brevi dai media (67)

Aggiornamento 28 giugno: Mediaset Premium dichiara di star lavorando per continuare ad offrire la visione delle partite di Serie A. Ecco il comunicato ufficiale:
Gentile Cliente,
Mediaset Premium sta lavorando per continuare ad offrirti la visione delle partite di Serie A, saremo in grado di comunicarti i contenuti dell’offerta per la nuova stagione entro il 15 Luglio.
Confidiamo in un esito positivo delle trattative, ma qualora l’accordo non andasse a buon fine l’offerta Premium sarà rimodulata a partire dal 1°Agosto; il prezzo dei pacchetti con contenuti Calcio verrà rivisto di conseguenza. In questo caso sarà possibile recedere dal contratto senza costi, collegandosi all’Area Clienti o inviando una raccomandata a/r a Mediaset Premium Spa, Casella Postale 101, 20900 Monza (MB).
Per consentirti di attendere l’esito delle trattative, la possibilità di recedere senza costi verrà estesa per un periodo più lungo rispetto a quanto precedentemente comunicato, rimanendo attiva dal 1 Luglio al 15 Agosto.
I clienti con un’offerta Calcio, non appena le trattative si concluderanno, e comunque entro il 15 Luglio, riceveranno una comunicazione dettagliata riguardante il loro abbonamento Premium. KEEP CALM AND… STAY WITH US!

Aggiornamento 27 giugno: l’assemblea della Lega B ha deciso che gli incontri delle squadre che militano nella sua divisione andranno in onda in diretta su Internet sulla piattaforma Dazn di Perform mentre l’anticipo del venerdí sera sarà trasmesso anche in chiaro, da Mediaset o Rai. Perform, dopo essersi assicurata tre partite a giornata di Serie A, si è aggiudicata dunque anche i diritti televisivi della Serie B per i prossimi tre anni, per un corrispettivo di 22 milioni di euro netti a stagione (piú un bonus per il 2018-21), ampliando l’offerta di Dazn. Attorno al 10 luglio verrà assegnata la gara in chiaro. L’accordo prevede anche la trasmissione di tutte le partite dei playoff e dei playout.
Aggiornamento 13 giugno: dopo una giornata piena di trattative, Sky si è aggiudicata due pacchetti, spendendo complessivamente 780 milioni di euro per 266 partite, mentre Perform Group ha ottenuto il pacchetto da 114 gare, investendo un totale di 193 milioni. Sky trasmetterà le gare delle 15 e delle 18 del sabato, quattro partite domenicali (due alle 15, uno alle 18 ed il posticipo serale delle 20.30) ed il posticipo del lunedí sera; Perform avrà la serale del sabato, la gara domenicale delle 12.30  e la restante sfida delle 15. Mediaset Premium, per la stagione 2018 – 2019, è ufficialmente senza calcio e sta inviando mail di scuse ai propri abbonati.
Aggiornamento 11 giugno: a quanto apprende Ansa, il Tribunale di Milano ha respinto il reclamo di Mediapro e confermato la sospensione cautelare al bando. C’è ormai da attendere mercoledí prossimo, per l’apertura delle buste che dovrebbe sancire l’epilogo della compravendita dei diritti televisivi della serie A 2018 – 2021. In risposta al disappunto espresso dagli spagnoli, la Lega ha diramato un comunicato stampa: «La Lega Serie A, con riferimento alle dichiarazioni di Mediapro apparse sulle agenzie di stampa, ricorda che le competenti Autorità hanno sempre confermato la piena correttezza della procedura di commercializzazione dei diritti posta in essere dalla Lega Serie A e la totale conformità alla legge della licenza offerta al mercato. La Lega si riserva di agire in ogni sede competente a tutela delle proprie ragioni e della propria immagine».
Aggiornamento 9 giugno, stato dell’arte: il bando della Lega prevede tre pacchetti, differenziati per prodotto piuttosto che per piattaforma. Questo significa che il licenziatario potrà trasmettere le partite su tutti i possibili device e che il telespettatore, a meno di accordi tra operatori, per seguire l’intero campionato dovrà attivare almeno due abbonamenti. È la novità di quest’anno, perché la Lega temeva le stime secondo le quali si sarebbero potuti perdere oltre trecento milioni di euro. È la linea piú comune all’estero, d’altra parte, dicono Lega e Infront. I pacchetti previsti sono i seguenti: uno da 452 milioni con tre partite a giornata (sabato alle 18, domenica alle 15 e alle 20.30); uno da 408 milioni con quattro incontri (sabato alle 15, domenica alle 15 e 18, e il “monday night”); quello da 240 milioni con tre partite (sabato alle 20.30, domenica alle 12.30 e alle 15). I prezzi sono commisurati al numero di gare, alle fasce orarie, ma anche alla scelta (“pick”) delle partite, tra le venti piú importanti: i cosiddetti big match potranno essere collocati dai licenziatari nelle fasce comprese nel pacchetto acquistato. Il possesso del pacchetto per fasce orarie consentirà al licenziatario di giocare su otto possibili combinazioni per la serie A, e di poter trasmettere anche su cellulari e computer. I broadcaster non licenziatari potranno trasmettere i gol sul web solo dopo tre ore, i gol in chiaro solo dopo le 22 della domenica, anche per le partite giocate il giorno prima. Fatto salvo, ovviamente, il diritto di cronaca e i telegiornali.
Lo scenario piú probabile è un mercato con Sky in possesso di due pacchetti e il terzo a un altro operatore: Mediaset, che ha già stretto altre intese con la pay tv di Murdoch, Tim o Perform. Pare formale l’interesse di Italia Way, mentre Mediapro, che puntava al canale, può tornare in gara solo come intermediario, per rivendere ad altri. Il valore dell’esclusiva è tutelato anche eliminando i diritti per le società di scommesse, combattendo la pirateria. Le offerte dovranno arrivare nella mattina del 13 giugno, con possibilità di rilanci immediati. La Rai, Radiotelevisione italiana, si è lamentata in un comunicato stampa: «In merito allo scenario che si va definendo relativamente all’acquisto dei diritti televisivi del campionato di calcio di Serie A per le prossime tre stagioni, la Rai evidenzia con stupore che si è davanti ad un rischio grave e incomprensibile per il servizio pubblico: non far vedere a tutti gli italiani il sabato sera e la domenica pomeriggio le immagini salienti delle partite, come avvenuto per oltre mezzo secolo, ma solo a chi può permettersi abbonamenti con privati. La Rai, che ha contribuito, nel corso degli anni, a rendere il calcio lo sport più popolare, potrebbe essere costretta a rinunciare a trasmissioni storiche come 90esimo Minuto. Chiediamo pertanto ai presidenti delle società di Serie A di rivedere questa decisione che danneggia prima di tutto i loro stessi tifosi e tutti gli appassionati di calcio» (Fonti: Adnkronos, Ansa, comunicati)

Aggiornamento 8 giugno: l’assemblea della Lega Calcio Serie A si è conclusa con l’unanime approvazione dei pacchetti per il triennio 2018/2021. I pacchetti sono stati pubblicati sul sito www.legaseriea.it; ha prevalso, ed è stato anzi fermo presupposto, puntare sulla vendita dei diritti per prodotto piuttosto che per piattaforma.
Aggiornamenti 6 giugno:
*stando a quanto appreso da Mf – Dowjones, la Lega di Serie A ha incontrato Sky, Mediaset e Perform, avviando cosí ufficialmente le trattative private per l’assegnazione dei diritti di calcio per il triennio 2018-2021. Secondo la medesima fonte, avranno luogo domani, 7 giugno, gli incontri con gli altri operatori della comunicazione e gli intermediari indipendenti. Gli spagnoli di MediaPro, dopo la risoluzione del contratto da intermediario indipendente, invierà un dossier a Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e probabile assegnatario della delega allo sport. I legali degli spagnoli, peraltro, stanno valutando se presentare un ricorso d’urgenza sulla base dell’articolo 700 del codice di procedura civile, a causa dell’anticipo dei 64 milioni già versati alla Lega Serie A. Secondo Gaetano Micciché sarebbero una caparra.

*Quanto all’acquisizione del gruppo Sky, il governo inglese non bloccherà né l’offerta di 21st Century Fox, concessa a patto che il colosso statunitense venda Sky News, né quella di Comcast, concessa però senza alcun vincolo. Se, il prossimo 12 giugno, At&t batterà il Dipartimento di Giustizia e metterà le mani su Time Warner, a cui fa capo Cnn, i timori di un possibile blocco antitrust verranno a cadere e Comcast lancerà l’affondo su Fox. Quanto a Disney, le autorità inglesi hanno stabilito che l’impegno di Murdoch a cederle Sky News è sufficiente a garantire la pluralità dell’informazione nel Regno Unito. Per raggiungere un accordo con il governo inglese, Murdoch ha ora 15 giorni di tempo. 

  • Si è tenuta quest’oggi, 5 giugno, in via Rossellini, a Milano, l’assemblea per i diritti di Serie A. I club hanno deciso di risolvere definitivamente il contratto con Mediapro perché le garanzie finanziarie, pari a 1.6 miliardi, non sono state considerate “equivalenti” a quelle previste dal bando, che stabiliva la necessità di una fideiussione da 1.2 miliardi. Decidere di accettare una formula diversa avrebbe esposto la Lega a possibili azioni legali di altri operatori. Il presidente Gaetano Micciché ha peraltro precisato: “La caparra da 64 milioni versata da Mediapro resterà nelle casse della Lega. Sono ligio ai contratti”. La Serie A non vuol rimetterci. Le offerte a trattativa privata iniziano oggi e si concluderanno il 13; Lega e Infront hanno pubblicato le condizioni per le manifestazioni di interesse. Oltre al classico modello per piattaforma (satellite, digitale, Iptv e OTT), i club hanno approvato all’unanimità una formula di vendita per prodotto: tre pacchetti per fasce orarie rispettivamente da tre, quattro e tre partite. Il primo prevede la gara del sabato alle 18, una partita della domenica alle 15 e il posticipo domenicale delle 20.30. Il secondo include sabato alle 15, un’altra sfida del pomeriggio della domenica, la partita della domenica alle 18 e il monday night delle 20.30. Il terzo comprende anticipo serale del sabato alle 20.30, lunch time domenicale alle 12.30 e ultima partita della domenica alle 15. Per la “no sigle buyer rule”, previsto dalla Legge Melandri, al massimo un singolo operatore potrà comprare di questi tre pacchetti. Secondo alcune voci, tuttavia, Mediapro è ben lungi dal gettare la spugna. Dopo la cancellazione del contratto da intermediario indipendente, la holding spagnola avrebbe pronta un’offerta da un miliardo e centomila euro a stagione, per sei anni, per realizzare il canale della Lega, la stessa cifra fissata oggi dalla Serie A come prezzo minimo per i diritti a trattativa privata. Probabili, peraltro, nuovi strascichi legali.
  • Secondo molte fonti, Alberto Angela starebbe per lasciare Rai Tre e traslocare su Rai Uno, forse portando seco ‘Ulisse – il piacere della scoperta’. Quel che è sicuro, al momento, è che il glaucopide divulgatore condurrà in autunno uno speciale in quattro puntate dal titolo ‘Stanotte a Pompei’; il medesimo potrebbe, inoltre, condurre quattro puntate speciali di ‘Ulisse’, sempre su Rai Uno.
  • In terra di Francia, Emmanuel Macron starebbe per dare il via ad una riforma del sistema radiotelevisivo nazionale. Secondo ANSA, tra le misure allo studio ci sarebbe una presidenza unica per tutti i mezzi di comunicazione pubblici, l’eliminazione o la fusione dai canali hertziani della rete ‘France 4’ e la riforma del Consiglio Superiore dell’Audiovisivo (Csa). Françoise Nyssen, ministro della Cultura, tenterà anche di creare maggiori sinergie tra i gruppi France Télévision, Radio France, France Médias Monde (France 24, RFI), archivi INA (corrispettivo francese dell’Istituto Luce), Arte et TV5 Monde, per un totale di 17.000 dipendenti. L’obiettivo dello Stato sarebbe realizzare economie tra i 250 e i 500 milioni di euro entro il 2022, la qual cosa desta preoccupazione tra i sindacati.
  • ‘Ralph SpaccaInternet’, sequel di ‘Ralph Spaccatutto’ diretto da Rich More e Phil Johnston, prodotto da Clark Spencer, arriverà nelle sale americane il 21 novembre 2018. Ecco la sinossi in italiano: “In Ralph Spacca Internet: Ralph Spaccatutto 2 il pubblico lascerà la sala giochi di Litwak per avventurarsi nel grande, inesplorato ed elettrizzante mondo di Internet, che potrebbe anche non resistere al tocco non proprio leggero di Ralph. Insieme alla sua compagna d’avventure Vanellope von Schweetz, Ralph dovrà rischiare tutto viaggiando per il World Wide Web alla ricerca di un pezzo di ricambio necessario a salvare “Sugar Rush”, il videogioco di Vanellope. Finiti in una situazione fuori dalla loro portata, Ralph e Vanellope dovranno fare affidamento sui cittadini di Internet che li aiuteranno a navigare in rete nella giusta direzione”.
  • Cominciano in queste ore gli arrivi di nuovi contenuti da Mediaset Premium su Sky e da Sky a Premium. Approderanno su Sky Premium Crime Hd al canale 118, Premium Stories Hd al 122, Premium Joi Hd al 123 e Premium Action Hd al 125. Dal 4 giugno, Comedy Central è alla posizione 128, Fox Comedy alla 137, Comedy Central+1 al 129, Lei al 138 (ma sta per uscire dalla pay tv), Crime+Investigation alla 119, Blaze alla 124, Man-ga alla 133, LaF al 135, Classica al 136.
  • Mediaset Premium accoglie invece Sky Uno, Sky Atlantic, Fox, National Geographic, Sky Sport 1, Sky Sport 1 HD, SkyTg24 e Sky Sport 24.
  • 21st Century Fox ha convocato per il 10 luglio un’assemblea per consentire agli azionisti di votare sulla proposta di accordo con Walt Disney. Sebbene, infatti, Comcast abbia proposto un’offerta superiore ai 51,4 miliardi di dollari proposti da Topolino e sarebbe a buon punto nella trattativa, il board avrebbe raccomandato un voto favorevole. Come si ricorderà, l’accordo con Disney riguarderebbe gli asset relativi a studi cinematografici, tv e la pay-tv internazionale, escludendo Fox News Channel, Fox Business Network e Fox Broadcasting.
  • L’edizione 2018 del Rapporto Cinema, a cura della Fondazione Ente dello Spettacolo,in collaborazione con l’Istituto Luce ed il sostegno del MiBact, è stata presentata la settimana scorsa presso la sede di Radio Vaticana a Roma. Il cinema italiano gode di buona salute, guarda ai mercati asiatici, in particolare alla Cina, ed è ad un punto di svolta a livello internazionale, sia per il mercato della sala, con la ridefinizione della geografia degli incassi da parte asiatica, che da quello tecnologico, con la distribuzione digitale on demand. Il campione interpellato è stato di 2.045 persone; secondo le interviste, ad andare nelle sale cinematografiche sono sempre di più gli over 60, mentre i giovani affermano che lo farebbero piú spesso se il prezzo del biglietto fosse piú basso. Nel tempo sono cambiati i modelli di consumo, la scelta dei momenti di visione, e la distribuzione tra questo intrattenimento e altre forme di consumo di cultura.

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