Heidi (nuovamente) alla riscossa

Perché voi, montagne, saltellate come arieti e voi, colline, come agnelli d’un gregge?”

Bibbia, Salmo 114

Heidi, protagonista del romanzo di Johanna Spyri del 1880, tradotto in cinquanta lingue e considerato il testo svizzero piú venduto al mondo, è sempre alla riscossa, che si parli del romanzo, dei film (anche muti), della mitica serie animata del ’78 di Hayao Miyazaki o di quella piú recente in 3D.
A gennaio, il 14,  sarà nelle sale l’ennesima produzione, il film ‘Heidi’, in live action, di Alain Gsponer, coproduzione tedesco – elvetica (Claussen Wöbke Putz Filmproduktion – Zodiac Pictures International) di 121 minuti interpretata da Bruno Ganz (‘il cielo sopra Berlino’), Quirin Agrippi, Isabelle Ottmann, Peter Lohmeyer, Anuk Steffen nel ruolo della simpatica villanella sbarazzina.
Il regista Gsponer presenta la sua primadonna “primabimba”, trionfatrice su cinquecento rivali, affermando:

“L’unica condizione era che la bambina fosse nata nella regione e parlasse il dialetto svizzero-tedesco. (…) La scelta non era grandissima! (…) Nel primo casting ho trovato Anuk Steffen emozionante, coi suoi occhi vivaci e il suo modo intelligente di recitare. Stavo cercando qualcuno pieno di energia e al contempo fragile. (…) Abbiamo avuto molta sfortuna con il meteo,  abbiamo girato in estate [2014] e un paio di volte è nevicato. I bambini hanno dovuto correre scalzi ed erano congelati. In fase di post-produzione abbiamo dovuto utilizzare spesso la correzione del colore per rimuovere il blu dalle labbra!”.

Da par suo, la sceneggiatrice Petra Volpe ha, invece, dichiarato:

(con riguardo alla realizzazione) “Non possiamo competere con la Pixar! (con riguardo ai contenuti) Un elemento importante nelle fiabe di Johanna Spyri è la religione: nel secondo volume, Heidi parla spesso di Dio e riesce a convertire tutti, dal medico al padre di Clara. (…) Non potevo immedesimarmi perché sono atea”.

Non meno interessanti gli aspetti legati al marketing e al turismo; il cantone dei Grigioni ha investito 150mila franchi nel film, su un budget totale di 8,5 milioni e Véronique Kanel, di Svizzera Turismo, ricorda che

“Heidi ha aiutato molto il turismo elvetico. La storia è diventata un simbolo della Svizzera in tutto il mondo. È associata alle belle montagne, ai paesaggi alpini, a una vita priva delle preoccupazioni urbane. L’impatto piú singolare della storia di Heidi sul turismo è legato al cartone animato di Hayao Miyazaki del 1974. La serie ha portato generazioni di turisti giapponesi in Svizzera, curiosi di vedere la vera terra di Heidi. Il cartone è stato diffuso in tutto il mondo e in alcuni Paesi, come in Italia, ha avuto un successo straordinario”.

Hans-Jörg Müntener, che dirige l’ufficio del turismo di Maienfeld, il “villaggio di Heidi”, afferma che i turisti provenienti dai Paesi del Golfo

“spendono 350-500 franchi a notte, mentre tedeschi e svizzeri spendono in media 50-80 franchi”;

gli oltre centomila visitatori generano un valore aggiunto di cinque milioni l’anno per la regione, circa la metà proviene dall’Asia, cinesi e giapponesi. (Fonte Swiss Info)

Heidi, by Alain Gsponer
Heidi, by Alain Gsponer

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