per grandi e per piccini (20)

Quando si va a vedere un film d’animazione al cinema, oppure si guarda in casa un cartone animato, si ha spesso l’impressione che adulti e bambini lo vivano in modo diverso. In parte è ovvio, perché diverse sono le sensibilità, le chiavi di lettura e le decodifiche. Il nostro sospetto, tuttavia, è che una qualche voce in capitolo ce l’abbia anche la tecnica utilizzata. Il nuovo non sempre è preferibile all’antico. E capita, ad esempio, che i nipotini mettano nel lettore i classici di una volta, piuttosto che i cartoni piú recenti. Oppure che la loro attenzione s’accenda al vedere Topolino e compagni disegnati in maniera tradizionale.
Non è questa la sede, tuttavia, per dipanare il groviglio di ragioni, anche economiche, che giustificano l’uso di tecniche diverse.

Ciò premesso, è con discreto interesse che leggiamo un articolo su Regno Disney.it, intitolato: La Disney considera il ritorno all’animazione tradizionale!’. Dopo un’acconcia introduzione, l’autrice, Letizia Colucci, riprende una recente intervista rilasciata a Slash Film da Jennifer Lee (regista dei film e dei corti di ‘Frozen’ e direttrice creativa dei Walt Disney Animation Studios insieme a Pete Docter), Chris Buck (co-direttore di ‘Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle’) e Peter Del Vecho (produttore di ‘Frozen 2’ ), i quali hanno dichiarato d’aver preso in considerazione nuovi (e vecchi) approcci al mondo dell’animazione dopo le dimissioni di John Lasseter.
Peter Del Vecho, peraltro vicepresidente senior della produzione Walt Disney Studios, ha dichiarato: 

“Siamo uno dei pochi Studios al mondo in grado di utilizzare entrambi i tipi di animazione [in CGI e tradizionale, ndr], di sperimentare la loro evoluzione nel tempo e i diversi stili. Ma saranno gli animatori a decidere quale stile utilizzare, a seconda di come vorranno raccontare le singole storie.”

Chris Buck ha aggiunto:

“Gli animatori tradizionali sono stati di grande aiuto agli animatori dei film in CGI. Penso che gli animatori tradizionali siano molto carismatici, è una loro qualità innata e penso abbiano insegnato molto agli animatori che lavorano con la computer grafica.”

Come saranno animati i prossimi sogni che la Disney ci regalerà? Lo scopriremo al cinema!

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