spicchi di speranza tra baffi di politica (7)

Non si è riflettuto abbastanza sull’approvazione, mercoledí scorso, delle mozioni (di maggioranza e d’opposizione) per arginare la crisi delle sale cinematografiche. L’approvazione, vivaddio, è stata pressoché unanime e trasversale alle varie forze politiche. In base ai testi approvati, il governo è impegnato, tra l’altro, a prevedere per tutti i film italiani e stranieri, anche non destinatari di benefici statali, di una finestra di almeno novanta giorni tra l’uscita di un film in una sala cinematografica, a meno che le opere in questione non presentino delle peculiarità di stile o contenuti, tipologie specifiche o non destinate, comunque, ad un pubblico vasto.  Sarà prolungato il “tax credit” al 60% alla distribuzione, al fine di agevolare investimenti in materia di promozione e conseguente visibilità dei prodotti; sarà rimodulato il ‘tax credit’ alla produzione al 40% per opere con prioritario sfruttamento cinematografico, al 30% per quelle destinate ad altri circuiti e modalità di fruizione; ci si dovrà impegnare a introdurre una regolamentazione chiara sulle “uscite evento” di tre giorni; si dovranno promuovere iniziative a tutela e sostegno del comparto cinematografico in tutta la sua evoluzione tecnologica.

Ecco, qui di seguito, il comunicato apparso sul sito ufficiale del ministero dei Beni Culturali:

“È importante che l’aula del Senato abbia dato un impulso forte e determinato all’azione del governo sul tema della crisi delle sale cinematografiche: i cinema sono importanti presìdi culturali che è giusto tutelare. È inoltre significativo che ci sia stata una sostanziale condivisione nelle diverse mozioni sul fatto che vada migliorata la regolamentazione delle finestre temporali, ossia di quanto i film devono restare in sala prima di andare su una piattaforma, e che ci sia un’indicazione molto chiara, di cui il Governo terrà conto, di equiparazione tra film italiani e di film stranieri per non avere disparità di trattamento”.

Così il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, è intervenuto nell’Aula di Palazzo Madama al termine della discussione generale delle mozioni sulla crisi delle sale cinematografiche.

Il dibattito si è concluso con un voto favorevole sulle mozioni che contemperano le diverse esigenze dell’intera filiera dell’industria cinematografica e che prevedono tutte la determinazione, da parte del Ministero della Cultura con proprio decreto, delle finestre temporali di permanenza in sala, per i film italiani e stranieri, di almeno novanta giorni, con l’eccezione delle opere difficili, non destinate al vasto pubblico, per le quali potranno essere valutate delle finestre temporali più brevi. Le finestre temporali di permanenza in sala dei film riguarderanno pertanto tutte le produzioni, italiane e straniere, e non più solo quelle sostenute dallo Stato.

Roma, 13 luglio 2022
Ufficio Stampa e Comunicazione MiC

La stessa fonte, in data 14 luglio, ha pubblicato “la delibera contenente la valutazione da parte degli esperti, di cui all’art. 26, co.2, della legge 14 novembre 2016, n. 220, delle opere cinematografiche per le quali è stata richiesta la qualifica di film d’essai ai sensi dell’art. 2 del D.M. 14 luglio 2017 e successive modificazioni”:

D.D. 14 luglio 2022 – Riconoscimento qualifica film d’essai (373 KB)

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