spicchi di vita e un’intera Spoon river dal mondo antico

Epitaffi greci, raccolti da W. Peek e tradotti da F. Mosino (Bompiani)

È notizia di queste ore l’appello all’Unesco affinché il Latino ed il Greco siano riconosciuti patrimonio dell’umanità. Le reminiscenze liceali, unitamente alla maturità di pensiero nel frattempo affinata, sentitamente caldeggiano*.
In attesa che tale lodevole richiesta sia accolta, con l’invito a leggere le altre nostre riflessioni in materia, vogliamo segnalare un’interessante e recentissima pubblicazione: ‘Epitaffi greci. La Spoon river ellenica di W. Peek’, edizioni Bompiani (trad . F.Mosino, a cura di E. Lelli, pref. G. Guidorizzi).

Epitaffi greci, raccolti da W. Peek e tradotti da F. Mosino (Bompiani)
Epitaffi greci, raccolti da W. Peek e tradotti da F.Mosino (Bompiani)

Era, Werner Peek, insigne filologo tedesco; nell’ambito della sua esperienza di studioso, raccolse circa duemila epitaffi (iscrizioni sepolcrali) provenienti dal mondo antico, dall’era arcaica ai primi secoli di quella cristiana. Poesia minuta, senza autore identificabile, mirata a ricordare chi piú non c’era per come rimasto nella storia delle cose del mondo oppure in quella, forse piú importante, delle fibre del cuore. Frammenti d’esistenza. Le tre amiche morte insieme, che continuano a chiacchierare in Ade come facevano in vita. Il fanciullo morto a dodici anni, proveniente da Rheghion “ricca d’acqua”. Atene, Magna Grecia, Egitto…
Non esisteva alcuna traduzione integrale della raccolta del Peek, in nessuna lingua. Fino a quando non ha raggiunto le stampe la titanica e commendevole fatica di Franco Mosino, grecista scomparso nel 2015, che ha lavorato sugli epitaffi per oltre dieci anni, traducendoli e commentandoli.
Emanuele Lelli, docente del liceo Torquato Tasso di Roma, in collaborazione con un gruppo di studenti, ne ha curato la revisione, l’aggiornamento e l’introduzione. La prefazione è sta affidata a Giulio Guidorizzi.

*Quanto all’appello all’Unesco, ecco il lancio dell’agenzia Dire:

CONVEGNO INTERNAZIONALE A FRASCATI
Appello all’Unesco per riconoscere il Latino e il Greco patrimonio dell’umanità
30 aprile 2019, ore 10:22
Le nuove esigenze di tipo pragmatico stanno lentamente emarginando lo studio delle lingue latina e greca nelle scuole di tutt’Europa. I futuri uomini del nostro continente rischiano d’ignorare quasi del tutto il passato in cui affondano le radici della nostra civiltà e del nostro pensiero. Proprio per questo l’Accademia Viavarium Novum ha promosso un convegno internazionale che si terrà dal 2 al 4 maggio nella sede di Villa Falconieri a FRASCATI (Roma), nel corso del quale sarà presentata la proposta elaborata unitamente anche a delegazioni d’altri Paesi, di inserire il latino e il greco nell’elenco Unesco dei beni immateriali costituenti patrimonio dell’intera umanità. Un Odg approvato a fine 2017 dal Senato italiano impegnava il governo italiano a farsi garante d’una continua sensibilizzazione soprattutto nelle politiche
scolastiche, per la salvaguardia concreta delle lingue latina e greca, come massima espressione della sostanza culturale d’Europa; ad attivarsi per presentare all’Unesco la domanda per dichiarare il latino e il greco patrimonio culturale dell’umanità non soltanto europea, ma anche extraeuropea, come elemento unificante della civiltà occidentale e come eredità d’inestimabile valore lasciataci da oltre duemilasettecento anni di storia culturale; a volersi assumere la responsabilità di «garante della salvaguardia del latino e del greco» come discipline portanti, assieme alla filosofia, di una scuola formativa non professionalizzante, e di un’educazione globale e umana delle nuove generazioni; a richiedere all’Unesco di nominare l’Italia «scrigno simbolico» e crocevia delle culture e delle lingue greca e latina, perché si
sviluppi un interesse che coinvolga tutti i settori della sua cultura, dal sistema scolastico al mondo della scienza, dello spettacolo e dei mezzi di comunicazione di massa. Successivamente rappresentanti d’altri Paesi si sono uniti per chiedere ai propri governi d’avanzare la stessa proposta all’Unesco: movimenti vari in Francia, in Spagna, in Inghilterra, in Bulgaria stanno mettendo in campo diverse iniziative, nelle quali l’Accademia Vivarium Novum è coinvolta per raggiungere la meta del riconoscimento di tutte le lingue classiche (dunque anche sanscrito, cinese classico, arabo classico, persiano medievale, ebraico classico, etc.), come patrimonio dell’intero genere umano.
Agenzia DIRE

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

DarkLight