festival a confronto 79: spicchi di cinema tra baffi di Putin

  • Aggiornamento 8 marzo: l’International Coalition for Filmmakers at Risk, la partnership istituita da International Documentary Film Festival Amsterdam (IDFA), International Film Festival Rotterdam (IFFR) e European Film Academy per dare una risposta collettiva da parte della comunità cinematografica ai casi di registi che affrontano gravi rischi, ha creato uno speciale “Fondo d’emergenza per i registi” rivolto ai professionisti del cinema in pericolo a causa del conflitto in Ucraina. Il “Fondo d’emergenza per i registi” ha lo scopo di aiutare i maestri del cinema con piccole sovvenzioni di 500, 1.000 o 1.500 euro per coprire le spese di trasferimento temporaneo, le spese legali e amministrative (visti ecc.), e quelle spese minori ma necessarie data la situazione attuale. I registi a rischio possono rivolgersi direttamente al Fondo di emergenza attraverso [email protected]; maggiori informazioni sul sito https://www.icfr.international.
  • Aggiornamento: cogliamo l’occasione per formulare auguri di buon lavoro a Valeria Golino, da poche ore nel Consiglio direttivo dei David di Donatello. Complimenti anche a Piera Detassis, riconfermata Presidente e Direttrice Artistica della Fondazione Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello.

La condanna alle iniziative di Putin è pressoché unanime ed il mondo dello Spettacolo certo non si tira indietro. Si tratta di messaggi importanti, che testimoniano la responsabilità che la Cultura sa di dover prendere nei confronti dell’attualità, nella speranza che, parafrasando quanto si disse nell’Ottocento riguardo a ‘Le mie prigioni’ e all’impero asburgico, “possano fare piú danni che una guerra persa”. La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, le sale cinematografiche Troisi di Roma, Anteo Palazzo del Cinema di Milano, il Circuito Cinema del Comune di Venezia e il distributore italiano Wanted, organizzano tre proiezioni gratuite a Roma (7 marzo), Milano (9 marzo) e Venezia (10 marzo) del film ‘Reflection’ (Vidblysk), del regista ucraino Valentyn Vasjanovyč, già presentato in concorso all’ultima Mostra di Venezia, la settantottesima. Ambientato durante la guerra del Donbass del 2014, ‘Reflection’ è la storia del chirurgo ucraino Serhiy (Roman Lutskiy), che viene catturato dalle forze militari russe; durante la prigionia, assiste a spaventose scene di umiliazione, violenza e indifferenza verso la vita umana. Dal 18 marzo, sarà programmato anche in tutte le altre sale. Molte società di produzione e distribuzione (Disney, Paramount, Warner, da oggi Universal) hanno bloccato le uscite dei loro film; Netflix e altre realtà operanti nel mondo dello streaming hanno oscurato la loro programmazione nella terra di Tolstoj, in qualche caso sostituendola con messaggi di solidarietà all’Ucraina, terra di Gogol. La European Film Academy (EFA), ha aderito alla petizione lanciata dai cineasti ucraini su change.org, ripresa anche da noi; in una dichiarazione attribuita al CEO Matthijs Wouter Knol, e rilanciata da Deadline, «EFA ha affermato che i film russi sarebbero stati esclusi dagli European Film Awards di quest’anno (già) a dicembre e che l’org stava prestando sostegno a ogni elemento del boicottaggio». Il Festival di Cannes ha fatto sapere con una nota ufficiale che, in seguito all’invasione dell’Ucraina, non saranno invitate delegazioni russe alla prossima edizione della rassegna cinematografica, prevista dal 17 al 28 maggio; la nota prosegue ricordando che gli organizzatori esprimono il fermo anelito di «salutare il coraggio di tutti coloro che in Russia hanno corso dei rischi per protestare contro l’assalto e l’invasione dell’Ucraina». «Tra loro ci sono artisti e professionisti del cinema che non hanno mai smesso di combattere contro il regime, che non può essere associato a queste azioni insopportabili, e quelli che stanno bombardando l’Ucraina»; come sempre è avvenuto, anche durante i fascismi ed in nazismi, il Festival di Cannes aiuterà «artisti e professionisti del settore che alzano la voce per denunciare la violenza, la repressione e le ingiustizie, allo scopo principale di difendere la pace e la libertà»; la conclusione: «il nostro pensiero va in particolare agli artisti ucraini e ai professionisti dell’industria cinematografica, così come alle loro famiglie le cui vite sono ora in pericolo. Ci sono quelli che non abbiamo mai incontrato, e quelli che abbiamo imparato a conoscere e accolto a Cannes, che sono venuti con opere che dicono molto sulla storia dell’Ucraina e sul presente».
Per concludere, qualche nota di speranza. Si sa già qualcosa sulle edizioni 2022 del Bif&st, del Far East Film Festival e del Trento Film Festival; qui, qui e qui i siti di riferimento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

DarkLight