#un calcio ai Paesi Bassi

Non ci sono Van Gogh o Mondrian che tengano: gli olandesi devono pagare il restauro della fontana di piazza di Spagna, che i romani affettuosamente chiamano “Barcaccia”, con la massima solerzia, unitamente alle scuse ufficiali per quanto accaduto.

Questo a prescindere dalle insufficienti o inefficaci risorse che il nostro Paese aveva a disposizione.

I vandali esprimono una violenza balorda e belluina e, quantunque in preda ai fumi dell’alcool,

nulla hanno del tifo e dello spirito autentico del calcio, che educa, al contrario, alla lealtà.

PS: mi sovviene che lo si sarebbe potuto pretendere anche in passato, in altre circostanze…

tecniche antiviolenza

La violenza sulle donne rimane sempre attuale e la mia elefantesca memoria, proficuamente collaborando con il mio innato senso civico, ha riportato alla mente una vecchia intervista rilasciata da uno psicologo, nella quale venivano dati alle donne dei consigli su cime reagire in caso di aggressione.
Secondo lo specialista, una donna che sta per subire un’aggressione può:
a)      assestare un solenne calcio alle aree anatomiche dell’aggressore deputate al sesso (consigliati tacchi da dodici centimetri);
b)      (se non possibile a) bagnarsi addosso, per reprimerne il desiderio;
c)       (se non possibili né ab) sdoppiarsi psicologicamente, ricordando che in quel momento viene violato il proprio involucro, non la propria anima.
Una ragazza mi disse che non dev’essere facile, in momenti come quelli, essere così razionali e non so se è vero.
Ulteriore alternativa, forse efficace, può essere lo spray al peperoncino…

il mouse e la clava

“Sei ancora quello della pietra e della fionda”

S. Quasimodo

Oggi ricorre la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

È argomento che non può essere tacciato di retorica perché, ancora oggi, l’attualità presenta esempi evidenti di come l’Homo sapiens sia ancora quello “della pietra e della clava”, a dispetto del livello tecnologico e della diffusa illusione di raggiunta civiltà della quale la nostra società ama agghindarsi. La violenza contro le donne ha le sue radici in un retroterra culturale antiquato, che si esprime con le forti sperequazioni che, a parità di meriti, distinguono i livelli raggiunti dalle donne rispetto a quelli degli uomini. Si manifesta inoltre, in misura piú drammatica, anche nella vita delle casalinghe, delle donne picchiate dai mariti o sottoposte a vessazioni in ambito lavorativo.

È orribile che succeda ed è inconcepibile che continui a succedere.

L’argomento violenza, però, non si limita alla categoria delle donne; esso riguarda anche gli omosessuali, gli stranieri e tutti coloro che sembrano obiettivi perfetti a chi ha aggressività da scaricare, frustrazioni da esprimere o senso di appartenenza al branco da manifestare.

È incredibile come l’uomo di oggi, che ha fatto sue alcune cognizioni d’alto livello in molti ambiti, non sia riuscito a liberarsi delle istanze belluine che gli appartenevano quando viveva ancora nelle caverne, mangiava carne cruda e parlava emettendo solo fonemi elementari. Soprattutto, poi, se le dette tecnologie diventano una moderna clava, un ulteriore strumento di cattiveria che consente la creazione sui social network di pagine derisorie contro i piú deboli.

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