il futuro delle emittenti locali (6)

Aggiornamento 12 aprile: Confindustria Radio Televisioni ha comunicato che la graduatoria definitiva delle televisioni locali commerciali relativa ai contributi anno 2017 di cui al Dpr 146/2017 è stata pubblicata sul sito internet del Ministero Sviluppo economico, unitamente al decreto direttoriale di approvazione della stessa ed agli elenchi definitivi degli importi spettanti. Le risorse complessivamente disponibili da destinare alle tv locali a carattere commerciale ammontano a 88.884.003 euro.
Aggiornamento 5 aprile: “I Presidenti di Confindustria Radio Televisioni, Franco Siddi e dell’Associazione Tv Locali, Maurizio Giunco, esprimono grande soddisfazione per la decisione di oggi del TAR Lazio – Sezione III che rigetta l’istanza di sospensiva promossa da un’emittente televisiva locale nei confronti del Decreto Direttoriale del 25 febbraio 2019 con il quale il Ministero dello sviluppo economico – DGSCERP aveva disposto l’erogazione di un secondo acconto pari al 40% dei contributi alle Tv Locali relativi all’anno 2016. L’eventuale accoglimento della richiesta di sospensiva avrebbe, infatti, causato un danno incalcolabile, oltre che ingiustificato sotto il profilo giuridico, all’intero settore, la cui profonda e perdurante crisi economica, occupazionale e di mercato è ampiamente accertata da tutte le parti sociali. La mancata erogazione dei contributi avrebbe, inoltre, impedito alle imprese di procedere al pagamento degli stipendi alle migliaia di dipendenti del settore. Come ricordato dallo stesso giudice amministrativo “nel contemperamento degli opposti interessi, si debbono tenere in debito conto le aspettative di centinaia di imprese televisive che hanno beneficiato dei nuovi criteri di assegnazione delle sovvenzioni e che, dal 2015, sono in attesa dell’erogazione delle somme derivanti dai precedenti provvedimenti non sospesi”. Nel giudizio sono intervenuti ad opponendum l’Associazione Tv Locali aderente a Confindustria Radio TV, A.L.P.I., i sindacati maggiormente rappresentativi del settore (SLC-CGIL, FISTel Cisl, Uilcom -UIL) e la Federazione Nazionale della Stampa (FNSI).” (Comunicato stampa ufficiale)
Il 25 marzo ci saranno gli Stati generali dell’editoria. Il 27 marzo ed il 3 aprile prossimi, invece, saranno discussi in sede giudiziaria i ricorsi che hanno determinato il blocco dei contributi pubblici alle emittenti locali.Secondo una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio nazionale della Federazione nazionale della stampa,

i fondi per l’emittenza locale vanno erogati prima possibile. Il blocco dell’erogazione, per effetto dei ricorsi di due emittenti, rischia di mettere a repentaglio non soltanto il pagamento delle retribuzioni, in molti casi già congelato, ma anche qualche migliaia di posti lavoro”. (…) Nonostante la trasformazione in legge del Regolamento ministeriale per l’assegnazione dei contributi alle emittenti locali avvenuta a settembre 2018, ad oggi alle emittenti in graduatoria è stato erogato soltanto il 50 per cento dei contributi relativi all’anno 2016, nulla dei contributi 2017 e 2018. (…) Questa situazione è la conseguenza dei ricorsi amministrativi presentati da 9 emittenti, su un totale di 360 emittenti. Tali ricorsi, depositati prima della trasformazione in legge del Regolamento ministeriale, stanno proseguendo il loro iter cautelare, visto che del merito si potrà discutere solo nell’udienza fissata per il prossimo dicembre. (…) Il ministero dello Sviluppo economico, agendo in autotutela, in attesa del giudizio di merito, il 1 ottobre scorso aveva deciso di erogare solo il 50 per cento della prima annualità (2016). In seguito, precisamente il 25 febbraio scorso, lo stesso ministero aveva disposto il pagamento di un ulteriore acconto del 40 per cento dei contributi 2016, considerato – da un lato – lo stato di estrema difficoltà dell’intero comparto e – dall’altra – la valutazione dell’assoluta congruità di un accantonamento del 10 per cento a garanzia degli eventuali diritti delle emittenti ricorrenti. Esse, infatti, mirerebbero al ritorno alla vecchia regolamentazione. Secondo quanto evidenziato dal Mise  anche nell’eventualità di un ritorno alla vecchia regolamentazione, le emittenti ricorrenti avrebbero diritto al 3,29 per cento delle risorse, assolutamente garantito, quindi, da un accantonamento del 10 per cento. Tuttavia, due delle emittenti ricorrenti hanno chiesto la sospensiva del nuovo provvedimento ministeriale, davanti a due giudici monocratici diversi che, a due giorni di distanza l’uno dall’altro, hanno preso due decisioni diverse, il primo rigettando la richiesta, il secondo accogliendola. In entrambi i suddetti giudizi cautelari sono state fissate le Camere di Consiglio (quindi collegiali), che potranno confermare o confutare le decisioni dei giudici monocratici; tali Camere di Consiglio si terranno il 27 marzo e il 3 aprile prossimo”. “Stante questa situazione, la mancata erogazione dei fondi alle emittenti inserite nella graduatoria sta creando incertezza non soltanto nel pagamento delle retribuzioni dei giornalisti e degli altri lavoratori del comparto, ma anche sulla sopravvivenza di numerose realtà locali. La mancata erogazione dei contributi, infatti, produrrà l’avvio di procedure di riduzione del personale e dell’offerta informativa in numerose emittenti in tutto il territorio nazionale.”

Ecco, invece, cosa comunica la FNSI, Federazione Nazionale della Stampa italiana, sugli Stati generali dell’editoria:

Al via il 25 marzo gli Stati Generali dell’Editoria, fortemente voluti dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e organizzati dal Sottosegretario di Stato con delega all’informazione e all’editoria, Vito Crimi. Dopo l’inaugurazione, nelle settimane successive si aprirà la fase di consultazione pubblica in cui chiunque potrà avanzare le proprie proposte all’interno di cinque aree tematiche e raccogliere spunti dalla parte più significativa di interlocutori del settore. Obiettivo: il rinnovamento di un settore strategico come quello dell’editoria. Al termine delle consultazioni verrà presentato un documento finale completo, frutto del lavoro condiviso di tutte le parti coinvolte. «Ora più che mai si avverte l’esigenza di un confronto serio e diretto, affinché governo e tutte le categorie di attori della filiera di produzione e distribuzione delle notizie dialoghino sul futuro dell’informazione», annuncia Crimi. 

«Dagli stati generali dell’editoria – prosegue – mi auguro arrivino proposte per aiutare un settore che sta rapidamente cambiando il modo di fruire l’informazione, un aiuto che porti miglioramenti per i giornalisti, per gli editori ma soprattutto per i cittadini».

Alla cerimonia d’apertura, prevista per il 25 marzo alle ore 9.00 presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, all’intervento del premier Conte seguirà una tavola rotonda moderata dal Capo Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria, Cons. Ferruccio Sepe, alla quale prenderanno parte i presidenti di Federazione Italiana Editori Giornali, Federazione Nazionale Stampa Italiana e Ordine dei Giornalisti, Associazione Nazionale Stampa Online, Unione Stampa Periodica Italiana, Utenti Pubblicità Associati. Associazione Nazionale Stampa Online.

«Gli stati generali dell’editoria sono un processo che durerà diversi mesi. Immaginiamo una fase di consultazioni fino a giugno-luglio, per arrivare a settembre con i disegni di legge da depositare», anticipa il sottosegretario Crimi. I dettagli saranno svelati nell’evento di apertura del 25 marzo con il premier Giuseppe Conte. 

«Abbiamo una nostra visione politica, ma partiamo senza preconcetti – aggiunge -. L’obiettivo è individuare i possibili interventi del legislatore per favorire uno sviluppo positivo delle dinamiche di mercato. Vogliamo coinvolgere la più ampia base possibile, con un occhio di riguardo ai soggetti istituzionali, come ad esempio l’Ordine dei giornalisti, la Fnsi e le organizzazioni sindacali degli altri lavoratori interessati. Per ogni settore che andremo a coinvolgere ci saranno le rappresentanze istituzionali riconosciute».

Ci sarà una prima parte della consultazione che si svolgerà online ed una seconda con confronti diretti, con l’obiettivo di arrivare a uno o più disegni di legge. «Non conosciamo ovviamente l’esito – sottolinea il sottosegretario -. L’obiettivo è trovare soluzioni che aiutino tutto il sistema ad evolvere nel mercato nella maniera migliore per tutti». Per questo il coinvolgimento sarà il più ampio possibile. Ad esempio, rivela Crimi, tra i soggetti partecipanti ci sarà l’Upa, l’associazione che riunisce le più importanti aziende che investono in pubblicità. «Sono i principali finanziatori del sistema – spiega -. Il loro punto di vista va preso in considerazione».

A fare la sintesi tra le varie proposte che saranno presentate sarà il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria. «Il 25 marzo ci sarà l’evento di apertura con il premier Giuseppe Conte, poi si andrà avanti con una cadenza ben determinata. Oggi si può dire che gli Stati Generali si faranno, questa è una certezza. Se ne parla da anni ed ora è realtà: riuscire a mettere intorno a un tavolo tutto il mondo dell’editoria deve essere vista con un’opportunità per tutti i soggetti coinvolti», conclude Crimi.

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