W la scuola! (3)

La scuola è il “meccanismo” che il Sistema prevede per formare i suoi cittadini. Potrà essere “sano” e “ben funzionante”, dunque, nella stessa misura in cui sarà “sano” e “ben funzionante” il Sistema di cui è parte.
Alcuni hanno parlato di “fine dell’utopia della scuola pubblica”, altri paventano che siano la società e le famiglie a non credere piú nell’istituzione.
Sarebbe bello creare (altro…)

piccolo dubbio accademico

Aggiornamento: riflettendoci un attimo, eccessivo sarebbe il rischio di non avere un numero sufficiente di medici di base. Proprio di recente, se n’è riscontrata la penuria… Con riguardo ad alcune specializzazioni, peraltro, mi è stato assicurato che il corpo umano è un po’ piú interconnesso di quanto si possa ritenere…

Una volta i futuri dentisti si laureavano in Medicina e Chirurgia e si specializzavano poi in Odontoiatria e protesi dentaria. A un certo punto, la laurea in Odontoiatria è diventata autonoma ed è diventato possibile conseguirla senza far prima i sei anni di Medicina.
Il vostro blogger preferito di tutto si è occupato fuorché di ambiti medici ma una domanda gli è sorta spontanea: cosí com’è autonoma Odontoiatria, non potrebbero esserlo, ad esempio,

* Oculistica,
* Psichiatria,
* Otorinolaringoiatria, (altro…)

Dyslexia Auction, video sulla dislessia

Il Cinema ed il Cinema d’animazione hanno, tra le loro potenzialità, quella di poter dimostrare attenzione e sensibilità verso il sociale ed in questo blog lo si è piú volte dimostrato, ad esempio qui e qui. L’ennesima riprova è quella fornita dall’associazione inglese Dyslexia Action, che ha creato sei video animati per spiegare che cos’è la dislessia e come si sentono i bambini che hanno questo disturbo. Dyslexia Action lavora da quarant’anni in campo educativo e da quarant’anni combatte affinché temi di questo tipo vengano affrontati con la dovuta attenzione anche dalla politica. Si tratta di un problema grave, d’altra parte, che crea alle persone difficoltà immense nello studio e nella vita sociale. La realizzazione dei video, curata da studenti inglesi e professionisti vari in collaborazione con il Festival (altro…)

il primo (digitale) giorno di scuola

Oggi è stato il primo giorno di scuola per molti bambini italiani. Le tecnologie digitali, come avviene con sempre maggiore frequenza, hanno consentito ai discenti di presentarsi a scuola equipaggiati in modo avveniristico e ai genitori d’improvvisarsi cinematografari e documentaristi da Istituto Luce o Luce Cinecittà che dir si voglia; par di sentire il ritmico e nostalgico cantilenare dello speaker dei citati documentari, mentre declama:

«Ecco i freschi germogli, nuove promesse della società, fare il loro ingresso negli istituti dove dovranno compiere il loro dovere per diventare i cittadini e le cittadine che il mondo s’attende. Ehi, tu, piccolo, hai acquistato penna e calamaio? Lei, signora, tale vezzoso grembiulino lo ha confezionato da sé o lo ha acquistato presso un fornitore?»

L’occasione ci è gradita, in realtà, per tornare alle tecnologie che viepiú affiancano la didattica tradizionale; in una puntata di SuperQuark andata in onda poche settimane fa, si è parlato di una scuola in cui le lezioni dei professori vengono caricate su internet come video e a scuola si va per esercitarsi e fare i compiti.

Sembra innovazione tra le piú interessanti, per i seguenti motivi:

(altro…)

la teoria (d)(e)i giochi

Giocare è una cosa seria, in tutte le possibili accezioni. Ben lo sanno all’università di Cambridge, dove è in corso una selezione per un professore “in educazione, sviluppo e apprendimento del gioco”’. Chi conosce la burocrazia italiana si starà già chiedendo “buon Dio, di prima o seconda fascia?”, “per soli titoli?”, “quante pubblicazioni?”, “ma sarà solo per interni?”; in realtà, il fine del prestigioso ateneo, finanziato dalla fondazione Lego con due milioni e mezzo di sterline,  è quello di reperire una risorsa didattica che, attraverso i celeberrimi mattoncini, contribuisca a

“costruire un futuro dove l’apprendimento attraverso il gioco aiuti i bambini ad essere creativi, interessati, in grado di continuare ad apprendere per tutta la vita” (⇐ Quartz.com, attraverso Prima on line)

La stessa Lego, peraltro, trasformerà in mattoncini anche i personaggi di ‘The Big Bang Theory’ (CBS); da quest’estate, nei migliori negozi di giocattoli, sarà possibile acquistare le figure, riprodotte in Lego, di Sheldon, Leonard, Wolowitz, Raj, Bernadette, Penny ed Amy nonché il loro salotto, alla stessa stregua di una casa di Barbie, a 59 dollari e 99 (⇐EntertainmentWeekly).

Anche recitare può essere un gioco, d’altra parte; all’ultima cerimonia di consegna dei David di Donatello lo ha sostenuto Giancarlo Giannini, appoggiandosi al fatto, menzionato per la verità anche da Solenghi, che in altre lingue si impiega lo stesso verbo sia per giocare sia per recitare (anche per suonare, se è per questo). (altro…)

#ioleggoperché

Oggi, 23 aprile, sarebbe un giorno davvero perfetto per le coincidenze rilevanti e le vite parallele talvolta ospitate in questo blog; morivano in questo giorno del 1616, infatti, William Shakespeare, Miguel de Cervantes e Garcilaso de la Vega (l’anno prossimo saranno 400 anni e, per simpatica coincidenza, il sottoscritto ne avrà 40).

Per questo motivo, pare, ogni 23 di aprile ricorre la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore.

Nel suo piccolo, oggi ha luogo anche l’iniziativa #ioleggoperché, con tanto di serata – evento, su Rai 3, per la regia di Duccio Forzano. Nella propria home page, l’iniziativa si presenta in tal guisa:

Il 23 aprile 2015 in Italia sarà il giorno di #ioleggoperché, un’iniziativa dell’Associazione Italiana Editori in cui i protagonisti sono i libri e i lettori.
L’obiettivo è di stimolare chi legge poco o chi non legge: parliamo di ben più della metà degli italiani.
Abbiamo deciso di incuriosirli, con l’aiuto dei lettori.
Abbiamo deciso di farlo in modo originale ed efficace.
Abbiamo deciso di mettere al centro di questa iniziativa i libri, le persone, tutti gli organismi e le iniziative che hanno a cuore la lettura e, in generale, la cultura. (…)
Il 23 aprile affideremo 240mila libri a migliaia e migliaia di lettori appassionati: i nostri Messaggeri. I Messaggeri, a loro volta, (altro…)

santi, poeti, navigatori, analfabeti

“L’unico pericolo sociale è l’ignoranza.”

Victor Hugo

Quattro italiani su dieci sono privi di titoli di studio o hanno conseguito la sola licenza elementare, tre su dieci soltanto la media inferiore. Ad essere precisi, è analfabeta o semianalfabeta il 39, 2% degli italiani, corrispondente a ventidue milioni e mezzo di persone; alcune regioni del Paese sono particolarmente a rischio, soprattutto al Sud, dove la percentuale si arrotonda ad un inquietante 40%. La Calabria, pur figurando tra le regioni “a rischio”, vanta un numero di laureati superiore a quello del Veneto e della Valle d’Aosta, praticamente pari al Piemonte (5,1% contro 5, 4,2 e 5,5).

Rispetto ad altri trenta Paesi del mondo civilizzato, (altro…)

i ragazzi (non piú in)visibili

Pellicola tra le piú simpatiche, ‘Il ragazzo invisibile’ è stata la piú recente fatica di Gabriele Salvatores. Dal cinema alla scuola il passo è breve e, nell’ottica di un ‘Ragazzo invisibile 2’ (a mio modesto avviso, perché no, anche di una serializzazione televisiva…), la Indigo Film, con il patrocinio di Agiscuola, ha indetto un concorso riservato a tutti gli studenti d’Italia, d’ogni ordine e grado. Chi, tra i detti discenti, ritiene d’avere buona penna, visionaria ispirazione e idilliaci rapporti con la decima musa, può provare a scrivere la sceneggiatura del sequel, magari anche ‘Il ragazzo invisibile 2 – la vendetta’ o, per dire, ‘Il ragazzo invisibile 2: contro Godzilla’ (suvvia, per scherzare…).

I premi in palio sono:

  • la partecipazione alla Mostra del Cinema di Venezia, nella giuria del Leoncino d’Oro;
  • un’esperienza con la Indigo Film, direttamente sul set;
  • un campus di cinema con incontri professionali;
  • un week end a Roma per visitare Cinecittà.

Le fortunate scuole nelle cui aule svolgono il loro scolastico dovere i primi tre classificati riceveranno un buono spesa di cinquemila euro da investire nel potenziamento dell’educazione all’immagine, organizzando corsi di cinema e matinée oppure acquistando computer con programmi dedicati, videocamere, sale di proiezione, varie ed eventuali.

Tutti gli istituti iscritti riceveranno comunque cinque copie del libro da cui è stato tratto il film (edito da Salani) e cinque copie della graphic novel che, parimenti, la Panini ne aveva ricavato.

Ecco, ad ogni buon conto, la nota stampa nella sua versione orginale: (altro…)

Dante, i fumetti e la Russia

Nel 2015 ricorre, come si ricordava in un precedente post, anche  il 750° anniversario della nascita di Dante Alighieri. Anche a prescindere da questo, mi è particolarmente gradito segnalare una lodevole iniziativa, un concorso per ricordare Dante, la sua importanza nella cultura italiana e in quella mondiale, con particolare riguardo a quella russa. Il tutto, però, con il linguaggio dei fumetti.

Ecco il testo del comunicato, da Orizzonte Scuola: (altro…)

sapere & potere

In Germania, Finlandia e altri Paesi del nord Europa le università sono gratuite oppure prevedono, in ogni caso, costi molto inferiori a quelle italiane,

È negli interessi di un sistema sano che i suoi elementi siano preparati quanto piú è possibile.

aggiornamento: in data 21 ottobre è stato pubblicato il rapporto di Eurydice: il nostro Paese al 3° posto per le rette universitarie e solo l’8% degli studenti ha diritto a una borsa di studio:

tasse universitarie in Europa
                                                                                   tasse universitarie in Europa

problemi di lingue (e di pensiero)

A mio avviso le lauree in Lingue, anche nelle piú recenti denominazioni, sono un po’ antiquate. Si presuppone lo studio di due idiomi (al massimo è consentita un’annualità di un terzo, e non in tutti gli atenei), unitamente alla letteratura di quelle due lingue e a alle relative filologie.

Perché non considerare la possibilità di scindere i diversi aspetti? Non si può, ad esempio, essere interessati ad una lingua solo a fini professionali o voler recuperare la sola letteratura di un idioma del quale già si conoscono (provandolo) sintassi, vocabolario e grammatica? Perché lasciare una differenziazione forte tra Lingue, Mediazione e Interpretariato? Davvero è necessario che esista una classe a sé in Lingue per la comunicazione e la cooperazione tra i popoli? Se sí, perché non creare anche Lingue per il turismo, Lingue per l’insegnamento, eccetera, aumentando all’inverosimile la babele già esistente? Non basterebbe consentire agli studenti di personalizzare i piani di studio in modo piú flessibile?

Perché, in alternativa, non considerare le lingue come un sapere che deve essere trasversale a tutte le specializzazioni e, fatta salva la presenza di dipartimenti specializzati, consentire a tutti gli studenti di studiare quali e quante lingue desiderano?

A prescindere da questo, si dovrebbero rendere omogenee le modalità d’esame; in alcune facoltà si richiede una prova strutturata sulla falsariga dei parametri internazionali per la certificazione delle lingue, con o senza vocabolario monolingue, in altre si ragiona diversamente e non è bene.

INTEGRAZIONE: visto che si è nel discorso, perché non rimodulare il 3+2 di Scienze filosofiche (e di altri corsi, anche la stessa Lingue) in lauree magistrali a ciclo unico? Dopo la riforma, alcuni corsi di laurea hanno conosciuto diverse peripezie e rielaborazioni; Giurisprudenza, per esempio, è passata attraverso varie modalità di 3 + 2, per poi tornare ad una formula quinquennale a ciclo unico, quasi in ossequio a quella locuzione un po’ ovvia secondo cui “si stava meglio quando si stava peggio”. Una laurea in Filosofia una volta si prendeva in quattro anni e proprio non si vede per quale motivo si debba continuare a vendere un titolo triennale che serve a poco e dev’essere comunque integrato.

DarkLight