maestri a confronto (4)

  • Con riguardo all’esclusione del ‘Traditore’ di Bellocchio dalla rosa dei film in corsa per l’Oscar alla Migliore pellicola straniera, abbiamo espresso contenuto cordoglio in altra sede.
  • Ludwig van Beethoven, la cui ‘Romanza per violino op. 2 n°50’ fa bella mostra di sé quale suoneria del nostro smartphone, nasceva a Bonn il 16 dicembre 1770 e ieri, 16 dicembre 2019, si è aperto, nella ridente ex capitale della Repubblica federale di Germania, il giubileo inteso a celebrare i duecentocinquant’anni dal provvidenziale accadimento. Ottocento concerti si sono già tenuti, oltre settecento eventi sono in programma per i prossimi dodici mesi, poi un altro migliaio di concerti, conferenze, mostre, perfino un esperimento per ascoltare la Decima sinfonia, completata da alcuni musicologi con l’intelligenza artificiale. Il tutto all’insegna dello “Scoprire di nuovo Beethoven”, in Germania e nel mondo. Ed è parte, il tutto, finanche del programma di governo “Merkel IV…”
  • È invece dedicata al regista di ‘C’era una volta in America’ la mostra ‘C’era una volta Sergio Leone’, concepita e realizzata dalla Cinémathèque Française e dalla Cineteca di Bologna, nata un anno fa a Parigi, adesso al Museo dell’Ara Pacis, fino al 3 maggio. È un percorso che si snoda attraverso oggetti personali, la scrivania, i suoi libri, modellini, le scenografie, le sceneggiature, gli storyboard, i bozzetti, i costumi, gli oggetti di scena, le fotografie dal set e di famiglia, fino ad arrivare a quel mitico piano Petrof sulla cui tastiera il compagno d’infanzia Ennio Morricone gli faceva ascoltare le musiche da lui composte per i film. Un genio raccontato anche dalle interviste, le fonti di ispirazione che hanno nutrito il suo cinema, da La sfida del samurai di Kurosawa citato a piene mani in Per un pugno di dollari, a de Chirico, dall’amato Goya (ne collezionava stampe all’acquaforte) a Cervantes da Edward Hopper al maestro della pop art Robert Indiana. Ricchissima poi la galleria di scene che hanno reso omaggio a Leone, dal Bond movie Skyfall a Le conseguenze dell’amore di Sorrentino, da Incontri ravvicinati del Terzo tipo di Spielberg a Mad Max Oltre la sfera del tuono di George Miller, a videogiochi come Red Dead Redemption. Senza dimenticare il suo impegno come produttore, per film come Il mio nome è nessuno o le prime regie di Carlo Verdone, e il grande progetto incompiuto di Leone, Leningrad, nel quale il regista avrebbe voluto raccontare gli anni di assedio alla città da parte dell’esercito tedesco durante la seconda guerra mondiale*.  Luca Bergamo, vicesindaco di Roma con delega alla Crescita culturale, ha anche ricordato che “Roma renderà omaggio a Leone attraverso una serie di iniziative tra febbraio e aprile, con 20 giornate dedicate al regista nelle Biblioteche civiche e alla Casa del Cinema“. (* da comunicato ufficiale)
  • È ricordato nella sua Ferrara, invece, Michelangelo Antonioni. È on line, infatti, il sito www.archivioantonioni.it, un museo virtuale ancora in fieri che raccoglie il patrimonio del Michelangelo Antonioni acquisito dal Comune di Ferrara nel 1998: foto, lettere, appunti, articoli, opere d’arte, raccolte di libri e musica, i film.
    Il sito, costituito da circa quarantasettemila pezzi, è frutto di un complesso lavoro di studio, catalogazione e digitalizzazione, realizzato in collaborazione dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea del Comune, Fondazione Ferrara Arte, Ibc Emilia-Romagna, Ateneo di Ferrara e università eCampus.
  • Domenica 15, a Milano, è stato festeggiato Plácido Domingo. #metoo a parte, infatti, la collaborazione tra Teatro alla Scala di Milano ed il grande tenore è lustra di cinquant’anni ed è sembrato più che opportuno ricordarlo. Alla presenza, peraltro, del soprintendente Alexander Pereira, in procinto di lasciare Milano per dirigere, proprio da questa settimana, il Maggio musicale fiorentino. Nell’ambito del Gala il cantante si è esibito con il soprano Saioa Hernández, il tenore Jorge de León ed il basso Ferruccio Furlanetto; nel retropalco si è poi svolta la festa con tanto di torta a tema con sopra un’immagine del teatro e la scritta “50”.
  • La mostra ‘Salvador Dalì 30 Years after the Genius’, allestita alla galleria Art&Co di Parma, celebra Salvador Dalí dal 14 dicembre al 28 febbraio, a trent’anni dalla morte, in un percorso fra scultura e pittura, con oltre venti opere. Tra i quadri esposti, sono da menzionare ‘La persistenza della memoria’, con il famoso orologio, la figura di ‘Alice in Wonderland’ di Lewis Carroll, l’omaggio all’amatissima Gala e al surrealismo stesso, con il ‘Surrealism King’, poi riferimenti alla mitologia classica o ai tarocchi. Art&Co proporrà peraltro l’inserimento di sculture monumentali di Dalí nel contesto cittadino, nell’ambito di ‘Parma 2020 Capitale della Cultura’. Disney in fundo, Dalí fu molto amico del grande Walt…

 

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