un tuffo nel passato?

Una volta Roberto Benigni conduceva ‘La piú bella del mondo’, guardabilissimo programma dedicato alla nostra Carta costituzionale, meritevole di questo e d’ancor piú nobili epiteti. Nell’ambito del programma, affermò che “non si va mai indietro per andare avanti”, volendo ricordare che, nella vita e nel proprio cammino, mai si deve rinunciare alla parte di strada già percorsa. Erano altri tempi, almeno per Benigni.
Il prossimo 4 dicembre, tutti gli italiani sono chiamati al referendum, per appoggiare o meno le modifiche alla citata Costituzione.
Il nostro pensiero è che, se si decide di modificare (stravolgere?) una Costituzione bella come la nostra, la piú bella del mondo, lo si deve fare in meglio, non in peggio.
Un Senato formato da amministratori locali eletti dai consigli regionali, nel quale affiorassero sovrapposizioni e improbabili ubiquità tra responsabilità locali e nazionali, con una struttura che non si lascia interpretare facilmente nemmeno dai costituzionalisti, non è lontanamente concepibile. Il numero dei parlamentari e dei politici, peraltro, si può ridurre in miliardi di modi, senza vivisezionale la Costituzione piú bella del mondo.
Votare Sí al referendum, checché possa dire Benigni, sarebbe proprio un tornare indietro, a forme di governo meno democratiche di quella voluta dai Padri costituenti.
Il nostro intendimento è di votare No.

Quanto al “tornare indietro”, in generale, a noi sembra che una ritirata strategica ogni tanto possa anche starci … Qualora lo avesse detto in altro programma, ci scusiamo…

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