Sul Pataffio. E altri demoni.

Il film ‘il Pataffio’, di Francesco Lagi, è stato oggetto delle mie attenzioni domenica scorsa. Mi si dia retta: quanto ad efficacia scenica, Lino Musella, Giorgio Tirabassi, Viviana Cangiano, Alessandro Gassmann e Valerio Mastandrea poco hanno da invidiare a Gru e ai Minions, che taluni fruitori delle cinematografiche sale potrebbero aver preferito! Il film di Francesco Lagi è carinissimo, ben realizzato e ben interpretato da attori che hanno saputo spostare dal testo alla scena personaggi quali Bellocchio, il “marconte” di Tripalle*, Bernarda, sua “giocondissima” sposa, “frato” Cappuccio, lo scaltro Migone. Nel pieno rispetto dei loro ruoli attanziali, delle loro psicologie, del registro linguistico che costituisce una delle categorie piú potenti del racconto di Malerba. Particolare tenerezza per Ulfredo & Manfredo.
Né può essere un mistero il fatto che il contesto del film, con l’eterna rivalità tra potenti e deboli, tra ambiguità e opportunismi, oltre che sul Medioevo getta un affresco su tutte le epoche della storia.
Come nel romanzo da cui è tratto.
Titoli di coda: (altro…)

i disegni di Frammartino

Leggo su Cinecittà News che in quel di Cosenza Michelangelo Frammartino, reduce dalla Quinzaine des réalizateurs di Cannes, dove ha presenziato con Le quattro volte, ha rivelato alla testata di via Tuscolana di essere al lavoro su un film d’animazione:                                                                           

“Avevo già disegnato tutto Le quattro volte prima di girarlo – ha detto Frammartino – il mio modo di disegnare non ha caratteristiche particolari ma mi piace farlo e si è rivelato utile nel lavoro di regista. Il prossimo film che farò sarà un cartone animato, ma lo realizzerò con un team di lavoro nutrito perchè io non sono un animatore”.

Aretusa 19 sarà un viaggio nella Milano di fine anni ’70, inizio ’80 e racconterà il rapporto tra spettatori e televisione.

Prodotto dalla Vivo Film, pronto tra circa 3 anni, rappresenterà una nuova sfida per Frammartino ma anche per la mentalità italiana nei confronti del cinema d’animazione: realizzare un film italiano non dedicato espressamente ai bambini.

L’unica cosa che mi sfugge è il legame con la ninfa Aretusa, amata dal fiume Alfeo…

i casi del(la nostra vita)

Sono andato a vedere ‘La nostra vita’ ieri sera, proprio mentre Elio Germano veniva insignito della Palma come migliore attore protagonista (va detto, l’attore recita come Dio comanda…). Coincidenza altrettanto simpatica è che mi abbiano invitato a vederlo sabato e che, proprio sabato, del tutto casualmente, abbia intercettato un’intervista di Germano & Luchetti!

Le quattro volte, poetica creatura di Michelangelo Frammartino, si è invece distinto per il suggestivo simbolismo. Il cane Vuk ha ottenuto l’originale riconoscimento del Palm Dog, facendosi beffe dei quadrupedi che compaiono in Robin Hood e Tamara Drew. Va ricordato che il film è stato realizzato da vivo Film/ Essential Filmproduktion/ Invisible Film/ ventura film con il supporto, tra gli altri, di fondazione Calabria Film Commission ed in collaborazione con ZDF/ARTE, RSI Televisione svizzera e Cinecittà Luce.

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