il canto dell’Isola

“Tutto ciò che è profondo ama la maschera”

F.Nietzsche

Qualcuno si chiede come una persona dall’indubbia levatura e dalla mal celata, estetica sensibilità possa divertirsi a guardare i reality show.

A prescindere dall’intuizione nietzschiana, che pure sarebbe sufficiente, è forse da aggiungere il gusto un po’ sadico del visitatore dello zoo, di chi si sa studiare l’animo umano o vederne le quand’anche banali fenomenologie in situazioni di particolare imbarazzo.

Ieri sera è partita l’Isola dei Famosi, giunta alla nona edizione. Condotta da un emozionato Nicola Savino, curata pei collegamenti da Vladimir Luxuria (perché non il contrario?), questa è la prima edizione orfana di capitan Simona (Ventura, of course, ma la sua assenza è stata ben esorcizzata, con collegamento augurale e maglietta dedicata).

Apprezzabile l’epico anelito e il metrico poetare dell’introduzione.

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