festival a confronto (47)

  • La settantesima edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino vivrà dal 20 febbraio al 1° marzo 2020; come ricordato nel sito ufficiale, “il festival dell’anniversario (…) sarà anche il primo festival guidato dalla coppia di registi Mariette Rissenbeek (direttore esecutivo) e Carlo Chatrian (direttore artistico)”.
    L’Orso d’oro alla carriera è stato assegnato all’attrice Helen Mirren, cui è dedicata la sezione Homage. Il programma completo dell’edizione sarà annunciato l’11 febbraio 2020 ma già si conoscono i film in concorso e si può affermare che il nostro Paese è posizionato in modo brillante: nove pellicole selezionate, quattro classici riproposti, un cortometraggio, un progetto al Berlinale Coproduction Market, due registi, due titoli per un evento speciale ed un romanzo nella sezione Books. Ci sarà un omaggio a Federico Fellini, nel centenario della nascita, con la proiezione a Berlinale Classics della versione restaurata de ‘il Bidone’. I film italiani in concorso sono tre:

    • ‘Siberia’, di Abel Ferrara, con Willem Dafoe;
    • ‘Volevo nascondermi’, di Giorgio Diritti, dedicato alla vita del pittore Antonio Ligabue, interpretato da Elio Germano;
    • ‘Favolacce’, anch’esso con Germano, opera seconda di Damiano e Fabio D’Innocenzo, rivelatisi proprio alla Berlinale;

‘Pinocchio’, di Matteo Garrone, sarà proiettato nella sezione Berlinale Special Gala mentre in Panorama sarà presentato ‘Semina il vento’, secondo film di Danilo Caputo, basato sulla lotta tra gli ulivi pugliesi ed il tristemente noto parassita denominato Xylella. Nella sezione Generation è stato selezionato ‘Palazzo di giustizia’, opera prima, nella finzione, di Chiara Bellosi. Due i titoli italiani invitati dal Forum: ‘La casa dell’amore’, di Luca Ferri e ‘Zeus Machine. L’invincibile’, di Nadia Ranocchi e David Zamagni. Il 2020, peraltro, segna il cinquantenario del Forum della Berlinale, e si è ritenuto di festeggiare riproponendo il programma dell’edizione 1971, nella quale si videro ‘Ossessione’, di Luchino Visconti, ‘Ostia’, di Sergio Citti, e ‘Othon o Gli occhi non vogliono in ogni tempo chiudersi’, di Jean-Marie Straub e Danièle Huillet. Alla Settimana della Critica verrà programmato il documentario ‘Faith’, di Valentina Pedicini, su una comunità di monaci guerrieri. Paolo Taviani riproporrà ‘Cesare deve morire’, già Orso d’Oro alla Berlinale 2012, e introdurrà un nuovo autore ed un film da lui scelti: Carlo Sironi e il suo recente esordio, ‘Sole’. Al Berlinale Co-production Market è stato scelto il progetto ‘The Long Run’, di Andrea Magnani; il romanzo cui facevamo cenno all’inizio è ‘I figli di Svevia’, di Romina Casagrande. A fine post l’elenco completo dei film in concorso.

  • Si terrà invece dal 19 al 27 marzo la diciottesima edizione del‘Florence Korea Film Fest’, il festival dedicato al meglio della cinematografia sud-coreana contemporanea, in programma al cinema ‘La Compagnia’, di Firenze. La kermesse presenterà sessanta titoli tra corti e lungometraggi, la maggior parte in anteprima italiana ed europea. Ospite speciale sarà l’attore Cho Jin-woong, star del cinema sud-coreano, cui sarà tributato un florilegio di titoli da lui interpretati: il thriller ‘A hard day’ (2014), di Kim Seong-hun, il dramma carcerario ‘Man of will’ (2017), di Lee Won-tae, il poliziesco ‘Believer’ (2018) di Lee Hae-Young, la recente commedia ‘Man of man’ (2019), di Yong-Soo, con un avvocato e un criminale che s’incontrano. Cho Jin-woong coglierà l’occasione, peraltro, per promuovere ‘Black Money’, di Chung Ji-young.
  • del Los Angeles, Italia – Film, Fashion and Art Festival (2-8 febbraio) si è trattato in altra sede.

Ed ecco, come anticipato, l’elenco completi dei film al settantesimo festival di Berlino:

      Selezione ufficiale

In concorso

      • Berlin Alexanderplatz, di Burhan Qurbani (Germania, Paesi Bassi)
      • DAU. Natasha, di Il’ja Chržanovskij e Jekaterina Oertel (Germania, Ucraina, Regno Unito, Russia)
      • Domangchin yeoja, di Hong Sang-soo (Corea del Sud)
      • Effacer l’historique, di Benoît Delépine e Gustave Kervern (Francia, Belgio)
      • El prófugo, di Natalia Meta (Argentina, Messico)
      • Favolacce, di Damiano e Fabio D’Innocenzo (Italia, Svizzera)
      • First Cow, di Kelly Reichardt (Stati Uniti d’America)
      • Irradiés, di Rithy Panh (Francia, Cambogia)
      • Le sel des larmes, di Philippe Garrel (Francia, Svizzera)
      • Never Rarely Sometimes Always, di Eliza Hittman (Stati Uniti d’America)
      • Rizi, di Tsai Ming-liang (Taiwan)
      • The Roads Not Taken, di Sally Potter (Regno Unito)
      • Schwesterlein, di Stéphanie Chuat e Véronique Reymond (Svizzera)
      • Sheytan vojud nadarad, di Mohammad Rasoulof (Germania, Repubblica Ceca, Iran)
      • Siberia, di Abel Ferrara (Italia, Germania, Messico)
      • Todos os mortos, di Caetano Gotardo e Marco Dutra (Brasile, Francia)
      • Undine, di Christian Petzold (Germania, Francia)
      • Volevo nascondermi, di Giorgio Diritti (Italia)

 

Berlinale Special

      • The American Sector, di di Courtney Stephens e Pacho Velez (Stati Uniti d’America)
      • Curveball, di Johannes Naber (Germania)
      • DAU. Degeneratsia, di Il’ja Chržanovskij e Il’ja Permjakov (Germania, Ucraina, Regno Unito, Russia)
      • Le folli notti del dottor Jerryll (The Nutty Professor), di Jerry Lewis (Stati Uniti d’America, 1963)
      • Golda Maria, di Patrick e Hugo Sobelman (Francia)
      • High Ground, di Stephen Maxwell Johnson (Australia)
      • Hillary, di Nanette Burstein – miniserie televisiva, 4 episodi (Stati Uniti d’America)
      • Last and First Men, di Jóhann Jóhannsson (Islanda)
      • Minamata, di Andrew Levitas (Regno Unito)
      • My Salinger Year, di Philippe Falardeau (Canada, Irlanda) – film d’apertura
      • Nomera, di Oleg Sentsov (Ucraina, Polonia, Repubblica Ceca, Francia)
      • Onward – Oltre la magia (Onward), di Dan Scanlon (Stati Uniti d’America)
      • Paris Calligramme, di Ulrike Ottinger (Germania, Francia)
      • Persian Lessons, di Vadim Perelman (Russia, Germania, Bielorussia)
      • Pinocchio, di Matteo Garrone (Italia, Francia)
      • Police, di Anne Fontaine (Francia)
      • Sanyang-ui sigan, di di Yoon Sung-hyun (Corea del Sud)
      • Šarlatán, di Agnieszka Holland (Repubblica Ceca, Irlanda, Polonia, Slovacchia)
      • Speer Goes to Hollywood, di Vanessa Lapa (Israele)
      • Yīzhí yóu dào hǎishuǐ biàn lán, di Jia Zhangke (Cina)

 

Berlinale Series

      • C’est comme ça que je t’aime – episodi 1×01-1×02, di Jean-François Rivard (Canada)
      • Dispatches from Elsewhere – episodi 1×01-1×02, di Jason Segel e Wendey Stanzler (Stati Uniti d’America)
      • The Eddy – episodi 1×01-1×02, di Damien Chazelle (Francia)
      • Freud – episodi 1×01-1×02-1×03, di Marvin Kren (Austria, Germania, Repubblica Ceca)
      • Mystery Road – episodi 2×01-2×02, di Warwick Thornton e Wayne Blair (Australia)
      • Sex, di Amalie Næsby Fick (Austria, Germania)
      • Stateless – episodi 1×01-1×02, di Emma Freeman (Australia)
      • Trigonometry – episodi 1×01-1×02-1×03-1×04-1×05, di Athina Rachel Tsangari (Regno Unito)

 

Incontri

      • Funny Face, di Tim Sutton (Stati Uniti d’America)
      • Gunda, di Victor Kossakovsky (Norvegia, Stati Uniti d’America)
      • Isabella, di Matías Piñeiro (Argentina)
      • Laila aur satt geet, di Pushpendra Singh (India)
      • Los conductos, di Camilo Restrepo (Francia, Colombia, Brasile)
      • Die letzte Stadt, di Heinz Emigholz (Germania)
      • Malmkrog, di Cristi Puiu (Romania, Serbia, Svizzera, Svezia, Bosnia ed Erzegovina, Macedonia del Nord) – film d’apertura
      • A metamorfose dos pássaros, di Catarina Vasconcelos (Portogallo)
      • Nackte Tiere, di Melanie Waelde (Germania)
      • Orphea, di Alexander Kluge e Khavn (Germania)
      • Shirley, di Josephine Decker (Stati Uniti d’America)
      • Služobníci, di Ivan Ostrochovský (Slovacchia, Romania, Repubblica Ceca, Irlanda)
      • The Trouble with Being Born, di Sandra Wollner (Austria, Germania)
      • The Works and Days (of Tayoko Shiojiri in the Shiotani Basin), di C.W. Winter e Anders Edström (Stati Uniti d’America, Svezia, Giappone, Hong Kong, Cina, Regno Unito)
      • Zabij to i wyjedz z tego miasta, di Mariusz Wilczyński (Polonia)

Cortometraggi

      • 2008, di Blake Williams (Canada)
      • À l’entrée de la nuit, di Anton Bialas (Francia)
      • Aletsch Negative, di Laurence Bonvin (Svizzera)
      • Atkūrimas, di Laurynas Bareiša (Lituania)
      • Cause of Death, di Jyoti Mistry (Sudafrica, Austria)
      • Celle qui porte la pluie, di Marianne Métivier (Canada)
      • A Demonstration, di Sasha Litvintseva e Beny Wagner (Germania, Paesi Bassi, Regno Unito)
      • Écume, di Omar Elhamy (Canada)
      • Filipiñana, di Rafael Manuel (Filippine, Regno Unito)
      • Genius Loci, di Adrien Mérigeau (Francia)
      • Girl and Body, di Charlotte Mars (Australia)
      • Gumnaam Din, di Ekta Mittal (India)
      • HaMa’azin, di Omer Sterenberg (Israele)
      • How to Disappear, di Robin Klengel, Leonhard Müllner e Michael Stumpf (Austria)
      • Huntsville Station, di Chris Filippone e Jamie Meltzer (Stati Uniti d’America)
      • Inflorescence, di Nicolaas Schmidt (Germania)
      • It Wasn’t the Right Mountain, Mohammad, di Mili Pecherer (Francia)
      • Moj galaktičeskij dvojnik Galakton, di Sasha Svirsky (Russia)
      • Playback. Ensayo de una despedida, di Agustina Comedi (Argentina)
      • So We Live, di Rand Abou Fakher (Belgio)
      • Stump the Guesser, di Guy Maddin e Evan Johnson e Galen Johnson (Canada)
      • T, di Keisha Rae Witherspoon (Stati Uniti d’America)
      • Union County, di Adam Meeks (Stati Uniti d’America)

Fuori concorso

      • Veitstanz/Feixtanz, di Gabriele Stötzer (Germania Est, 1988)

Panorama

      • The Assistant, di Kitty Green (Stati Uniti d’America)
      • Aufzeichnungen aus der Unterwelt, di Tizza Covi e Rainer Frimmel (Austria)
      • Bloody Nose, Empty Pockets, di Bill Ross IV e Turner Ross (Stati Uniti d’America)
      • Cidade Pássaro, di Matias Mariani (Brasile, Francia)
      • Digger, di Georgis Grīgorakīs (Grecia)
      • Eeb Allay Ooo!, di Prateek Vats (India)
      • Exil, di Visar Morina (Germania, Belgio, Kosovo)
      • Futur Drei, di Faraz Shariat (Germania)
      • Håp, di Maria Sødahl (Norvegia, Svezia)
      • Jetzt oder morgen, di Lisa Weber (Austria)
      • Kød og blod, di Jeanette Nordahl (Danimarca)
      • Las mil y una, di Clarisa Navas (Argentina, Germania)
      • Pari, di Siamak Etemadi (Grecia, Francia, Paesi Bassi, Bulgaria)
      • Petite fille, di Sébastien Lifshitz (Francia)
      • Schwarze Milch, di Uisenma Borchu (Germania, Mongolia)
      • Si c’était de l’amour, di Prateek Vats (Francia)
      • Shūshu, di Ray Yeung (Hong Kong, Cina)
      • Welcome to Chechnya, di David France (Stati Uniti d’America)

Forum

Forum Expanded

      • A I O U, di Anton Vidokle, Adam Khalil e Bayley Sweitzer (Stati Uniti d’America)
      • Al-Houbut, di Akram Zaatari (Libano, Emirati Arabi Uniti)
      • Apiyemiyekî?, di Ana Vaz (Brasile, Portogallo, Francia, Paesi Bassi)
      • Citizens of the Cosmos, di Anton Vidokle (Stati Uniti d’America, Giappone, Ucraina)
      • Equinox, di Margaret Honda (Stati Uniti d’America)
      • Half Blue, di Joe Namy (Stati Uniti d’America, Libano)
      • Harvard Peabody Expedition to Netherland New Guinea 1961, di Ernst Karel e Veronika Kusumaryati (Stati Uniti d’America)
      • Infinity minus Infinity, di The Otolith Group (Regno Unito, Emirati Arabi Uniti, Belgio)
      • The Phantom Menace, di Graeme Arnfield (Regno Unito)
      • Purple Sea, di Amel Alzakout e Khaled Abdulwahed (Germania)
      • Quantum Creole, di Filipa César (Germania, Francia, Portogallo, Spagna)
      • Recovery, di Kevin Jerome Everson (Stati Uniti d’America)
      • Shipwreck at the Threshold of Europe, Lesvos, Aegean Sea: 28 October 2015, di Forensic Architecture (Regno Unito)
      • The Sun, di Kika Thorne (Canada)

 

50º anniversario

      • Ricostruzione di un delitto (Anaparastasī), di Theo Angelopoulos (Grecia, 1970)
      • Angela Davis: Ritratto di una rivoluzionaria (Angela Davis: Portrait of a Revolutionary), di Yolande DuLuart – documentario (Stati Uniti d’America, Francia, 1971)
      • L’assassino di Fred Hampton (The Murder of Fred Hampton), di Howard Alk – documentario (Stati Uniti d’America, 1970)
      • La cerimonia (Gishiki), di Nagisa Ōshima (Giappone, 1971)
      • Chicago 70, di Kerry Feltham – documentario (Canada, 1970)
      • El cuarto poder, di Helena Lumbreras e Mariano Lisa – documentario (Spagna, 1971)
      • Eldridge Cleaver, Black Panther, di William Klein – documentario (Algeria, Francia, 1971)
      • El Ghorba, di Annie Tresgot – documentario (Algeria, 1971)
      • Der große Verhau, di Alexander Kluge (Germania Ovest, 1971)
      • Mare’s Tail, di David Larcher (Regno Unito, 1969)
      • Mes voisins, di Med Hondo – cortometraggio documentario (Francia, 1971)
      • Monangambé, di Sarah Maldoror – cortometraggio (Algeria, 1969)
      • Non è l’omosessuale ad essere perverso, ma la situazione in cui vive (Nicht der Homosexuelle ist pervers, sondern die Situation, in der er lebt), di Rosa von Praunheim (Germania Ovest, 1971)
      • Gli occhi non vogliono in ogni tempo chiudersi (Les yeux ne veulent pas en tout temps se fermer, ou Peut-être qu’un jour Rome se permettra de choisir à son tour (Othon)), di Jean-Marie Straub e Danièle Huillet (Germania Ovest, Italia, 1970)
      • On vous parle de Paris: Maspero. Les mots ont un sens, di Chris Marker – cortometraggio documentario (Francia, 1970)
      • Ossessione, di Luchino Visconti (Italia, 1943)
      • Ostia, di Sergio Citti (Italia, 1971)
      • Phela-ndaba, di Antonia Caccia, Chris Curling, Simon Louvish, Nana Mahomo, Vus Make e Rakhetla Tsehlana – documentario (Sudafrica, 1970)
      • Eine Prämie für Irene, di Helke Sander – documentario (Germania Ovest, 1971)
      • Remparts d’argile, di Jean-Louis Bertuccelli (Francia, Algeria, 1970)
      • Sčast’e, di Aleksandr Medvedkin (Unione Sovietica, 1935)
      • Sochaux, 11 juin 1968, di Bruno Muel e del Groupe Medvedkine de Sochaux – cortometraggio documentario (Francia, 1970)
      • Sole O (Soleil Ô), di Med Hondo (Francia, Mauritania, 1967)
      • Les trois-quarts de la vie, regia del Groupe Medvedkine de Sochaux – cortometraggio documentario (Francia, 1970)
      • W.R. – Misterije organizma, di Dušan Makavejev (Yugoslavia, Germania Ovest, 1971)
      • The Woman’s Film, di Judy Smith, Louise Alaimo e Ellen Sorrin – documentario (Stati Uniti d’America, 1970)

Generation

Generation 14plus

      • Black Sheep Boy, di James Molle (Francia)
      • Clebs, di Halima Ouardiri (Canada, Marocco)
      • The Flame, di Nick Waterman (Australia)
      • Goodbye Golovin, di Mathieu Grimard (Canada)
      • Meu nome é Bagdá, di Caru Alves de Souza (Brasile)
      • Något att minnas, di Niki Lindroth von Bahr – cortpmetraggio (Svezia)
      • Notre-Dame du Nil, di Atiq Rahimi (Francia)
      • Paradise Drifters, di Mees Peijnenburg (Paesi Bassi)
      • Pompei, di Anna Falguères e John Shank (Belgio, Francia, Canada)
      • White Riot, di Rubika Shah (Regno Unito)

Generation Kplus

      • Die Adern der Welt, di Byambasuren Davaa (Germania, Mongolia)
      • Death of Nintendo, di Raya Martin (Filippine, Stati Uniti d’America)
      • Un diable dans la poche, di Antoine Bonnet e Mathilde Loubes (Francia)
      • A Fool God, di Hiwot Admasu Getaneh (Francia)
      • H is for Happiness, di John Sheedy (Australia)
      • Los lobos, di Samuel Kishi Leopo (Messico)
      • Mignonnes, di Maïmouna Doucouré (Francia)
      • Perro, di Lin Sternal (Germania)
      • Sweet Thing, di Alexandre Rockwell (Stati Uniti d’America)

Perspektive Deutsches Kino

      • Automotive, di Jonas Heldt (Germania)
      • Ein Fisch, der auf dem Rücken schwimmt, di Eliza Petkova (Germania)
      • Garagenvolk, di Natalija Yefimkina (Germania)
      • Im Feuer, di Daphne Charizani (Germania, Grecia)
      • Kids Run, di Barbara Ott (Germania)
      • Out of Place, di Friederike Güssefeld (Germania)
      • Schlaf, di Michael Venus (Germania)
      • Wagenknecht, di Sandra Kaudelka (Germania)
      • Walchensee Forever, di Janna Ji Wonders (Germania)

Retrospettiva

Berlinale Classics

      • Il gabinetto delle figure di cera (Das Wachsfigurenkabinett), di Paul Leni (Germania, 1924)

Homage

      • Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante (The Cook, the Thief, His Wife & Her Lover, di Peter Greenaway (Regno Unito, Francia, Paesi Bassi, 1989)
      • L’inganno perfetto (The Good Liar), di Bill Condon (Stati Uniti d’America, 2019)
      • The Last Station, di Michael Hoffman (Germania, Regno Unito, Russia, 2009)
      • The Queen – La regina (The Queen), di Stephen Frears (Regno Unito, Francia, Italia, 2006)
      • Quel lungo venerdí santo (The Long Good Friday), di John Mackenzie (Regno Unito, 1980)

“On Transmission”

      • Corpo e anima (Testről és lélekről), di Ildikó Enyedi (Ungheria, 2017)
      • Egy nap, di Zsófia Szilágyi (Ungheria, 2018)
      • Cesare deve morire, di Paolo e Vittorio Taviani (Italia, 2012)
      • Sole, di Carlo Sironi (Italia, Polonia, 2019)
      • Lucida follia (Heller Wahn), di Margarethe von Trotta (Germania Ovest, 1983)
      • Der Architekt, di Ina Weisse (Germania, 2008)
      • Xiao Wu, di Jia Zhangke (Cina, 1998)
      • Guò zhāo guān, di Huo Meng (Cina, 2018)
      • 35 rhums, di Claire Denis (Francia, Germania, 2008)
      • Irma Vep, di Olivier Assayas (Francia, 1996)
      • En kärlekshistoria, di Roy Andersson (Svezia, 1970)
      • Tord och Tord, di Niki Lindroth von Bahr – cortometraggio (Svezia, 2010)
      • Simhall, di Niki Lindroth von Bahr – cortometraggio (Svezia, 2014)
      • Min börda, di Niki Lindroth von Bahr – cortometraggio (Svezia, 2017)
      • Något att minnas, di Niki Lindroth von Bahr – cortometraggio (Svezia, 2019)
      • I segreti di Brokeback Mountain (Brokeback Mountain), di Ang Lee (Stati Uniti d’America, 2005)
      • Wandāfuru raifu, di Hirokazu Kore’eda (Giappone, 1998)

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