Corsi e ricorsi. E non arrivai.

Ho concluso ieri la (ri)lettura di Gargantua et Pantagruel, l’immortale opera di Rabelais.

Scrivo (ri)lettura perché ogni volta che si legge un classico se ne ricavano sempre suggestioni e stimoli completamente nuovi.

È lettura a tratti decisamente licenziosa, è vero, ma consente di riflettere su molte cose, dall’animo umano che non cambia alle beghe sempiterne della società.

Da puffologo emerito, inoltre, non posso non ricordare il fatto che la madre di Gargantua si chiami “Gargamella”…

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