Zuckerberg as a President and other (Facebook) demons

What relation may be between Facebook and the White House? More than one could presume… These days everyone of us is strictly apprehensive about the relationships between North Korea and US, and the hope is for nothing of terrible. However, some people already try to foresee the future, the future President of United States, e.g., or those ones who will run for.  (Please note we already dealt with this subject in a previous post, ‘the White House in 2020 – Communication to Power?’).
Mark Zuckerberg is the CEO of a 2 billion users worldwide platform, and the 52% of American people, according to the polls, tries to keep themselves informed searching in Facebook pieces of information. The Big Brother of social networking planned a trip in 30 States “to better know the Americans”, starting from Iowa, in which primary race starts first every four years, and meeting the Ford workers in Detroit, that was fundamental for the election of Trump.
He officially said: (altro…)

CETA: made in Italy in danger?

‘Parmesan’ is not “Parmigiano Reggiano”, as well as many Italian specialties are not those ones often sold in the supermarkets and presented as original Italian products. The quality of the ingredients, the nature, the particular pipeline, make a difference which is evident and which is not possible to hide. Made in Italy is Made in Italy and must be defended in any possible place.
According to Francesco Paolo Capone, General Secretary of Ugl workers union,

“The possible approval of the treaty with Canada, the Ceta, would not simply jeopardize many of our mainstream products, such as wheat, meats and cheese, and the southern territories already deserted by the crisis, but would disrupt the whole made in Italy”.

Capone asks for (altro…)

il futuro delle emittenti locali (5)

Lo scorso 24 marzo il Consiglio dei Ministri ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che, in attuazione della legge 26 ottobre 2016, n. 198, prevede disposizioni per la ridefinizione della disciplina dei contributi diretti alle imprese editrici di quotidiani e periodici” ma anche un regolamento concernente i criteri di riparto tra i soggetti beneficiari e le procedure di erogazione delle risorse del fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione in favore delle emittenti televisive e radiofoniche locali (decreto del Presidente della Repubblica – esame preliminare)“.
Con riguardo a quest’ultimo, che riproduciamo in calce, si è oggi espresso Maurizio Giunco, presidente dell’Associazione Tv Locali: (altro…)

il futuro delle emittenti locali (4)

Le televisioni locali stanno attraversando un momento difficile, anche a causa della mancata adozione del regolamento di disciplina delle risorse previste dalla legge di stabilità e dalla riforma dell’editoria, nonché dai ritardi nell’assegnazione dei contributi. L’Associazione Tv Locali aderente a Confindustria e i sindacati confederali – Cgil, Slc, Fistel-Cisl, Uilcom hanno inviato una lettera al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che riproduciamo qui di seguito: (altro…)

the ways of (a cynic) governing

[Mankind is] a herd of beings that must be governed by fraud, effigy, and show.

                     Edmund Burke,
The Age of Improvement, 1783-1867

Also of interest:
Vulgus vult decipi, ergo decipiatur (Latin motto)
panem et circenses (Juvenal, Satire X, 81 )
“Bread flour, festivals, and gallows”
(Ferdinand II of Bourbon)

L’umanità è una mandria di esseri che devono essere governati con la frode, l’inganno, e con lo spettacolo.”

 Edmund Burke, The Age of Improvement, 1783-1867

Altrettanto interessanti:
vulgus vult decipi, ergo decipiatur (motto latino)
panem et circenses (Giovenale, Satira X, 81)
Farina, festa e forca” (Ferdinando II di Borbone)

un tuffo nel passato? No!

“Si possono ingannare poche persone per molto tempo

oppure molte persone per poco tempo.

Non si possono ingannare molte persone per molto tempo”

Abraham Lincoln

A mio avviso si doveva votare No, come espresso in altre sedi, ed è davvero difficile trattenere l’entusiasmo per il responso delle urne. Non si cambia una delle migliori Costituzioni del mondo con una riforma frettolosa e mal scritta, che avrebbe corroso la sovranità popolare e cristallizzato alcuni poteri piú di quanto già non siano. Né era concepibile che un consigliere regionale, eletto nei modi piú diversi, fosse automaticamente senatore, in sovrapposizione, logistica e di merito, con le sue responsabilità amministrative locali. A voler tacere altro.

Certo, le letture politiche e sociologiche sono possibili.

La strategia piú bieca e subdola, però, è quella di chi tenta d’ingannare il popolo.
PS: anche stavolta i contenuti hanno vinto sulla forma e alcuni strumenti di comunicazione hanno rivelato dei limiti.

#iovotono

Secondo i giuristi contrari alla riforma, queste sono le motivazioni per votare No (da Corriere.it):

  • il nuovo Senato non sarà una Camera eletta a suffragio universale diretto;
  • non c’è ancora la legge sull’elezione dei senatori;
  • il sindaco e il consigliere regionale sono chiamati a svolgere una funzione amministrativa, basata sulla velocità delle decisioni, mentre il senatore svolge una funzione politica, basata sulla ponderatezza delle scelte legislative;
  • (secondo il vostro blogger preferito, alcuni amministratori avrebbero anche la tentazione di non andarci proprio, in Senato);
  • in tutta la storia repubblicana soltanto due governi sono caduti perché è venuta meno la fiducia in uno dei due rami del Parlamento. I governi spesso cadono a causa di accordi fatti fuori dal palazzo. Bastava inserire nella riforma la sfiducia costruttiva: perché un parlamentare, se sa che perderà il posto, ci pensa due volte prima di sfiduciare il governo che sostiene. E di tutto questo, nella riforma, non c’è traccia.
  • Non si modifica piú di un terzo della Costituzione per risparmiare, come certificato dalla Ragioneria generale, 50 milioni di euro. Praticamente 80 centesimi per ogni italiano, un caffè a testa ci frutta questa riforma. Vale giusto un caffè una riforma che punta a rafforzare i poteri del governo a scapito dei diritti dei cittadini? Si potevano risparmiare somme maggiori con un serio contrasto all’evasione fiscale.
  • Molti costituzionalisti, dopo aver analizzato il nuovo articolo 70, hanno contato tra i 7 e 13 procedimenti legislativi diversi. L’articolo 70 tratta in modo confuso i vari percorsi che dovranno seguire le leggi: saranno all’ordine del giorno contenziosi continui tra Camera e Senato. Le questioni che oggi si risolvono nella giunta del regolamento della Camera o del Senato domani finiranno sotto forma di conflitto tra poteri davanti alla Corte costituzionale. Quindi questa non è una riforma che velocizza il procedimento legislativo e che dà la necessaria trasparenza all’iter delle leggi. Per risolvere molti di questi problemi bastava mettere mano, senza cambiare la Costituzione, ai regolamenti parlamentari.
  • Con riguardo all’elezione del Presidente della Repubblica, «preoccupa molto quello che può succedere dopo il settimo scrutinio. Chi, infatti, ha il 54% dei seggi parlamentari grazie al premio di maggioranza dell’Italicum poi, sulla carta, avrebbe anche i numeri per boicottare i primi sette scrutini per l’elezione del capo dello Stato. E dal settimo scrutinio in poi (altro…)

Liberty is important

“Those who would give up essential Liberty, to purchase a little temporary Safety, deserve neither Liberty nor Safety.” (B. Franklin)
“Coloro che rinuncerebbero all’essenziale Libertà per acquistare una piccola, temporanea Sicurezza, non meritano né Libertà né Sicurezza” (B.Franklin)

un tuffo nel passato?

Una volta Roberto Benigni conduceva ‘La piú bella del mondo’, guardabilissimo programma dedicato alla nostra Carta costituzionale, meritevole di questo e d’ancor piú nobili epiteti. Nell’ambito del programma, affermò che “non si va mai indietro per andare avanti”, volendo ricordare che, nella vita e nel proprio cammino, mai si deve rinunciare alla parte di strada già percorsa. Erano altri tempi, almeno per Benigni.
Il prossimo 4 dicembre, tutti gli italiani sono chiamati al referendum, per appoggiare o meno le modifiche alla citata Costituzione.
Il nostro pensiero è che, se si decide di modificare (stravolgere?) una Costituzione bella come la nostra, la piú bella del mondo, lo si deve fare in meglio, non in peggio.
Un Senato formato da amministratori locali eletti dai consigli regionali, nel quale affiorassero sovrapposizioni e improbabili ubiquità tra responsabilità locali e nazionali, con una struttura che non si lascia interpretare facilmente nemmeno dai costituzionalisti, non è lontanamente concepibile. Il numero dei parlamentari e dei politici, peraltro, si può ridurre in miliardi di modi, senza vivisezionale la Costituzione piú bella del mondo. (altro…)

CambieRai? (3)

Aggiornamento 4 agosto: con sei voti favorevoli e tre contrari (Freccero, Diaconale, Mazzuca), il consiglio d’amministrazione della Rai ha approvato le nomine proposte ieri da Campo Dall’Orto.  In una nota congiunta, UsigRai e Fnsi commentano:

“È ormai evidente che non esiste nessun piano. Così come è chiaro che esisteva solo la necessità di occupare nuove poltrone. Non cadremo certo nella trappola di parlare di questo o quel direttore. Quello che ci interessa è che si chiamino le cose con il loro nome: occupazione di posti e pura lottizzazione. Questo è stato deciso dal Direttore generale e votato oggi, per di più a maggioranza, dal CdA della Rai (…) La scelta di interni, più volte da noi chiesta, non ci fa cambiare idea. (…) Noi abbiamo sempre detto che volevamo prima un progetto, per poi individuare i profili adatti.  (…) Da oggi perlomeno è svelato pubblicamente il bluff di chi, al vertice dell’azienda come in consiglio di amministrazione, è arrivato come sedicente innovatore e si è rivelato per quello che è: conservatore, reazionario, come nei momenti più bui della Prima Repubblica”.(⇐ Prima on line)

Aggiornamento 3 agosto: Il consiglio d’amministrazione della Rai, riunitosi sotto la presidenza di Monica Maggioni e alla presenza del direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, ha ascoltato la relazione del primo semestre 2016 del responsabile dell’Audit interno Gianfranco Cariola sui principali risultati delle attività svolte. L’istruttoria relativa alle acquisizioni esterne dovrebbe concludersi entro settembre. Secondo quanto riportato dalle agenzie, inoltre, Antonio Campo dall’Orto ha proposto Ida Colucci, attualmente vicedirettore del Tg2, alla direzione del medesimo, Luca Mazzà, vicedirettore di Rai 3, alla direzione del Tg3, Andrea Montanari, vicedirettore del Tg1, a Radio1 e Nicoletta Manzione, corrispondente Rai da Berlino, a Rai Parlamento. Sono queste le proposte di nomina, secondo quanto riportano le agenzie, formulate dal direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto, al Cda di viale Mazzini nella riunione in corso questa mattina. Alla guida del Tg1 rimarrebbe Mario Orfeo, come pronosticato, Vincenzo Morgante alle testate regionali. Le nomine saranno formalizzate domattina, con voto obbligatorio del Cda. Stasera, alle 20.30, è prevista l’audizione in Commissione di Vigilanza, presieduta da Roberto Fico, della presidente Rai Monica Maggioni e del dg Antonio Campo Dall’Orto. Maurizio Gasparri e Renato Brunetta hanno richiesto la convocazione di tutti i componenti del consiglio d’amministrazione. (⇐ Prima on line)
Domani, mercoledí 3 agosto 2016, avrà luogo il consiglio d’amministrazione della Rai; molto si è discusso, in queste ore, sugli argomenti all’ordine del giorno, in merito a quanto ufficialmente comunicato e a quanto ufficiosamente ipotizzato. Ufficialmente, secondo le indicazioni di Antonio Campo Dall’Orto, si tratterà il piano per l’informazione progettato da Carlo Verdelli, oltre ad alcuni argomenti rimasti in sospeso, come la relazione dell’Internal Auditing, quella sul piano anticorruzione, lo stato finanziario dell’azienda e l’esame della situazione immobiliare.
Inoltre, ed è questo il vero punctum dolens, Campo Dall’Orto, in accordo con la presidente Monica Maggioni, potrebbe sottoporre al Consiglio i nominativi dei nuovi direttori dei telegiornali e di Rai Digital. Lo farà, secondo le ultime notizie, dopodomani, giovedí, con una riunione ad hoc che non sarà un semplice aggiornamento della seduta di domani perché lo statuto prevede la presentazione dei curricula quarantotto, al massimo ventiquattr’ore prima del cda. Giovedí potrebbe avvenire, a quel punto, l’ufficializzazione.
Il presidente della Commissione di Vigilanza, quel figo di Roberto Fico, ha dichiarato su Facebook: (altro…)

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