Ibsen, Mary Poppins, la Befana

È il tempo della Befana, amabile figura femminile che, sebbene attempata, vola in cielo con sicurezza e porta ai bambini cose belle e buone. Un’altra figura femminile in grado di volare, legata al mondo del sogno e della fanciullezza, è senz’altro Mary Poppins. Proprio riguardo a quest’ultima, ci sovviene d’avervi meditato nell’ambito di uno dei laboratori teatrali cui facevamo riferimento qualche post addietro focalizzato, questo, su ‘Casa di bambole’, di Henrik Ibsen.

Esercizio:

Nora ha lasciato Helmer. Un anno dopo…

Svolgimento del sottoscritto:

Nora…
sono ormai dodici lunghi mesi da quando hai lasciato questa casa.
Tu la definivi una “casa di bambole”, se ben ricordo…
Dicevi di essere stata “la mia bambola” e che i figli erano stati “le bambole nostre”, se ben ricordo…
(pausa) Adesso tutto è cambiato. Un vento nuovo soffia in queste stanze, in questi corridoi.
Ed è vento dell’Est!
(cantando, afferrato un vezzoso ombrello dapprima non visibile in scena) Basta un poco di zucchero e la pillola va giù, la pillola va giú, la pillola va giú! Basta un poco di zucchero e la pillola va giú… Tutto brillerà di piú!” (esce in modo grazioso e coreografico, possibilmente volando via)

#Curatolasempresulpezzo; traccia fornita da Matteo Tarasco, per il resto ©PasqualeCuratola2022, all rights reserved (a limite per “basta un poco di zucchero” ammettiamo una collaborazione con la Disney…)

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