aggiornamento non contestuale al post ma attinente alle Muse: per quanto riguarda Sanremo, con gli ultimi sviluppi, cliccare qui.
È opportuno ed è giusto restituire all’aggettivo “coreografico” il suo corretto ambito d’utilizzo. Contrariamente a quello che alcuni pensano, infatti, “coreografico” non significa “scenografico” ma
coreogràfico agg. [der. di coreografia] (pl. m. –ci). – Della coreografia, come arte di comporre e dirigere balletti: musica c., scene c.; un grande spettacolo c.; la tradizione c. russa. Per estens., di manifestazione pubblica, cerimonia, ecc. che nello scenario, nei movimenti delle persone, nella ricchezza dei colori abbia la varietà, e spesso anche lo sfarzo pomposo, di uno spettacolo di danze: una sfilata di costumi regionali veramente c.; il cinematografo offre le stesse, stessissime sensazioni che il teatro volgare, a migliori condizioni, senza apparati c. di falsa intellettualità (Gramsci). ◆ Avv. coreograficaménte, sotto l’aspetto della coreografia: un numero di rivista coreograficamente debole.
Cosí l’Enciclopedia Treccani, se la si ritiene sufficiente. A buon intenditor poche parole bastano e le Muse, in questo caso Tersicore e Melpomene, non sono impunemente intercambiabili.