune facoltà si richiede una prova strutturata sulla falsariga dei parametri internazionali per la certificazione delle lingue, con o senza vocabolario monolingue, in altre si ragiona diversamente e non è bene.

INTEGRAZIONE: visto che si è nel discorso, perché non rimodulare il 3+2 di Scienze filosofiche (e di altri corsi, anche la stessa Lingue) in lauree magistrali a ciclo unico? Dopo la riforma, alcuni corsi di laurea hanno conosciuto diverse peripezie e rielaborazioni; Giurisprudenza, per esempio, è passata attraverso varie modalità di 3 + 2, per poi tornare ad una formula quinquennale a ciclo unico, quasi in ossequio a quella locuzione un po’ ovvia secondo cui “si stava meglio quando si stava peggio”. Una laurea in Filosofia una volta si prendeva in quattro anni e proprio non si vede per quale motivo si debba continuare a vendere un titolo triennale che serve a poco e dev’essere comunque integrato.

lauree di mia invenzione (4)

“Il trono di Uomini e donne vale piú della laurea”

Aldo Grasso

SCIENZE DEL REALITY (laurea di primo livello, 180 CFU)

PRIMO ANNO

  • TEORIA E TECNICHE DEL PROVINO
  • METODOLOGIE DELL’APPROCCIO E ARRUFFIANAMENTO MANAGER
  • ADEGUAMENTO DELLA DIGNITÀ
  • CONCEZIONE REALITY DEL MERITO

SECONDO ANNO

  • RESISTENZA NELLA CASA, SULL’ISOLA O IN ALTRA LOCATION
  • STRATEGIE PER INFLUENZARE IL TELEVOTO
  • INTERAZIONE CON GLI ALTRI CONCORRENTI
  • SOCIOLOGIA DEL LITIGIO
  • POSIZIONAMENTO SEXY OTTIMIZZATO PER L’INQUADRATURA

TERZO ANNO

  • INFORMATICA APPLICATA ALLE COMMUNITY , AI BLOG E AI FORUM
  • STRATEGIE DELLA PERMANENZA IN VIDEO POST REALITY
  • GEOPOLITICA DELLA VISIBILITÀ:  PROGRAMMI E LUOGHI DOVE ANDARE
  • OTTENIMENTO DI SPAZI IN TALK SHOW E PROGRAMMI D’INTRATTENIMENTO

A SCELTA DELLO STUDENTE

  • TECNICHE DI RICOSTRUZIONE DELLA CREDIBILITÀ E IMMAGINE
  • GESTIONE DEL COMPROMESSO
  • CONTENIMENTO E GESTIONE DELLA FAME
  • CONTENIMENTO DELL’INTELLIGENZA E DELLA PREPARAZIONE
rileggi le altre lauree di mia invenzione 

Proponiamolo a Mussi!

Nei giorni scorsi sono passato per diletto personale dal sito del Ministero dell’Università e della Ricerca scientifica e tecnologica. Ho letto un po’ velocemente le nuove denominazioni delle classi delle lauree di primo livello e delle lauree specialistiche, ora dette magistrali.

Positivo il fatto che l’elenco delle classi, in passato davvero eccessivo, sia adesso più breve.

Ma non riesco a capire, per un mio limite, per quale motivo debbano essere mantenute differenziazioni e sfumature non proprio indispensabili.

Tra le lauree di primo livello si fa distinzione tra “Lingue e culture moderne” e “Mediazione linguistica”. Ammettiamolo, c’è una diversità d’impostazione, le lauree della prima sono più orientate alle letterature e allo studio teorico, le seconde sono più applicative.

Rimane un discrimine, che non capisco, tra “Scienze politiche e delle relazioni internazionali” e “Scienze sociali per la cooperazione, lo sviluppo, la pace” (cosa impedisce ai laureati dell’una di invadere gli ambiti dell’altra? Non se ne potrebbe creare una sola in “Scienze politiche, delle Relazioni internazionali, della cooperazione”?). 

Tra le magistrali (ex specialistiche), una mi ha colpito per la denominazione: “Modellistica matematico – fisica per l’ingegneria”.

Quanto alle sfumature di cui sopra, mi sono anche chiesto:

  • §        Dove finisce l’ambito di studio delle lauree magistrali in “Scienze pedagogiche” e dove comincia quello delle lauree in “Programmazione e gestione dei servizi educativi”?
  • §        Dove finisce il campo d’indagine di “Architettura del paesaggio” e dove comincia quello di “Pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale”?
  • §        A che serve una classe specifica in “E – learning e Media education”?
  • §        E una in “Teorie della comunicazione”? quali lauree dovrebbero essere così astratte da staccarsi da “Comunicazione pubblica, d’impresa e pubblicità” per confluire in essa?
  • §        Perché, piuttosto, non crearne una in “Comunicazione di massa”, ancora più specifica di “Spettacolo e produzione multimediale”?

 

Potreste rispondermi che andrebbe letto il bando integrale con cui tali classi sono state definite, dove si riflette sulla specificità d’indirizzo e sugli obiettivi formativi. E sia.

Ma chi ci garantisce che una laurea aperta da un’università seria in una classe ritenuta ad ampio raggio non sia comunque impostata meglio di un’altra, che formalmente appartiene a classe più specifica? E che una laurea magistrale che si vende come quanto di più specifico esista per un determinato ambito non sia in realtà più generica del dovuto?

Un’ultima riflessione. È stata mantenuta una classe delle lauree magistrali in “Lingue moderne per la Comunicazione internazionale e la cooperazione” (LM 38), in luogo della preesistente “Lingue per la Comunicazione internazionale” (all’epoca 43/S).

Evidentemente si è ritenuto necessario differenziare il campo d’indagine di queste lauree e gli obiettivi professionali da quelli delle classi “Lingue e letterature moderne europee ed americane”, “Lingue e letterature dell’Africa e dell’Asia”, “Relazioni internazionali”, “Comunicazione pubblica, d’impresa e della pubblicità” o “Scienze dell’interpretariato e della mediazione linguistica”.

Ma questo si riduce in una penalizzazione molto pesante, perché i laureati della LM 38 (ex 43/S), proprio per la peculiarità della loro classe di “afferenza” (prima e ultima volta che uso tale balordo termine, promesso), non possono accedere a nessuna cattedra di insegnamento, né fare concorsi di alcun tipo, nemmeno quello diplomatico, che pure è aperto a un numero discreto di lauree.

Se proprio dev’esser fatto un discrimine tra titoli, che questo non si ritorca anche sulla spendibilità lavorativa!

lauree di mia invenzione (3)

ebbene sì, oggi ci vuole la laurea anche per fare lo spazzino…

LAUREA IN SCIENZE DELLA NETTEZZA URBANA  (180 CFU)

PRIMO ANNO

Tecniche di raccolta dei rifiuti         

Chimica dei rifiuti             

Esercitazioni di annichilamento dell’olfatto

Cassonettologia  

Randagiologia     

Tecniche di contenimento del vomito

SECONDO ANNO

Tecniche di guida dei camioncini n.u.            

Fenomenologia della spazzatura     

Tecnologie della nettezza urbana

Topografia della spazzatura             

Eziologia del rifiuto           

TERZO ANNO

Microbiologia e sistemistica dei virus da cassonetto

Gestione informatica delle discariche            

Bidonistica           

Epidemiologia

Fognologia           

Diritti degli spazzini         

Tecniche di difesa dai balordi notturni

 PROVA FINALE (RACCOLTA DI SPAZZATURA  NEI LUOGHI PIÙ IMPENSATI)

lauree di mia invenzione (2)

leggere con accompagnamento di scacciapensieri e forte accento siciliano:

LAUREA IN SCIENZE DELLA MAFIA     (180 CFU)

PRIMO ANNO

Storia delle organizzazioni criminali            

Sociologia della ‘ndrina    

Semiologia dei linguaggi mafiosi

Economia del racket           

Sociologia dell’omertà    

Linguistica    mafiosa

Informatica minatoria       

Dialetto calabrese (con lettorati)     

SECONDO ANNO

Tecniche della collusione politica

Metodologia e tecniche della lupara               

Dialetto siciliano (con lettorati)      

Geografia del traffico di stupefacenti e armi

Teoria e tecniche dell’intimidazione              

Teorie e tecniche del riciclaggio del denaro sporco     

Sistemi criminali comparati

TERZO ANNO

Laboratorio di preparazione ordigni               

Esercitazioni con la lupara               

English for mafious management (esercitazioni con native speakers)

Antropologia della mafia   

Attentatistica       

Sistemi e tecniche della turbativa di appalti

Teorie e tecniche dell’eliminazione dei pentiti

Etica criminale

Tecniche di latitanza     

PROVA FINALE (ESEMPIO CONCRETO DI ATTO CRIMINOSO)

Ovviamente si scherza! La prossima volta sarà il turno di Scienze della nettezza urbana. A presto!

lauree di mia invenzione (1)

Tempo addietro, riflettendo sul dislivello che talvolta esiste tra formazione universitaria e cruda realtà, mi sono divertito ad elaborare i piani di studio di alcune lauree forse piú vicine alle coordinate del sistema.
Questa volta tratto di Scienze della disoccupazione (qualche maligno dice che già esiste, solo che la chiamano Scienze della comunicazione, io trovo ke il piano di studi sia diverso…).

LAUREA IN SCIENZE DELLA DISOCCUPAZIONE  (180 CFU)

PRIMO ANNO    

Economia della disoccupazione        

Tecniche elemosinistiche 

Passeggiatologia e struscistica

Laboratorio di stesura annunci        

Teorie e tecniche dell’accattonaggio               

Tecniche di scroccaggio ad abbienti

Fenomenologia dei concorsi pubblici  

SECONDO ANNO

Sistemi di lavaggio vetri ai semafori              

Drammaturgia applicata all’impietosimento di passanti

Teorie e tecniche della stesura a vuoto  di curricula    

Raccolta offerte fasulle      

Sistemi di contenimento della fame

TERZO ANNO

Strumenti informatici per disoccupati           

Tecniche d. Prostituzione (mutuato  da Scienze del sesso)      

Enigmistica

Teorie e t. Dell’iscrizione a oltranza all’uff .di collocamento

Barbonistica        

PROVA FINALE  (RICERCA FALLIMENTARE DI IMPIEGO)

È solo una giocosa provocazione, prendetela come vi pare. 
La prossima volta vedremo Scienze della mafia. Non mancate!
DarkLight